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Cos'è la Destra, cos'è la Sinistra

Post n°93 pubblicato il 09 Marzo 2008 da teo834

Sulla Repubblica di venerdì scorso un articolo di Anthony Giddens affrontava un tema molto dibattuto al giorno d'oggi: la scomparsa delle categorie di Destra e Sinistra a favore di una politica della "giusta soluzione" convergente verso il Centro.

Aggiungeva il giornalista che la soluzione pare ottima, in una società come la nostra dove i problemi sono così grandi e gravosi da doversi affrontare con idee chiare, concordanza di esigenze e obiettivi, rapidità d'azione.

E ho preso paura.

Si perchè questa di Giddens mi sembra un altro scalino che conduce dritto dritto verso il Pensiero Unico. Cosa significa, infatti, che i problemi possono essere risolti solo quando una società non è frammentata? Come può, una società, non essere frammentata? Solo in un caso (e solo a livello superficiale, per una serie di fastidiose costrizioni): si chiama dittatura.

è una forma di governo che non è poi tanto male, se ricopri l'incarico di dittatore.

Il Pensiero Unico conquista ammiratori e adepti in tutto il mondo, non pensiamo che Veltrusconi sia un caso particolare. E come potrà dirsi democratica, io mi chiedo, una società in cui la classe politica non si dice ideologicamente di Destra o di Sinistra, ma portatrice della "giusta soluzione"? Chi può dirsi veramente portatore della Verità?

Neanche Ratzinger ormai ci crede più, e spuntano fuori i portatori della Verità nella classe politica. è una beffa.

La parola ideologia è ormai vista come un pugno nell'occhio. Ma non dobbiamo permetterle di morire. Perchè senza ideologia, non può esservi politica. Senza politica, nel senso più alto e generale del termine, naturalmente, non vi è società. Senza società, siamo perduti.

Sarkozy è diventato il simbolo della morte dell'ideologia. Ne ho sentiti tanti dire "io sono di sinistra, ma in Francia avrei votato Sarkozy". Proprio quel Sarkozy che sta smantellando il welfare state transalpino, attaccando l'euro, e difendendo l'attacco USA in Iraq (anche Bush si è messo a ridere, quando l'ha saputo).

Il problema è che Sarkò si scopa la Bruni, e fa figo dire "bravo Sarkò", perchè da l'idea che anche chi lo pensa potrebbe scoparsi la Bruni. Non è così.

(L'unico motivo per cui prometterei a Sarkò il mio voto sarebbe un giro sulla Bruni. Prima del voto. Poi non manterrei la promessa, naturalmente.)

Sarkò dunque, l'anti - ideologia, che si rivela per quello che è: uomo di Destra. E non c'è nulla di male, in questo. La Destra ha una sua ricetta di governo. Stà al popolo decidere se seguirla oppure no. Ma parlare di "morte dell'ideologia" è fuorviante.

Viviamo in tempi difficili, dove trionfa l'anti - politica, favorita anche da una classe politica che molto fa per meritarsi lazzi e spernacchie da parte della base; e dove colui che si presenta come l'uomo che ha superato le vecchie divisioni Destra - Sinistra trionfa, abbindolando chi davvero credeva alle sue parole.

Viviamo in tempi difficili perchè difficile risulta riconoscere Destra e Sinistra: che sono categorie ancora vive e vegete, date per morte e invece sanissime e vitali. Non crediate che siano superate: sono ancora li, solo che le hanno truccate da baldracche sifilitiche.

Viviamo in tempi difficili, perchè la corsa verso il centro, che in Italia conosciamo bene, impone il trionfo del Pensiero Unico. E perchè la corsa al "Moderato", che oggi va tanto di moda, è uno sport dannoso, perchè non sono i moderati che cambiano le sorti di un Paese. Un Paese viene cambiato da chi osa metterne in dubbio le certezze, non da chi dà per scontato tutto.

Vivamo in tempi difficili: altrimenti non sarei qui a scrivere sul blog, ma a fare sesso con un sacco di studentesse d'arte nevrotiche, ingorde ed eccitabili.

 
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