Creato da teo834 il 19/04/2006
"la gente vuole sapere tutto tranne ciò che vale la pena di sapere" O. Wilde

Area personale

 

Contatta l'autore

Nickname: teo834
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 41
Prov: PR
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

gianluca.cortesesaveadamteo834outlowVentoDiPoesiacacao75percentogiulia_17_11_87orata.male.lunaballerino1982fabio.gagliardipositrone1DolceAria87Fantae
 

Ultimi commenti

Ciao matte, hai visto questo video? Molto interessante ma...
Inviato da: roberto
il 27/03/2009 alle 09:55
 
Bentornato! Bello, anche se io qualche conclusione sullo...
Inviato da: Anonimo
il 12/01/2009 alle 21:40
 
grazie signor....? teo
Inviato da: Anonimo
il 12/12/2008 alle 14:43
 
bentornato...
Inviato da: Anonimo
il 12/12/2008 alle 14:24
 
Giù il cappello per la tua scelta. E per il gran colpo da...
Inviato da: Anonimo
il 05/05/2008 alle 02:17
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Una scelta di campoMessaggio #101 »

......ogni finale apre la porta ad un nuovo inizio...............

Post n°100 pubblicato il 01 Aprile 2008 da teo834

Nella foto, l'inseparabile amico Cezio mi guida sui sentieri della vita. Ogni tanto mi permette di mangiare l'erbetta fresca. è un amico molto premuroso.




Ho sempre ammirato quegli sportivi che, all'apice della loro carriera e all'apice della loro bravura, hanno saputo ritirarsi, lasciando nei loro tifosi solo il magnifico ricordo di un fuoriclasse, capace di superare ogni limite, persino quello del tempo e dello spazio, per divenire leggenda, sogno, ricordo capace di farti commuovere.

Penso a Roberto Baggio e a Franco Baresi nel calcio,a Doohan nel motociclismo, all'immenso Sasha Danilovic nel basket.

Sono pochi, molto pochi, purtroppo. I più, inebriati dal successo e abbagliati dalla luce dei riflettori, tentano di allungare nel tempo la loro immagine presente, uccidendo così il futuro ricordo del loro passato, arrancando e trascinando se stessi lungo sentieri che non sono più capaci di percorrere, straziati inoltre dal ricordo di quando li percorrevano con baldanza e semplicità. è però una cosa umanissima, un sentimento così comune che li si può perdonare facilmente. Ma le leggende rimangono loro, quelli consapevoli di loro stessi e dei propri limiti.

Ovviamente, non sono una leggenda, ne un fuoriclasse, ci mancherebbe; un inutile scribacchino perso nella rete? Ma forse neanche, qualcosa di ancora più umile.

Una cosa la so, però. Nei miei ultimi post ho raggiunto una brillantezza e un abilità nello scrivere le mie sparute idee che ha sorpreso anche me, devo ammeterlo. Ne sono orgoglioso, so che faccio peccato, ma ne sono DAVVERO orgoglioso. Forse mi riterrete un tantino ridicolo, ma rileggevo con vero piacere i miei post. E mi dicevo di essere proprio bravo.

Sono un narcisista del cazzo.

I complimenti, però, mi sono piovuti da più parti, veri o falsi che fossero. E anche le critiche, scritte in alcuni commenti, inviate tramite messaggi privati, o vis a vis. E le critiche sono sempre sincere. Proprio loro sono state quelle che mi hanno convinto. Ho sempre pensato che i più criticati, di solito, sono anche i più bravi.

Eccetto i Vanzina e Parenti, naturalmente, ma questo è un altro discorso.

Insomma, mi convincevo di essere in un periodo d'oro. Ma un altro pensiero sorgeva, sempre più forte. E quando la vena sarà esaurita? Si perchè prima o poi si esaurirà, ne sono certo. Anche perchè credo di sapere da dove nasca, questa vena, ed è destinata ad esaurirsi, ve l'assicuro.

Ecco, ora sono all'apice. Ecco, me ne sono reso conto, difficilmente potrò scrivere meglio di così. Ecco, voglio lasciare un bel ricordo a chi questo blog ha sempre letto e seguito, e so che alcuni ci sono, che si collegavano sistematicamente ad esso. I miei affezionati. Non posso torturali con post orribili dettati dall'incuria e dalla incapacità. O dal piccone che si è spezzato contro quella vena, che sotto l'oro ha rivelato un cuore di arida roccia.

Per questo, chiudo. Chiudo col post numero 100, un bel numero tondo che sigilla 2 anni di scrittura. Non sempre ispirata, è vero. Ma ho fatto il meglio che ho potuto.

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno sistematicamente lasciato un commento, sempre, dall'inizio a oggi: in 2 hanno resistito per 2 anni, due eroi valorosi e coraggiosi, o semplicemente impietositi dal mio goffo scribacchiare. La Vale è una di loro. L'altro si è fatto chiamare in tanti modi: Robbi, Robertino, Azzo, Anonimo, Anonimo ma con link al suo blog, Anonimo con link al suo blog ma simpaticamente infettato da un odioso virus ecc. ecc.

Ringrazio quelli che c'erano all'inizio e hanno mollato, quelli che hanno fatto tira e molla, quelli che sono arrivati alla fine, quelli che hanno sempre letto senza scrivere, quelli che mi hanno linkato, quelli che mi hanno aggiunto allo spazio "amici", quelli che mi hanno linkato e poi eliminato.

Ma come dicevo nel post precedente, non smetto di scrivere; mi trasferisco. Apro un altro blog, riparto da zero. E per ripartire da zero, sono costretto a lasciare tutti quanti voi qui. Perchè lo faccio? Ve l'ho detto, sono un narciso. Sono davvero tanto bravo a scrivere? Allora non avrò problemi a ricreare un altro gruppo di affezionati. Vediamo, ci provo. Appuntamento qui tra un anno, vi lascerò un commento per sapere com'è andata.

Ultimo post, ultimo argomento. Vedete, non sapevo come chiudere. Bisogna chiudere con classe, con stile, secondo me. Non bisogna andarsene sbattendo l'uscio, mai, è da cafoni. Poi mi sono ricordato di una cosa.

Da più parti, qui sul blog e nella vita vera, mi accusano di cinismo, di scarso romanticismo, di una razionalità che soffoca ogni sentimento. Chi mi conosce bene, sa che questa è una maschera, ovviamente. Gli altri, ci scherzano su, nei migliori dei casi; oppure mi offrono dei confetti, per addolcirmi l'anima; o mi compatiscono, per la mia "smodata acidità".

Ecco io vi lascio con una lettera. So che ne ha appena parlato gg nel suo blog, e un pò questo mi fa mancare l'originalità della cosa; compensata un pò, però, dal legame che sto per instaurare tra me e quella lettera. Solo un pò, niente di che.

La lettera è stata scritta da Andrè Gorz nel 2006, e indirizzata alla moglie Dorine, affetta da un morbo incurabile. Un anno dopo, i due si suicidano insieme. Non sopportavano di vivere, dopo 58 anni passati insieme, un solo istante l'uno senza l'altro.

Ecco, questa lettera è l'esempio lampante, la prova decisiva che "l'amore per sempre" esiste. E per ricordarlo a me stesso tutti i giorni, tengo da sei mesi a questa parte, da quando lo trovai su Repubblica, un piccolo ritaglio di questa lettera, il più importante, il più bello, nel taschino interno della giacca o del giubbotto, o nel portafoglio.

Voglio condividere questo ritaglio con voi, e per un attimo, ma solo un attimo, non illudetevi, mi levo la maschera da cinico bastardo senza cuore e rinnegatore del cielo, per mostarvi un piccolo lato di me. Un piccolo pezzo del mio cuore, ecco cos'è.

Un piccolo pezzo di cuore.

Auguro, a chi non vedrò mai, gioia e soddisfazioni; agli amici di sempre non ho bisogno di augurarlo, lo faccio ogni sera prima di addormentarmi.

Grazie a tutti.

"Non voglio più rimandare l'esistenza a più tardi. Sono attento alla tua presenza come ai nostri inizi e mi piacerebbe fartelo sentire. Mi hai dato tutta la tua vita e tutto di te; vorrei poterti dare tutto di me durante il tempo che ci resta. Hai appena compiuto 82 anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Viviamo insieme da 58 anni e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato ancora una volta di te e porto in me un vuoto divorante che riempie solo il tuo corpo stretto contro il mio. La notte vedo talvolta il profilo di un uomo che, su una strada vuota e in un paesaggio deserto, cammina dietro un feretro. Quell'uomo sono io. Il feretro ti porta via. Non voglio assistere alla tua cremazione: non voglio ricevere un vaso con le tue ceneri... Spio il tuo respiro, la mia mano ti sfiora. A ognuno di noi due piacerebbe non dover sopravvivere alla morte dell'altro. Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo passarla insieme".

X S M

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963