Amore cristiano

riflessioni e meditazioni sulla Parola di Dio

 
 

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ECCO, IO VI MANDO COME PECORE IN MEZZO AI LUPI

Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi.

Siate dunque prudenti come i serpenti e

semlici come le colombe.

Però guardatevi dagli uomini, perchè

vi consegneranno ai tribunali, e vi 

flagelleranno nelle loro sinagoghe,

e sarete consegnati ai governanti, per causa mia

e per rendermi testimonianza davanti a loro.

Matteo 10, 16-18.

 

 

SUL NATALE

Post n°79 pubblicato il 22 Dicembre 2013 da mauroproietti1953
 

Luca 2:8-14 Ora in quella stessa regione c'erano dei pastori che dimoravano all'aperto, nei campi, e di notte facevano la guardia al loro gregge. 9 Ed ecco, un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendette intorno a loro, ed essi furono presi da grande paura. 10 Ma l'angelo disse loro: «Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà; 11 poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore. 12 E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia». 13 E ad un tratto si unì all'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio, dicendo: 14 «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore». Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, famiglia e amici Grazia e pace da nostro Padre e nostro Signore Gesù Cristo nell'unità e nella comunione dello Spirito Santo Sì, ancora una volta ci stiamo avvicinando al momento in cui anche il mondo sempre più lontano da Dio ancora in qualche modo riconosce la nascita del nostro Salvatore ma continua comunque a rifiutarlo e a deriderlo. Il mondo lo riconosce infatti come un bambino in una mangiatoia e lo vede ancora come un piccolo bambino innocuo e questo è come il mondo vuole che Lui rimanga. Ma Egli non è più un bimbo! Egli è il vittorioso il Re dei re e Signore dei signori, che ha vinto la morte e tutti i suoi ed anche i nostri nemici Colui che verrà di nuovo e questa volta non comeun bambino ma come un re vincitore per fare guerra e distruggere i suoi nemici e tutti quelli che lo rifiutano e per stabilire il Suo Regno, anche su questa terra. Oggi però, noi che lo conosciamo e Lo amiamo e meditiamo sulla Sua misericordia, la Sua bontà, il Suo amore e la Sua grazia che ha riversato su di noi e la Sua benevola e sovrana volontà con cui Egli ci ha dato liberamente il suo Figlio e ci ha chiamati, noi tutti che ha preconosciuto e predestinato ad avere l'immagine del suo Figlio diletto, completamente per grazia Sua e per la lode della Sua grazia e gloria ha scelto di salvarci da un destino certo di rovina e di distruzione. Così meditiamo con rendimento di grazie e di lode, la Sua nascita, la Sua incarnazione e la Sua vita perfetta obbediente alla volontà e la legge del Padre, che Egli ha vissuto in nostro favore, la Sua obbedienza fino alla morte sulla croce sulla quale Egli prese i nostri peccati, sulla quale Egli versò il Suo prezioso sangue per il perdono dei nostri peccati, su cui Egli ha pagato il prezzo più alto, il prezzo che avremmo dovuto pagare noi, Egli ha sopportato l'ira e il giudizio di Dio al nostro posto, in modo che attraverso la Sua resurrezione potessimo essere giustificati e potessimo avere vita, la vita eterna. Giovanni 3:16-21 Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 19 Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; 21 ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio». Noi che abbiamo messo la nostra fede e fiducia in Lui, manteniamo i nostri occhi sulla speranza che abbiamo, la certezza del Suo ritorno, che si avvicina ogni giorno. Sì, quest'anno il viaggio è stato molto duro e probabilmente lo sarà ancora di più in molti modi, più ci avviciniamo alla fine del tempo, questo lo sappiamo, ma abbiamo una certezza in Lui e nelle Sue promesse nelle quali Egli ci dice che non ci lascerà mai né ci abbandonerà, Lui ha vinto tutti i nostri nemici e così con Lui anche noi vinceremo, Lui è davvero fedele e verace, questo è il Suo nome. Guardiamo dunque al nuovo anno con speranza e ferma certezza che non importa ciò che ci è dinanzi perché la fedeltà di Dio continuerà ad essere il nostro tutto e che Egli farà collaborare insieme tutte le cose per il nostro bene. Sapendo che Egli è stato fedele a noi quest'anno e tutti gli anni passati possiamo quindi affrontare il futuro sapendo che Egli rimarrà per sempre fedele.  di Marco Caiani

 
 
 

LE RICCHEZZE DELLA VITA

Post n°78 pubblicato il 14 Dicembre 2013 da mauroproietti1953
 

"Ricevete la mia istruzione anziché l'argento, e la scienza anziché l'oro scelto." (Proverbi 8:10) Ai giorni nostri è difficile convincere le persone sull'esistenza di qualcosa che vale più dell'argento, dell'oro o delle pietre preziose. Consideriamo, allora, le necessità prioritarie della vita, e chiediamoci in che modo questi tesori possono soddisfare i bisogni fondamentali dell'uomo. Si narra la storia di un gruppo di persone emigrate su un'isola deserta, lontano dalle rotte più battute. Esse arrivarono con le loro provviste, ed ebbero a disposizione il cibo per un certo periodo di tempo. Il suolo era fertile e il clima era mite. Ben presto trovarono l'oro e si impegnarono tutti nella ricerca di questo metallo prezioso. Ne raccolsero molto, e divennero ricchi ma non seminarono nulla, e di conseguenza non ci fu alcun raccolto. La stagione della semina era ormai passata, e li aspettava la fame. Tutto l'oro trovato non avrebbe potuto soddisfare quel bisogno essenziale. Questo illustra il valore di quella sapienza che rappresenta il vero pane della vita. Di fronte ai grandi problemi e alle scelte difficili della nostra esistenza, oro e gioielli non possono esserci di alcun aiuto, soltanto la grazia di Dio può soccorrerci. Nel momento del dolore nessuno si rivolge ai suoi beni per trovare consolazione. Nelle dure lotte della vita, nelle tentazioni, nelle prove e di fronte alle scelte più laceranti, le icone della ricchezza terrena non sono in grado di soddisfare i bisogni dell'anima. Quando viene la morte, i beni materiali si rivelano completamente inutili, e tutte le nostre proprietà sono indifferenti ai drammi in cui ci dibattiamo. In queste esperienze abbiamo bisogno di un aiuto ben diverso, che non verrà dai beni estratti dalle profondità della terra, ma soltanto dalle ricchezze che scendono direttamente dal cielo. A cura di: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html

 
 
 

ENTRARE NEL REGNO DI DIO ATTRAVERSO LE TRIBOLAZIONI

Post n°77 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da mauroproietti1953
 

Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni." (Atti 14:22) Il popolo di Dio ha le sue afflizioni. Non è mai stato progettato da Dio, quando ha scelto il suo popolo , che dovesse essere un popolo non messo alla prova. Essi furono scelti nella fornace di afflizione , non furono mai scelti per la pace e la gioia terrena. Non fu mai promessa loro la libertà dalla malattia e dai dolori della della vita terrena, ma quando il loro Signore ha preparato la Carta dei privilegi, ha incluso i castighi tra le cose che dovevano, inevitabilmente, ereditare. Le difficoltà sono una parte del nostro destino, furono predestinate per noi in acconto all' eredità di Cristo. Così come è certo che le stelle furono formate dalle Sue mani, e le loro orbite fissate da Lui, così certamente le nostre prove ci sono state assegnate: Egli ha ordinato il loro tempo e il loro luogo, la loro intensità e l'effetto che dovranno avere su di noi . Gli uomini giusti non devono mai pretendere di sfuggire alle difficoltà, se lo fanno, rimarranno delusi, perchè nessuno dei loro predecessori è senza di esse. Segnatevi la pazienza di Giobbe, ricordatevi Abramo, perché egli aveva le sue tribolazoni, e per la sua fede sotto di loro, divenne il "Padre dei credenti ". Annotatevi bene le biografie di tutti i patriarchi, dei profeti, degli apostoli e dei martiri, e voi scoprirete di tutti coloro dei quali Dio fece dei vasi di misericordia, che furono fatti passare attraverso il fuoco dell'afflizione. E ' decretato dall'antico che la croce della tribolazione dovesse essere incisa su ogni vaso di misericordia, come il marchio reale attraverso cui le navi d'onore del re si distinguono. Ma quantunque la tribolazione sia, perciò, la via dei figli di Dio, essi hanno il conforto di sapere che il loro Maestro l'ha percorsa prima di loro, hanno la Sua presenza e la Sua comprensione per allietarli, la Sua grazia per sostenerli, e il Suo esempio per insegnare loro come perseverare, e quando raggiungeranno "il regno ", esso sarà molto più che un'ammenda per la " grande tribolazione " attraverso la quale sono passati per entrarvi. Tradotto da: Consapevoli nella Parola http://consapevolinellaparola.blogspot.it/p/una-parola-per-oggi.html

 
 
 

LO SPIRITO DI ANARCHIA

LO SPIRITO DI ANARCHIA (di David Wilkerson) "Infatti il mistero dell'empietà è già in atto" (2°Tessalonicesi 2:7). Il termine greco che Paolo usa per iniquità qui in questo passo significa, letteralmente, “anarchia”. Dunque, il mistero è quello dell’anarchia, ad intendere che migliaia agiranno senza legge o restrizioni. Tuttavia, quest’anarchia non è una semplice ribellione contro le regole umane. Non si tratta di ribellarsi contro un’autorità civile o di commettere rapine, violenze o omicidi. Queste cose provocano l’ira divina, ma il mistero dell’anarchia va molto più in profondità. È un rifiuto intenzionale della verità che è in Cristo, un mettere da parte la Santa Parola di Dio e una ribellione contro le restrizioni della Scrittura! Questo spirito d’anarchia è dilagante nella nostra nazione oggi. È la forza che si cela dietro ogni legislazione che cerchi di bandire Dio dalla nostra società ed è lo stesso spirito che Satana usò per ingannare Eva quando le disse con tante parole, “Dio è accondiscendente; Egli non ti punirà per aver disobbedito. Puoi mangiare il frutto e indulgere nella tua concupiscenza e non dovrai pagare per questo!” Oggi Satana sta usando la stessa bugia per convincere masse di credenti che possono indulgere nei propri peccati senza pagare alcuna punizione. Si tratta di uno schema diabolico per pervertire il vangelo di grazia di Cristo e trasformarlo in un messaggio di licenziosità. Tragicamente, molti cristiani tiepidi stanno soccombendo sotto lo spirito di anarchia. Paolo dice che l’anticristo prenderà il potere perché le persone saranno accecate e ingannate dal proprio peccato: “Per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati” (2 Tessalonicesi 2:9-10). Satana ingannerà masse di persone convincendole con una bugia subdola ma potente, proprio come fece con Eva: “Dio non punisce il peccato!” Paolo dice che quest’inganno verrà, “con ogni tipo d'inganno e d'iniquità…perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati” (verso 10). Poi aggiunge, “Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna” (verso 11). L’apostolo sta dicendo, “Coloro che si rifiutano di obbedire o rispettare la Parola di Dio cadranno sotto un’illusione potente. All’inizio ammiccheranno al proprio peccato e lo giustificheranno. Ma presto cercheranno con forza un messaggio di grazia a buon mercato. Inventeranno una grazia che è decisamente lontana da ciò che Dio intende. La Sua grazia non conduce mai al permessivismo – essa conduce sempre al ravvedimento”. di Roberto Monopoli

 
 
 

GIUDICARE

Post n°75 pubblicato il 24 Novembre 2013 da mauroproietti1953
 

Dalla Parola di Dio possiamo trarre due informazioni diverse sul giudicare: 1° : il giudicare ordinato da Dio al credente, e solo al credente; 2° : il giudicare proibito da Dio a tutti (credenti e non credenti), in modo assoluto. 1° tipo Qui la volontà del giudizio risale a Dio, è di natura divina; è Dio che ordina di giudicare. Dio permette al credente di giudicare un altro credente, o un non credente, o la condizione spirituale di qualcuno, o l'esercizio spirituale di qualcuno o altro o altro. Si fa ancora notare che, essendo Dio che lo vuole, il giudicare non può essere che benigno, cioè: il fine o lo scopo del giudizio è quello di correggere amorevolmente, di edificare, di rimuovere un errore (sia nel singolo che in una comunità), nel rispetto di tutti. Un esempio di questo primo tipo lo troviamo in 1Cor. 14:29 dove l'apostolo Paolo dice da parte di Dio: ''parlino 2 o 3 profeti, gli altri giudichino''. Dio affida il giudizio nella comunità solo a chi è un vero credente, nato di nuovo, per il fatto che l'uomo naturale (che può trovarsi anche in mezzo ai credenti) non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L'uomo spirituale, invece, giudica (ovunque si trovi) ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno (1Cor. 2:14-15). Un altro esempio di questo primo tipo lo troviamo in Lev. 19: 15, dove è scritto: ''Non commettere iniquità nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia''. Anche qui il giudizio ha uno scopo benefico (correggere con amore e rispetto, edificare e non abbattere, ecc.) e la volontà del giudizio risale a Dio che permette al credente di giudicare tutti, ma con giustizia e non per apparenza (Giov. 7:24), non per il sentito dire (Isa.11:3), non avendo riguardo alla qualità delle persone (Atti 10:34). 2° tipo Un esempio di questo secondo tipo di giudizio si può leggere in Mat. 7:1-2 dove l'evangelista scrive: ''Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi''. Qui la volontà del giudizio non risale a Dio; Egli non lo vuole e non lo chiede, anzi, ordina a tutti, credenti e non credenti, di non esercitarlo assolutamente. Chi lo fa agisce con la sua volontà di uomo, in contrasto con la volontà di Dio, per l'innata predisposizione al peccato di ogni uomo. Perciò questo tipo di giudizio, essendo fuori dall'influenza della grazia di Dio, è malefico, carnale e distruttivo, in quanto spinge l'uomo ad offendere, a colpire, ad emarginare. E perché il comando di Dio viene trasgredito, chi non si pente di vivere nella trasgressione, sarà dal Signore trattato con lo stesso tipo di giudizio e nella stessa misura. E' sbagliato pensare che si possa servire il Signore correndo a destra e a sinistra, a giudicare ogni cosa o persona, al minimo errore percepito. Né Dio, né Gesù lo fanno; e neanche noi dobbiamo farlo. Infatti Gesù disse: ''il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio" (Giov. 5: 22,27)'. E Gesù, pur avendone ricevuta dal Padre l'autorità non se ne servì. Infatti Egli disse di sé: ''se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciato è quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno" (Giov.12: 47-48). Il giudizio punitivo non appartiene all'uomo ma a Dio che lo metterà in atto nell'ultimo giorno. Non oggi! Conclusione: nessuno (credente o non credente) può prendersi l'iniziativa di giudicare; il giudizio che nasce per la volontà dell'uomo è distruttivo e contro il comandamento di Dio che lo proibisce (Mat. 7:1-2). Il credente può giudicare solo quando Dio glielo permette, dentro e fuori la comunità. In questo caso è Dio che ha la volontà di giudicare ed il giudizio è benefico. Chi giudica offendendo, diffamando, abbattendo, distruggendo, anche se inconsapevolmente, non sta servendo Dio. Un abbraccio in Cristo.   Daniele Scibetta      http://vocechegrida.ning.com/profiles/blogs/sul-giudicare

 
 
 
 
 

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Un blog di: mauroproietti1953
Data di creazione: 30/10/2011
 

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