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« WEEK END.......NAPOLETANOUna lunga storia d'amore.... »

BOSSI E LA RIVOLUZIONE.

Post n°18 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da maurysto
 


Vorrei dire qualcosa sull'uscita di ieri di Bossi circa la
rivoluzione e le armi.......perchè non si sminuisca la gravità del
momento, strumentalizzando le parole e credendo che siano solo
proferite da un pazzo, ma per analizzarle in profondità.

La
dialettica utilizzata da Bossi è certamente d'impatto e lascia spazio
ad interpretazioni che vanno dal sorridere, alla condanna, alla
derisione.

Ma la storia si ripete e le rivoluzioni minacciate, poi, sono sempre state attuate.

La Rivoluzione Francese avvenne in un clima molto simile a quello attuale italiano ;

Strapotere di una certa classe politica;
Crisi economica dilagante; Pressione fiscale esorbitante;
Debito pubblico alle stelle;
Illegalità della classe politica e mancate riforme.

Queste
condizioni sono il comune denominatore delle due situazioni storiche
che, sebbene distanti oltre 200 anni, accomunano i due paesi.

Sentire
parlare Bossi di rivoluzione armata, dopo un iniziale sorridere,
dovrebbe far meglio pensare alla reazione che questo sistema di
antipolitica sta innescando nella gente.

La gente è stanca di sentire chiacchiere e nulla viene fatto.
La pazienza del popolo viene messa a dura prova, su questo credo nessuno abbia dubbi e la strada diventa sempre più in salita.

Il paradosso di questa classe politica è che, tassa il popolo ma aumenta i propri privilegi.
Ma questo è anche ciò che avvenne ai tempi della Rivoluzione Francese.

L'Italia è un paese democratico o almeno ci proclamiamo tale, ma la gente non è disposta a vedere quello che si vede.

L'evocazione
di scenari da guerriglia civile non devono essere sottovalutati perchè,
al di là delle pittoriche interpretazioni, sono il termometro della
insoddisfazione popolare.

Anche in Francia il Re non credeva che
i francesi arrivassero a tanto....ma poi ci fù la Rivoluzione e se nè
dovette prendere atto.

Non dobbiamo credere che l'Italia sia
esente da sciagure del genere e che queste azioni siano solo cose da
vedere in TV in paesi africani o mussulmani o asiatici.

Si inizia col dirlo........poi qualcuno può passare ai fatti.

Io
non mi preoccupo di questo ma delle ragioni che potrebbero spingere ad
un azione di forza che, sebbene deprecabile e non accettabile, potrebbe
essere l'epilogo rinnovativo di un momento veramente triste per il
nostro paese.
Napoli e la questione rifiuti sono un accenno di
rivolta verso quelle istituzioni sorde e mangerecce che spremono il
popolo senza nulla dare.

Democrazia è prendere atto ed accettare la propria sconfitta.

Prodi ha fallito.

Vada
via con dignità e senza esasperare la gente che non lo vuole. Il popolo
deve essere sovrano...... se nò la rivoluzione potrebbe essere più
vicina di quanto possa sembrare.


 
 
 
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