Nel 1987 l’Italia rinuncia al nucleare con un referendum istituito dopo il disastro di Chernobyl del 1986. A tutti può sembrare che la fine del nucleare in Italia sia dovuto alla psicosi della popolazione di avere un disastro simile a quello avvenuto nella centrale in Ucraina, ma la verità è che le nostre centrali avevano terminato il loro “ciclo naturale di vita”, ossia erano diventate degli impianti non gestibili economicamente e “stanchi” tecnicamente, quindi pericolosi.Le centrali sono chiuse, ma dalla loro entrata in funzione nel 1963 alla loro chiusura nel 1988, le 4 centrali italiane(Garigliano, Trino Vercellese, Latina e Caorso) hanno “prodotto” dei rifiuti radioattivi altamente pericolosi per oltre 3 mila anni.
Emergenza rifiuti radioattivi
Nel 1987 l’Italia rinuncia al nucleare con un referendum istituito dopo il disastro di Chernobyl del 1986. A tutti può sembrare che la fine del nucleare in Italia sia dovuto alla psicosi della popolazione di avere un disastro simile a quello avvenuto nella centrale in Ucraina, ma la verità è che le nostre centrali avevano terminato il loro “ciclo naturale di vita”, ossia erano diventate degli impianti non gestibili economicamente e “stanchi” tecnicamente, quindi pericolosi.Le centrali sono chiuse, ma dalla loro entrata in funzione nel 1963 alla loro chiusura nel 1988, le 4 centrali italiane(Garigliano, Trino Vercellese, Latina e Caorso) hanno “prodotto” dei rifiuti radioattivi altamente pericolosi per oltre 3 mila anni.