IL PICCO

Post n°9 pubblicato il 20 Gennaio 2007 da Maycro

A Palazzo Maycro stava finendo di radunare il suo esercito nella piazza principale di Esilio. Al suo fianco una persona coperta e incappucciata da un saio marrone.
Quando tutto fu pronto, le centinaia di persone si avviarono verso la costa dove li attendevano i mezzi di trasporto per oltrepassare le acque che li dividevano da Altrove.

Ti e Alice camminavano da più di quattro ore ma all'orizzonte solo quel deserto che risaltava nel grigio cupo del cielo.
"Alice ma sei sicura che qui ci fosse neve e ghiaccio? No perchè io oltre a essere un po' stanca e annoiata ho anche caldo" disse Ti.
"Sicurissima, e sono altrettanto sicura che qui ci fosse il picco dove risiede Immaginazione" rispose la ragazza che camminava un metro avanti rispetto a Ti.
Ad un tratto inciampo e cadde per terra.
Subito Ti scattò verso di lei per vedere se si fosse sentita male. Venne subito tranquillizzata dalla nuova amica che indicò il punto in cui il suo piede aveva accidentalmente perso la normale andatura, urtando qualcosa.
Ti si avvicinò al punto indicato da Alice, che fece la stessa cosa.
"Bah, nulla di importante, un sasso a punta. Continuiamo" disse Alice.
Ma Ti non era convinta, continuava a osservare sospettosa quel sasso.
Ad un certo punto cominciò a scavare con le mani attorno a quella pietra che si rivelava essere molto più grande del previsto.
"Alice guarda..." esclamò Ti.
La ragazza che si era già alzata,pronta per riprendere il cammino, si voltò e contemplò quello che Ti stava facendo.
"Non è una semplice pietra, qui c'è qualcosa di molto più grande sotto la sabbia" disse Ti.
Alice si fece prendere dall'enfasi e aiutò la sua amica nell'impresa di scavare attorno a quella che ora era... una punta di una struttura piramidale irregolare.
"Ti, questo è il picco di Immaginazione!" esclamò la giovane ragazza.
"Bene, ma c'è un piccolo problema...cioè come facciamo a entrare? Io non scavo mica per...quanto hai detto che è alta questa cosa?"
Alice la guardò e la sua enfasi iniziò a scemare per la giusta osservazione della sua compagna di viaggio "ah beh... ecco si... hai ragione, ci vorrebbe..."
Un boato imprevedibile scosse il terreno e si formò in una voraggine alla loro sinistra. Le due giovani si alzarono di scatto e si diressero correndo il più possibile lontano da quel buco per non lasciarsi trascinare al suo interno. Quando si sentirono al sicuro si fermarono ad osservare quello che stava accadendo.
La voraggine formata scendeva fino a rivelare un'intera facciata di quella struttura chiamata il Picco di Immaginazione. La facciata libera dalla sabbia rivelava alla sua fine un enorme portale.
Le ragazze si guardarono l'un l'altra e Alice disse "Beh, non è stata poi una gran faticaccia".
Ti stava per controbattere nervosamente l'accaduto per lo spavento che si era preso ma fu interrotta dal rumore sordo delle porte del Picco che si stavano schiudendo.
Anche Alice osservò ciò che stava capitando. Un piccolo plotone di guardie stava uscendo ordinatamente dall'edificio.
"Ti, sai andare sul bob?" chiese Alice.
"Ehm, preferisco gli sci ma perchè ora mi chiedi una cosa del genere? Non vedo neve qui in torno e..."
Mentre Ti rispondeva alla domanda fattale, Alice si accingeva a strappare una parte del saio che si era tenuta, lo mise per terra e ci si sedette sopra.
"Scusa cosa hai in mente di fare?"
Alice rispose in modo agitato "Presto siediti dietro di me e abbracciami"
Ti si sedette e un pò titubante mise le braccia attorno ai fianchi della sua amica.
"Sai alice, siamo da poco entrate in confidenza e già mi chieedi di abbracciarti. Non vorrei che avessi fraintesooooooooo"
La frase di Ti si prolungò perchè Alice si era spinta verso la fenditura inclinata del terreno. Le giovani stavano scendendo il piano inclinato come un bob su una pista innevata, la sabbia aveva lo stesso attrito della neve e in breve tempo furono a valle. Le guardie erano già lontane quando loro arrivarono giù. Il bob improvvisato si fermò e ancora una volta Alice commentò "Semplice no?" e sorrise mentre Ti si cercava di alzare in piedi.
La ragazza guardò la sua compagna e rispose "Senti, che non sia stato complicato può anche esser vero ma in quest'ultimo quarto d'ora tra il terremoto, l'enorme buca e una discesa improvvisa è tanto che non mi è preso un infarto. Quindi ti sarei grata se la prossima volta mi avvisassi dei tuoi piani."
Alice annuì. Ma fu subito distratta dal rumore dei due battenti della porta che si stavano chiudendo.
Alice si avvicinò a Ti e sussurrò "Sai ora cosa bisogna fare?"
Ti fece spallucce
Alice disse ad alta voce "Correre o resteremo fuori e saremo sommerse dalla sabbia".
Detto questo Alice si mise a correre verso l'ingresso del Picco. Ti rimase per un momento immobile vedendo che ai lati della fenditura la sabbia stava franando e capì che da lì a qualche secondo tutto sarebbe ritornato ancora una volta sotto la sabbia. Così si mise subito a correre dietro ad Alice. Quest'ultima si vide superare nella corsa e Ti fu dentro l'edificio poco prima di lei.
Ansimante Alice commentò "Però, te la cavi bene nella corsa"
Ti sorrise senza commentare, in fondo era allenata a correre nel mondo reale.
Le porte si chiusero alle loro spalle e il buio le avvolse. Sentirono il rumore della sabbia che ricopriva il portone dal quale erano entrate. Sperarono che da lì a poco i loro occhi si sarebbero abituate all'oscurità per poter vedere qualcosa o quantomeno cercare l'interruttore per la luce.

Doroty osservava dal balcone del Castello.
In quella nuova Altrove, oscurata dalla luce del sole si sentivano urla, grida e si vedevano nascere tumulti quasi ad ogni angolo della strada.
"Sai Linus, hai fatto proprio un bel lavoro. Non pensavo che ci riuscissi."
Linus era alla destra della donna e commentò "Come? Io sono il più grande genio di queste terre. Dopo che il lavoro qui ad Altrove sarà terminato pretenderò l'annessione di Esilio al regno di Altrove. Libererò tutti i carcerati e Maycro... per lui ho un piano personalizzato...ahahah
La donna sorrise e disse "Lo spero"
Linus smise di ridere, si girò di scatto e tornò alla sua sala del trono.

Gli elicotteri militari stavano facendo salire gli ultimi membri della task force di Maycro, ma sia lui che la figura enigmatica rimanevano a terra.
Tutto era pronto per la partenza. Maycro guardò il suo orologio e disse alla persona incappucciata "Bene, a quest'ora Alice e Ti dovrebbero essere arrivate al Picco e consegnato il 'pacco'".
Poi si rivolse agli elicotteri e fece cenno ai piloti che si poteva dare inizio al piano di invasione di Altrove!

"Ma qui non si vede un beneamato..." commentò Ti
"Calma, io conosco questo posto come le mie tasche. Mi so orizzontare anche senza luce, seguimi e stammi vicino" disse Alice.
"Sarà, tu dimmi solo dove vai" rispose Ti
Alice urtò contro qualcosa.
Strano non doveva esserci nulla lì, se non le scale per salire alla camera di Immaginazione.
Ti capì che la sua amica si era fermata e disse ironicamente "Che c'è? Hai trovato qualcosa di nuovo nelle tue tasche?"
Alice capì che qualcosa non andava.
Si accese una luce e Alice vide che aveva urtato contro una guardia.
Quest'ultima ringhiò e serrò la mano attorno alla sua lancia.
Ti volle fare un'osservazione alla sua amica "Bene, ora che si fa?"
Alice si voltò verso di lei e disse a bassa voce "Non preoccuparti, so come fare in certe situazioni..." Detto ciò si rivolse ala guardia e gli sorrise, aprendo con la mano il suo saio. Tirò giù la cerniera della tuta e rimase praticamente in reggiseno.
"Non voglio guardare" disse Ti girandosi dall'altro lato.
Alice prese la testa della guardia dolcemente tra le mani e la avvicinò ai suoi seni, la guardia lasciò la presa sulla lancia. Ad un tratto Alice serrò la presa sulla testa della guardia e la fece urtare violentemente contro in suo ginocchio destro. Il colpo stordì totalmente la guardia, che non si aspettava quella mossa, e cadde a terra. Alice prese la lancia, si ricompose e disse a Ti "Vedi? Cadono tutti ai miei piedi" e sorrise.
Ti rispose "certo, come no. Andiamo su che è meglio".
Alice annuì e salirono le scale, ora illuminate.
Si trovarono di fronte ad una antica porta in legno.
Ti disse ad Alice che voleva passare lei per prima questa volta. Alice le concesse questo privilegio.
Aprì la porta lentamente e non vide nessuno. Entrarono nella stanza. Un'enorme sala con al centro un leggìo in alabastro verde con su un libro.
Alice disse "Eccolo, è lì che dobbiamo mettere la cosa che ci ha dato Maycro".
Ti fu dubbiosa.
La sua amica notò questo suo stato d'animo e chiese "Cosa c'è che non va?"
Ti rispose "Non so è tutto troppo semplice..." mentre si avvicinavano al centro della sala.
D'improvviso piombò giù dal soffitto una guardia che si frappose tra loro e il leggìo.
Altre tre dietro di loro.
"Bene" commentò Alice "e ora che si fa?"
Stavolta fu Ti a rispondere prontamente "Non preoccuparti, so come fare in certe situazioni..."
Detto ciò si avvicinò alla guardia avanti a loro, mentre Alice con la lancia cercava di tenere a bada le tre dietro di loro "Qualunque cosa tu voglia fare, falla in fretta..."
Ti appoggiò il suo viso al petto della guardia, lo guardò nelgi occhi dolcemente e disse
"Ma ciao tesoro, come va?" gli mise le mani sulle spalle e... lo spinse violentemente verso il basso.  La guardia che aveva abbassato le sue difese si fece cogliere di sorpresa mentre il suo inguine finiva a contatto con il ginocchio destro di Ti. La guardia ululò fortemente per il dolore e cadde a terra. Ora anche Ti aveva una lancia. Si girò verso Alice e disse "Vedi? I maschi mi supplicano tutti in ginocchio" e sorrise. Ti si rivolse poi alle tre figure rimaste dietro di loro e disse "Se volete ce n'è anche per voi!"
I tre si guardarono e fuggirono dalla porta spaventati.
"Sai Ti, certe volte sei proprio persuasiva"
La giovane ringraziò e si avvicinò al leggiò. Tirò fuori dal saio quello che le aveva dato Maycro. Era un foglio accartocciato. Lo stirò con le mani e lo mise nel libro. Alice osservava tutt'intorno, sapeva che quei tre erano andati a chiamare rinforzi "Ti fai presto".
Ti chiuse il libro che emanò una luce dal punto in cui la pagina era stata inserita. Ad un tratto un muro si aprì e ne uscì una femmina vestita di un abito succinto in seta azzurra. Capelli lunghi biondo platino, occhi chiarissimi. "Ciao Alice" disse.
Ti che si era spaventata per l'evento appena capitato chiese alla sua amica "Ma tu la conosci? Aspetta, lei è Immaginazione vero?"
Alice annuì e rispose alla donna "Salve Immaginazione, come stai?"
"Ora meglio. Grazie per avermi liberata. Se siete qui significa che Maycro è quasi tornato al potere vero?" disse Immaginazione.
"In effetti siamo qui per questo" disse Ti "Ma cosa c'era in quella pagina?"
"Avete restituito il potere a me, ora posso governare di nuovo il mio Picco e vi manderò a Castello per completare l'opera" rivelò la donna.
Alice sobbalzò "Come? Non abbiamo finito? Ma a Castello c'è Linus!"
Immaginazione spiegò loro che per poter ridare i poteri a Maycro e Ti e cacciare Linus dovevano scriverlo nel libro che c'era a Castello, dietro la sala del trono. Diede loro la pagina da inserire nel libro.
Ti prese in foglio e lo mise nel suo saio.
Immaginazione disse "Ora che il mio Picco è libero dalle guardie e il deserto sta svanendo posso riprendere il mio lavoro." Alice vide una gran luce entrare da una vetrata alle sue spalle. La sabbia che non faceva penetrare nulla era svanita e fuori stava... nevicando!
Immaginazione creò un portale ellittico nella sala.
"Entrando lì dove ci troveremo?" chiese Ti
"Sarete a Castello, vicino alla sala del trono. Così potrete prendere Linus di sorpresa" spiegò la donna.
Ti guardò Alice e disse "Bene, allora...armate e pronte, si parte. Andiamo a prendere quel Linus a calci nel..."
Alice prontamente interruppe Ti "Si, tranquilla, sarà una cosa facile" e le sorrise. La donna salutò le due giovani mentre si avventuravano nel portale.

Linus si precipitò subito fuori, al balcone dove c'era ancora Doroty che vedendo l'agitazione del suo compagno chiese "Cosa c'è ora? Mi sembri agitato.."
Linus era molto nervoso e rivelò "Non so, c'è stato... qualcosa... Qualcosa è cambiato!"
Linus osservava lontano. Doroty scrutò Linus poi seguì il suo sguardo perdersi all'orizzonte, sperando tra sè che il suo compagno si sbagliasse.
Ma qualcosa era davvero cambiato, adesso era solo questione di attimi e sarebbe stata la sconfitta o la vittoria totale.

 

CONTINUA...
 
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IL VIAGGIO

Post n°8 pubblicato il 28 Gennaio 2006 da Maycro

Il sentiero che portava al fiume non era certo dei più semplici da percorrere, Ti e Alice camminavano lungo la discesa. Il terreno era spesso fangoso a causa delle pioggie frequenti.
"Silenziosa eh?" domandò Alice.
"Uh? ... Stavo solo pensando" rivelò Ti.
E come accade ogni volta che le cose sembrano andare per il verso giusto ecco che... il sentiero si divide in tre parti.
Ti osservando la diramazione commentò "Bene e adesso?"
"Adesso prendiamo una direzione" rispose prontamente Alice.
"Ma no!!! Pensa che non l'avrei mai detto!! Eh se non ci fossi tu..." e poi continuò leggermente alterata "Io volevo sapere qual'è la direzione giusta da prendere!!"
Alice non reagì alla ovvia provocazione della ragazza, semplicemente rivolse lo sguardo verso i tre percorsi. Si chinò e raccolse un piccolo sasso dalla strada. Si girò e lo porse a Ti dicendole "Ecco prendi".
La giovane guardò la pietra e chiese "E che dovrei farci? Tirartelo addosso?"
Alice sorrise e spiegò "No, devi semplicemente tirarlo verso il punto in cui il sentiero si divide. La strada più vicino al punto in cui cadrà il sasso sarà la via che percorreremo."
Ti guardò il cielo sbuffando per l'assurdità della cosa ma non obiettò. Lanciò il sasso. Dopo un breve viaggio cascò vicino al sentiero di sinistra.
"Bene andremo da quella parte." disse Alice.
"Grazie Signore per aver guidato con la tua sapiente mano il nostro cammino" disse in tono ironico Ti.
Anche stavolta Alice non commentò la provocazione sottile della giovane. Questo in realtà iniziava a dare leggermente fastidio a Ti.
Il percorso finì in un bosco. Enormi alberi oscuravano il sentiero che ora era immersi nell'ombra.
"Sai? Non mi stupirei se ora incontrassimo cappuccetto rosso e il lupo cattivo!"
Alice continuava a camminare senza dar retta alle parole della sua compagna di avventura che si fermò.
"Senti Alice io non dico di andare d'accordo e raccontarsi la propria vita ma far due parole, scambiare opinioni, sai fare conversazione... cioè essere di compagnìa"
Alice si fermò e si girò verso Ti rimasta poco più indietro.
Le due ragazze si scambiarono gli sguardi da sotto il cappuccio del loro saio, poi Alice si avvicinò a Ti dicendo "Ti, io non so cosa ti ho fatto o perchè tu ce l'abbia con me. Io ho cercato di esserti anche amica ma ogni volta che si parla tu mi dai addosso e se permetti questo non è che mi faccia piacere."
Ti ascoltò le parole della ragazza che almeno aveva chiarito il motivo dei suoi silenzi.
Alice concluse "Ora se ti ricordi abbiamo una cosa da fare quindi è meglio che ci sbrighiamo o non potrai tornare a casa, visto che è la sola cosa che ti preoccupa!" dette queste parole si girò e riprese il suo cammino.
Ti in reltà sentiva dentro se la voglia di replicare a quell'ultima affermazione di Alice, 'ma come si permette' pensò.
"Dai vieni!!" il richiamo di Alice portò via quei pensieri e Ti riprese il suo cammino anche se molto pensierosa.

Tuoni si udivano da Palazzo.
"Speriamo che ce la facciano" pensò Maycro nella sala del trono.
Il suo sguardo era preoccupato più per le difficoltà che correvano le ragazze che per la loro capacità di superare i pericoli. "Devono riuscire ad andare d'accordo, solo così possono arrivare al Castello". Girò il viso verso destra dove una grande finestra con dei brandelli di tendoni faceva intravedere nuvole minacciose all'orizzonte.

Le due ragazze uscirono dal bosco e difronte a loro il fiume!
"Eccoci qui, il fiume!" Disse Alice.
"Fiume? E dove sarebbe l'altra sponda? Questo è più un mare che un fiume, magari abbiamo sbagliato sentiero e siamo finiti ad un lago" commentò Ti.
"No non ci sono laghi a Esilio. Dobbiamo trovare il modo per arrivare dall'altra parte" Alice si guardò attorno.
"Già perchè non cominci a nuotar..." Ti si fermò notando che stava di nuovo per inveire contro la sua compagna. "Volevo dire, bisognerebbe trovare un'imbarcazione o qualcosa di simile".
Alice si girò verso Ti e le sorrise. Anche Ti sorrise alla ragazza e proprio dietro quest'ultima notò qualcosa "Guarda laggiù c'è una grotta!" indicando dietro le spalle di Ti.
"Si è vero ma non è che ci possiamo trovare un aereo magari con il serbatoio pieno" rispose la giovane.
"Si hai ragione ma vedi quei tronchi orizzontali che sono per terra? Formano come una strada dalla grotta fino all'acqua! L'ideale per trasportare un'imbarcazione!" Alice si diresse verso la grotta, sperando di aver ragione e trovare una barca all'interno della roccia.
Ti la seguì e arrivate all'uscio della grotta vide che era vuota. Alice non voleva demordere e si addentrò nella grotta.
"Senti io ti aspetto qui nel caso ci fossero complicazioni..." disse Ti.
"Va bene, appena trovo la barca arrivo!" disse Alice
'Seee ora trova la barca... e magari anche gli schiavetti neri che remano' pensò Ti.
Ad un tratto uno strano rumore si udì dall'interno della caverna. Quasi un'eplosione. Ti si spaventò, soprattutto quando vide uscire un'enorme nube di fumo dalla grotta.
"Va tutto bene alice? Hai bisogno di aiuto?" gridò Ti portandosi le mani ai lati della bocca per far udire la sua richiesta il più lontano possibile.
Ancora un'esplosione seguita da un grido "Togliti di mezzooooooo"
Ti sgranò gli occhi quando vide un'oggetto emergere dal fumo con grande velocità verso di lei. Subitò si tirò indietro e a lato della caverna.
D'un tratto sbucò come dalla canna di una pistola un motoscafo che si gettò in acqua. Alla guida di quel trasporto c'era Alice che sorridendo con soddisfazione invitava Ti a raggiungerla "Vieni!! Visto?? Che ti dicevo? Con questo raggiungeremo Altrove in breve tempo!"
Alice portò il motoscafo verso riva per far salire Ti, che si avvicinò all'imbarcazione bagnandosi il saio fino alle ginocchia.
"Si ma è freddissima l'acqua" Si lamentava Ti mentre saliva la scaletta di metallo del motoscafo.
Alice la raggiunse per aiutarla a scavalcare il parapetto tendendole la mano. La tirò su.
"Grazie" disse Ti. "Ma tu lo sai guidare un motoscafo?"
Alice la guardò e rispose "Certo che lo so guidare, e poi come dice anche Al 'se sai guidare la bicicletta sai guidare qualsiasi cosa'".
Ti rimase un po' perplessa a questa affermazione "beh, si cioè non è che sia proprio così..." e mentre si avvicinava al timone, Alice azionò l'accelartarore.
Il motoscafo partì a tutta velocità, scaraventando Ti per terra e Alice sarebbe finita contro il suolo se non si fosse retta al timone. "Wow, questa cosa è un a scheggia!" disse Alice "Tutto bene Ti?".
La giovane era a terra e il rumore del motore le confondeva le idee a causa della botta. Cercò di riprendersi. Iniziava a distinguere il suo nome e la voce di Alice che la chiamava. "Ti mi senti? Stai bene?"
"Stavo molto meglio prima... ma sono tutta intera" commentò la ragazza mentre si rialzava.
Alice fu sollevata che la sua compagna di viaggio stesse bene e disse "Bene allora... REGGITI FORTE ORA!!!!"
Ti ebbe il tempo per vedere che stavano entrando in una zona piena di scogli e subito si aggrappò a un mancorente sulla sinistra del motoscafo.
Alice iniziò a zigzagare tra le roccie. "Spero tu non soffra il mal di mare Ti, ma quando usciremo da questo posto saremo ad Altrove"
Ti, che si aggrappava ormai con tutte e due le braccia all'imbarcazione commentò "No no è solo che essere sbattuta a destra e a sinistra non era proprio la mia idea di tranquilla attraversata di un fiume...".
Alice si dimenava da un lato e dall'altro per guidare attraverso quella zona ricca di scogli.
"Ecco, anche l'ultimo scoglio è superato, guarda Ti si vede la riva!!" Annunciò Alice.
"Spero solo che sia la riva giusta, sai non vorrei che ti fossi sbagliata e fossimo tornate indietro".
Alice si fermò un secondo a pensare e rispose "Beh, no, non dovremmo essere tornati indietro..."
La sua risposta era molto confusa e Ti si stava già agitando, si era lasciata fare i lividi sbattendo contro il mancorrente per nulla? Ma prima che potesse ribattere, Alice strizò l'occhio a Ti dicendo "Tranquilla, siamo ad Altrove."
Ti si lasciò andare sospirando. Si avvicinò ad Alice rimirando la costa di Altrove.
Il motoscafo raggiunse la riva avvicinandosi con il lato sinistro. Alice spense i motori lasciando che l'inerzia le portasse a riva.
Scesero così dall'imbarcazione.
Ti chiese "Ma non fermiamo il motoscafo? Cioè non c'è un'ancora o qualcosa di simile?"
Alice le domandò "Perchè dovremmo ancorare il motoscafo? Mica dobbiamo riprenderlo per tornare indietro?"
Solo allora Ti si rese conto che non avrebbe dovuto riaffrontare quel terribile viaggio... se la loro missione avesse avuto successo.
"Bene ora siamo ad Altrove e sarà facile arrivare a... fantasia? illusione? Dove andiamo?"
La domanda di Ti fu seguita dalla risposta un po' alterata di Alice che disse "Immaginazione!! Dobbiamo trovare Immaginazione. Mi sa che ti ho fatto sbattere troppo la testa vero?"
Ti rispose "Beh certo che se fossi andata un po' più piano!!"
Fu Alice ad arrabbiarsi questa volta "Va bene la prossima volta guidi tu ok? Ora avanti, saliamo su!"
Ti guardò il 'su' indicato da Alice.
Era una parete ripidissima e verticale.
"Dobbiamo salire lassù?!!" protestò Ti "Ehi senti, va bene il sentiero di cappuccetto rosso, va bene il sentiero deciso da un sassolino e va bene anche lo sbattimento del motoscafo ma ora io lassù non ci salgo nemmeno morta!"
Alice era un po' stanca e sentir quelle parole non la fece sentir certo meglio. Si avvicinò a Ti e disse "Va bene senti, non sono stata io a volerti con me, Maycro ha creduto in noi. Ora se tu non te la senti rimani pure qui. Io vado avanti. Cosa credi che a me piaccia? Guarda che nemmeno io mi chiamo Lara Croft e non mi piace neanche giocare a Tomb Raider ma qui non siamo in un gioco o un film. Non è che io faccio queste cose tutti i giorni. Ma se Maycro ha scelto me e te e ha pensato che assieme potevamo farcela allora io devo almeno provare. Ha detto che solo assieme ce l'avremmo fatta, ma se ora tu ti arrendi... bene, io continuo da sola, anche se so che non sarà facile."
Ti ascoltò le parole di Alice e chiese "Senti, dimmi una cosa... perchè lo stai facendo?"
"Lo faccio perchè non volgio rimanere a Esilio!" rispose Alice.
"No, questo lo so. Voglio sapere perchè vuoi a tutti i costi che io e te diventiamo amiche" spiegò Ti.
"Io... io so che assieme ce la faremo, e per lavorare bene assieme serve affiatamento, spirito di gruppo, amicizia..."
Ti riflettè un attimo su quella risposta. Guardò su, poi si girò verso il motoscafo. Guardò ancora su e disse "E va bene, abbiamo una scalata da affrontare, come facciamo?"
Ancora un sorriso apparve sui loro volti.
Solo allora Alice tirò fuori dal suo saio una corda che aveva recuperato dal motoscafo prima di scendere "Faremo vedere chi siamo, altro che Lara Croft!!"

La parte inferiore della cella si aprì e scivolò dentro un piatto con dentro del brodo freddo. "La cena" sbottò una voce roca da dietro la porta.
Alfonso era seduto nell'angolo della stanza e anche se aveva fame, non aveva nessuna intenzione di avvicinarsi a quel piatto.

Alice e Ti avevano legato a vita la corda presa sul motoscafo. Erano già a metà strada.
Alice si era arrampicata prima di Ti.
"Pensavo fosse più difficile" commentò Ti.
"Vedi, a volte un ostacolo sembra insormontabile ma solo affrontandolo ti rendi conto di quanto invece lo hai spravvalutato"
Ti valutò quest'ultima osservazione di Alice "Cos'è un altro detto di Al?"
Alice sorrise "Ahah no, solo la mia visione delle cose"
"Alice posso farti una domanda?"
Le due ragazza salivano pian piano, un braccio dopo l'altro.
"Certo, chiedi pure"
Ti valutò il modo di porre la questione "Tu e Maycro... cioè vivete assieme ma tu...?"
Alice sorrise "Vuoi sapere i miei sentimenti per Maycro?"
Ti annuì.
"Beh, è un buon amico, un ragazzo simpatico, un buon amante e... potrebbe migliorare il suo aspetto" disse Alice.
"Ah quindi tu e Maycro andate a letto assieme?" chiese Ti.
"Eheh beh diciamo che è capitato. All'inizio, al suo arrivo ad Altrove ci vedavamo solo per quello, poi abbiamo cominciato ad avere un rapporto confidenziale e di amicizia".
Ti volle fare un'ulteriore osservazione "Ma scusa quando Maycro arrivò qui ad Altrove... cioè non arrivò anche Linus? Non era il suo amico immaginario?"
Alice pensò un secondo al passato e rispose "Dopo che prese confidenza con Altrove, mi fece conoscere Linus. All'inizio sembrava un ragazzo come Maycro. Ma dopo qualche tempo... non so, divenne geloso e si isolò sempre più."
"Quindi non è stato Maycro a cacciarlo"
"Si lui lo caccio, quando Linus cominciò a pretendere uno spazio suo ad Altrove. Vedi lui voleva essere al pari di Maycro. Voleva il potere di cambiare la cose. Minacciò me, Alfonso e l'intero regno. Fu quando iniziò a crearsi un esercito ad Altrove che Maycro creò Esilio, dove mandò Linus e tutti i suoi seguaci."
Ti cominciò a mettere assieme tutti i pezzi della storia, ma ancora una cosa non comprendeva. Così domandò "Ma quella donna... Doroty... ha chiamato 'amore' Maycro. Lei che ruolo ha?"
Alice stava cercando di raggiungere un appiglio molto alto e si allungava il più possibile facendo punta con i piedi. "Doro..."
Il piede di Alice scivolò facendola sbilanciare e cadere.
Alice gridò mentre cadeva. Ti guerdò in alto e la vide precipitare.
Sbattè contro una roccia, Ti si allungò per afferrarle la mano.
Le loro mani si incontrarono in una stretta salda. La gravità trascinò Ti per terra. Fortunatamente Ti si trovava su una sporgenza abbastanza grande da poter stare coricata. Alice era adesso appesa al braccio di Ti che cercava in tutti i modo di portar su. "Afferrati a qualcosa, non ce la farò a tenerti per molto!!"
Alice cercò un appoggio. Ti digrignava i denti per lo sforzo. "Alice ci sei?? Non ti tengo più..."
Il braccio libero di Alice trovò una presa nella roccia. Tirò su le ginocchia e si fece leva per salire. Ti usò anche l'altro braccio per tirer su la ragazza. Ecco spuntare della sporgenza la mano libera di Alice, che si tirò su con l'aiuto di Ti.
Le due ragazze si coricarono schiena a terra ansimando per la fatica. Il loro sguardo era rivolto al cielo che iniziava a tuonare.
Sospirando Alice chiuse gli occhi "Ti, grazie, non ce l'avrei fatta senza di te."
Ti rispose anche lei ansimando per la fatica fatta "Non ringraziarmi, avresti fatto lo stesso".
Alice si girò verso Ti sorridendo "Ti..." aspettò che anche lei girasse il suo volto "...grazie!!".
Ancora con la schiena a terra Alice cercò con la mano sinistra la mano destra di Ti. La trovò. Le due si strinsero forte la mano come due grandi amiche.
Si alzarono e ripresero la loro scalata.
Dopo gli ultimi sforzi arrivarono in cima. Alice fu la prima a vedere il paesaggio... "Santo cielo!!"
Ti che stava raggiungendo la vetta chiese "Cosa c'è? cosa vedi?? Siamo arrivate?"
Alice sapeva cosa avrebbe dovuto esserci. Fino a qualche giorno prima in cima a quel dirupo si trovavano le lande innevate di Altrove.
Anche Ti raggiunse la vetta, con un ultimo sforzo si alzò in piedi e osservò il panorama dicendo "Bene, ora che si fa? Come attraversiamo questo deserto? "
Alice la guardò e spiegò "Queste erano le lande innevate di Altrove. E poco più avanti doveva esserci il picco di Immaginazione"
Ti domandò "Ma qui è tutto deserto, non c'è più alcuna traccia di neve. Cosa può aver ridotto le cose così?"
La risposta di Alice fu detrminata "Cosa o... chi!!"
Il cielo ormai era chiuso in un'unica immensa nuvola, il suo aspetto era minaccioso e le nostre amiche erano di fronte a una cosa che non era stata prevista.
Altrove era già stata trasformata. Il piano di Linus era già stato portato a compimento. La situazione era diventata molto più sifficile del previsto.

CONTINUA...

 
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IL PIANO (continua da post precedente)

Post n°7 pubblicato il 27 Gennaio 2006 da Maycro

Ti e Alice cercavano di capire cosa fosse accaduto. Erano state rinchiuse in quella cella dalle pareti di pietra umida e ammuffita. L'aria per niente calda penetrava fin dentro le ossa.
"Voglio tornare a casa" disse Ti
"Si, dobbiamo trovare un modo per fuggire. A quanto pare di Maycro non ci possiamo più fidare..." commentò Alice.
"Ma taci" rispose un po' alterata Ti "io mi fido di Maycro, aveva un piano e non può aver mandato tutto all'aria per... per colpa di un libro".
Alice un po' spiaciuta rispose "Ma non capisci, non è un libro qualunque, quel libro è malvagio e potrebbbe..."
Ti non la lasciò continuare "Oh ma la smetti di essere pessimista? Cioè ma chi sei poi tu!! Ti ho detto che mi fido e..."
Ma un rumore interruppe quell'accesa discussione.
Qualcuno aveva aperto il portone del corridoio che dava sulle celle. L'uscio di legno pesante non fu richiuso. Dei passi di più persone si avvicinavano ora alla stanza dove erano rinchiuse le due ragazze.
Era Maycro, ancora travestito da Linus, e al suo fianco due figure con un saio che nascondeva anche i loro volti.
"Allora, come stanno le mie prigioniere!!" Sorrise Maycro.
Alice fu tentata di rispondere ma venne fermata da Ti.
Il ragazzo sorrise malvagiamente poi rivolse uno sguardo alle due guardie ai lati della cella. "Lasciateci soli!!" ordinò.
Le sentinelle si guardarono stupite e Maycro sbottò "Che c'è siete sorde??!!! Ho detto di lasciarci soli!!"
Le guardie ubbidirono, si diressero nel corridoio, verso la porta di legno che fu chiusa dietro di loro dallo sguardo del giovane.
"Bene, ora veniamo a noi" iniziò Maycro.

Dal balcone del castello di Altrove Linus e Doroty stavano ammirando il loro nuovo esercito che spazzava via gli ultimi albori di allegria e serenità presenti in quel posto. Altrove stava prendendo se,pre più l'immagine di Esilio. Linus sorrideva ammirando il suo operato.

Alice aveva timore nel guardare il suo 'convivente'. "Ma come hai potuto..."
"Ora è tempo di... continuare con il nostro piano!" rivelò Maycro.
Alice non capì e Ti si girò verso l'altra ragazza dicendo orgogliosa "Visto? Te lo dicevo che dovevamo fidarci, e meno male che lo conosci bene tu!"
Il ragazzo spiegò "Scusate ma non potevo destar sospetti, dovevo recitare per un po' la parte di Linus o non ci avrebbero creduto."
Alice spiegò un suo ragionamento "Ma scusa Linus ha detto che sei al comando di Esilio, perchè nascondersi con un trucco simile?"
"Sai, ho pensato anche io a questa cosa ma poi mi son detto che potrebbe essere stato nei piani di Linus, voglio dire che potrebbe aver progettato tutto per fare in modo che al mio arrivo qui la gente sapesse riconoscermi e non ubbidire comunque ai miei comandi. Invece venendo qui a Esilio come Linus, sconfitto in battaglia... voglio dire, che così facendo, qualunque fosse stato il suo piano originale in questo modo noi ci saremmo comunque salvati e avremmo potuto agire più liberamente come stiamo facendo ora." Mentre spiegava la teoria alle ragazze, Maycro, apriva la porta della cella. "Ora fuori, dovete fuggire".
Ti indicò i due personaggi incappucciati "E loro? Sanno tutto?"
Anche Alice ebbe un dubbio "Ma si accorgeranno che siamo scappate"
Maycro sorrise "Due domende, una risposta" e tirò giù il cappuccio del saio alle due persone rimaste in silenzio fin o ad allora.
"Oh mio Dio" esclamò Alice stupita.
"Chi meglio di loro due può coprire la vostra fuga?"
Ti e Alice si avvicinarono alle altre due ragazze identiche a loro.
"Cioè questa è identica a me. Sembra di guardarmi allo specchio!" rivelò Ti.
"Ma 'questa' lo vai a dire a un'altra ok?" rispose di botto la falsa Ti.
Ti e Maycro si guardarono e lui le sorrise "Ora svelte, scambiatevi il saio e i ruoli".
Così i cloni di Ti e Alice entrarono nella cella e le due vere ragazze presero posto accanto a Maycro coprendosi il volto.
"Guardie!" chiamò Maycro "Riprendete i vostri posti".

Al era rinchiuso in una cella uguale a quella vista a Palazzo a Esilio. L'unica differenza è che lui era solo.
"Salve piccolo uomo!"
Alfonso alzò lo sguardo per incontrare il volto di Linus che domandò "Allora come ci si sente rinchiusi nella propria casa? Com'è il servizio? Ti trovi bene?"
"La tua ironia è pari alla tua arroganza" rispose Alfonso "credi davvero che sia finita? Maycro..."
Fu interrotto da Linus "Cosa? Verrà a salvarti? Ahahah!! Non credo proprio mio piccolo amico! Vedi a Esilio avrà ben poche speranze di sopravvivere e comunque la malvagità che regna in quel luogo sopraffarrà il buon animo di Maycro. Se salirà al trono a Esilio i suoi sudditi faranno a gara per spodestarlo o chissà magari ucciderlo!"
Lo sguardo di Al divenne rabbia "Tu sei solo..."
"Ricorda che sei sempre mio ospite, insultami e quel poco che mangi ti verrà sospeso!!" Ribattè Linus "Ci vediamo mio caro amico, riguardati, mi sembri un po' deperito. Ahahahah!" Detto questo si girò e si avviò verso l'uscita del corridoio.

Il Palazzo di Esilio aveva uscite nascoste. Proprio da una di queste Maycro Ti e Alice stavano parlando di quello che li aspettava ora.
"Tutto chiaro ragazze? Arrivate ai confini di Esilio, attraversate le acque fino ad arrivare ad Altrove, portate quello che vi ho dato a Immaginazione e vi recate a Castello!" spiegò il ragazzo.
"Ma perchè non hai creato il tuo clone per venire con noi?" Chiese Ti.
Stavolta fu Alice a rispondere "Ma ovvio, lui non può uscire da Esilio, l'hai dimenticato? Linus fu chiaro su questo punto!"
"Ah ma allora ogni tanto ci arrivi anche alle cose!" rispose Ti.
"Ragazze!!" le riprese Maycro "Non è il momento di litigare, il viaggio che avete di fronte non è corto ne facile. Il futuro di Altrove dipende da voi!"
"Si ma, ammesso che riusciamo a far tutto (e ho i miei dubbi cin l'aiuto di questa) tu che farai?" disse Ti. Alice fece finta di non sentire il commento rivolto a lei.
"Io devo star qui, cercherò di formare un esercito di invasione per quando arriverete a Castello" spiegò.
"Ma se non puoi uscire da Esilio, come fai a venire a Castello con tutto un esercito?" Domandò Ti.
Anche stavolta fu Alice a rispondere "Ma secondo te perchè andiamo da Immaginazione? Ma le cose le capisci o le senti e le dimentichi?"
"Oh ma lo sai che ora veramente mi hai rotto le..."
"Ragazze!!! Ora basta, dovete cercare di andare daccoro, almeno provateci, altrimenti Esilio rimmarrà la nostra casa" disse Maycro.
Ti non replicò ma girò il viso dalla parte opposta rispetto ad Alice.
"Ora andate. Ho fiducia in voi. Alice, Ti, so che potete farcela ma dovrete cooperare, aiutarvi a vicenda o non ce la farete. Adesso vi saluto, devo tornare al trono prima che qualcuno si insospettisca e venga a cercarmi. Buona fortuna ragazze... vi voglio bene"
Ti per sdrammatizzare le parole di Maycro disse "Ehi... non preoccuparti. Ci vediamo ad Altrove!!" Fece l'occhiolino e si rivolse ad Alice "Ora andiamo... torniamo a casa!"
Detto questo Ti e Alice si avviarono verso la discesa di fronte a loro. Maycro chiuse l'uscita del Palazzo rientrando al suo interno.
Il cielo nuvoloso sembrava voler aprire le braccia alla luce, ma ancora era troppo presto, tutto era ancora da decidere.

CONTINUA…

 
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L'INSEDIAMENTO (continua da post precedente)

Post n°6 pubblicato il 09 Dicembre 2005 da Maycro

Esilio.
Maycro, Ti e Alice si ritrovarono in una strada buia tra due enormi palazzi. Una luce di un lampione lampeggiava sopra di loro. Gli edifici che li circondavano erano decadenti, forse disabitati, comunque mal tenuti. A fianco al lampione solo un bidone stracolmo di spazzatura.
"Esilio" disse Maycro e continuò "era tantissimo che non venivo qui e francamente lo ricordavo diverso".
"Tu eri già venuto qui?" disse Ti leggermente scossa dal loro dislocamento.
"Si anche se una volta era tutto più radiante, ora con il regno di Linus le cose devono essere cambiate."
Alice che si guardava ancora attorno sbuffò "Ok bel posticino, e adesso che si fa? Hai un piano vero?"
Ovviamente la domanda era rivolta al ragazzo che indicò alla sua sinistra e evitando di rispondere alla domanda disse: "Di là" e si avviò in quella direzione. Ti guardò Alice e poi le due seguirono il giovane.
Quel vicolo era lungo, vari palazzi li costeggiavano. Sopra di loro nuvole dai riflessi color ambra vagavano per il cielo coperto. D'un tratto un rumore alla loro destra. Maycro sobbalzò per lo spavento.
"Hei ragazzi, avete qualche moneta da offire a chi non è fortunato come voi?" La voce roca veniva dall'ombra. Pian piano spuntò colui che aveva pronunciato quella frase. Tutti erano incuriositi. Avanzò un uomo che poteva avere una quarantina d'anni, vestito da mendicante. Quest'ultimo scrutò meglio il ragazzo e si sorprese "Oh mi scusi non sapevo... non l'avevo riconosciuta... mi perdoni!". Maycro guardò prima Ti poi Alice e cercò di avvicinarsi a quell'uomo che iniziò a tremare impaurito. "Nooo non mi uccida la prego" gridò l'uomo. Maycro allora si calò nella parte e rispose "Va bene vecchio, oggi mi sento buono e non ti ucciderò ma presto arriveranno le mie guardie e sarà meglio che non ti trovino da queste parti!".
All'udire queste parole annuì e scappò via.
"Senti io... ora è meglio che ci spieghi, perchè io voglio tornare a casa!" disse Ti che iniziava a essere stanca di questa situazione venutasi a creare.
"Ora non c'è tempo dobbiamo continuare, arriveremo a Palazzo e vedremo cosa accadrà" spiegò Maycro che vide nell'ombra un vecchio saio da frate proprio dove prima c'era quello strano individuo. Raccolse l'indumento. "Perfetto" esclamò mentre lo indossava e nascondeva parte del suo viso nel cappuccio del saio.
"Perfetto?!!" sbottò Alice, e continuò "Senti noi ti seguiamo ma solo perchè vogliamo ritornare ad Altrove e Ti vuol andare a casa, quindi avviamoci e facciamo quello che va fatto e in fretta!"
Il saio aveva una cintura di corda bianca, tipica dei frati. Maycro la sfilò dal vestito e iniziò a esporre la sua idea: "Sentite qui la gente mi crede Linus, non sa che io sono Maycro, quindi..."
Ma Ti lo interruppe "Come, ma ora tu comandi Esilio, sono tutti al tuo comando o ho capito male?"
"No bisogna che prima io firmi il Libro di Esilio per prenderne possesso, esattamente come Linus ha fatto con il libro di Altrove, anche se ancora devo capire come ha fatto ad arrivare fin lì" spiegò il giovane.
"Ah ecco e ora cosa sarebbe Libro di Esilio?" domandò Ti.
"Certo che per avere il potere di scrivere ad Altrove sai ben poco eh" disse Alice con una punta di ironia.
"Senti ma tu da dove te ne salti fuori si può sapere?!..." Tra le due stavano sollevandosi delle discussioni, ovviamente dovute alla tensione del momento.
"Sentite ora non dobbiamo litigare ma cooperare. Sarete mie prigioniere, vi scorterò a Palazzo, firmerò il Libro e ce ne torneremo ad Altrove"
Ti analizzò un secondo e chiese: "Già ma qui la gente saprà che Linus è ad Altrove, perchè dovrebbe essere tornato? Come lo spiegherai?"
"Io qui regno e non devo spiegare a nessuno, ricordalo e poi potrei aver perso la battaglia che conducevo ed essere tornato qui con due prigioniere" Spiegò sorridendo da sotto il cappuccio Maycro "Ora andiamo".

Il Castello era proprio di fronte a loro. La carrozza si fermò e Linus e Doroty scesero per ammirarlo dal vialetto che conduceva all'enorme cancello che custodiva l'ingresso.
"E' sempre bellissimo" commentò Doroty.
"Abbiamo vinto e ora abbiamo un impero enorme da amministrare!" disse Linus, che rivelò il suo volto tirando via il cappuccio. "Ora entriamo e finiamo il lavoro che abbiamo cominciato".
I due si avviarono a piedi nel viale.

Il cancello era di fronte a loro; a destra e sinistra due guardie sbarravano l'ingresso.
Maycro era davanti alle ragazze che lo seguivano con i polsi legati dalla corda bianca.
"Aprite il cancello" disse Maycro cercando di imitare la voce di Linus.
Le guardie scrutarono il personaggio con il saio.
"Sono il vostro imperatore!! Se non aprite vi farò impiccare!!" gridò Maycro.
Le guardie allora si affrettarono ad aprire le porte del Palazzo convintesi che quella persona fosse realmente Linus.
Maycro sorrise anche se nessuno poteva vedere il suo volto sotto il cappuccio.
Le ragazze stettero a quella farsa e non dissero nulla, anzi si dimostrarono brave attrici recitando la parte delle vittime.
Maycro entrò nel giardino che fronteggiava il Palazzo. Niente piante o fiori, solo rovi e alberi spogli accoglievano i ragazzi.
Il portone del Palazzo fu aperto da una guardia. Il palazzo era una costruzione in cemento armato. Era andato talmente in rovina che in alcune parti del soffitto si vedeva addirittura l'armatura in acciaio arrugginito spuntare dalle crepe. Nessun quadro o altro ornamento abbelliva le pareti. Una scalinata centrale conduceva alla sala principale. I tre la salirono. Arrivati alla sala le guardie, una decina, si girarono e il Consigliere che era seduto sul trono si alzò di scatto dicendo "Mio signore, è tornato? Il suo esercito? E quelle due?"
Maycro non lo considerò. Si rivolse a una guardia e gli consegnò le ragazze dicendo: "Tenetele ferme, torno subito, non fatele del male!". Detto questo si diresse verso il trono. Il Consigliere si scostò ma il ragazzo non prese il suo posto. Andò nella sala alla destra, la biblioteca. Lì trovò il Libro su un leggìo. Prese la penna accanto, la intinse nella boccetta d'inchiostro nero e scrisse alcune parole nel Libro, poi tornò nella sala.
"Mio signore posso chiedere se l'esercito ... " il Consigliere non finì la frase, Maycro aveva alzato la sua mano destra e con un gesto verso sinistra aveva scaraventato l'uomo contro la parete.
"Troppe domande." disse Maycro mentre prendeva posto sul trono.
"Portatemi le prigioniere" ordinò alla guardia, che subito obbedì.
Le scrutò e poi disse al Consigliere, che si stava rialzando "Queste donne verranno rinchiuse nelle celle del Palazzo, deciderò in seguito la loro sorte. Ora voglio... mangiare".
Le ragazze a quelle perole si stupirono. Non conoscevano il piano dell'amico ma sembrava diventato malvagio. Cosa era accaduto nella biblioteca per cambiarlo così?
Le ragazze furono portate controvoglia nelle prigioni.

Linus entrò senza difficoltà nel Castello. Non c'erano guardie, Altrove era un posto pacifico e meraviglioso fino ad allora. Scrisse sul Libro di Altrove e ne prese il comando. Doroty ne era compiaciuta.
"Il destino si è compiuto, la mia vendetta è completa, ora distruggeremo questo mondo creandone uno a nostra misura".
Le parole risuonarono con un'eco strana nella stanza del trono del Castello.

Maycro ora era al comando di Esilio e Linus era imperatore di Altrove, Ti e Alice erano rinchiuse nelle celle del Palazzo e Alfonso era prigioniero nel Castello.
Intanto arrivò sera e poi la notte.

CONTINUA…

 
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UN RITORNO INATTESO

Post n°5 pubblicato il 26 Novembre 2005 da Maycro

"Proprio una bella mattina di primavera" pensò Maycro passeggiando per un viale di Altrove.
Il sole splendeva alle 10 del mattino e le rondini cantavano volteggiando nel cielo. Lungo quel viale lastricato da pietre di porfido rosa erano molte le persone che andavano passeggiando chi in una direzione chi nell'altra. Per tutta la sua lunghezza, il viale, era accompagnato da alberi già verdeggianti. C'era chi correva con la musica nelle orecchie e chi fermo su una panchina era immerso nel libro che teneva tra le mani, giovani che passeggiavano tenendosi per mano, mamme che portavano carrozzine, persone in giacca e cravatta nella loro frenetica camminata veloce per inseguire il loro tempo che non è mai abbastanza. Insomma era una bella e tipica giornata calma ad Altrove.
D'un tratto Maycro si fermò davanti a un locale e sorrise. Gli venne in mente che la prima volta l'aveva portata lì, in quella pizzeria. Era stata una bella passeggiata. Si, c'era nebbia ed era buio ma era stata una bella esperianza, anche per lei.
D'improvviso si sentì battere una mano sulla spalla destra e fu riportato alla realtà. Si girò e vide... proprio lei!!
"Ciao Ti!!!!" un sorriso enorme si dipinse sulla sua faccia "Che bella sorpresa!!" esclamò Maycro.
"Ciao, anche tu qui?" chiese la ragazza.
Un po' imbarazzato per la domanda inaspettata rispose "Ehm...già sai facevo una passeggiata. E' una bella giornata e si respira aria fresca a quest'ora. Ma tu? sei venuta a far due passi?"
Ti un po' giù di morale rispose "Si beh riflettevo e poi visto che a casa mia è inverno ne ho approfittato per cercare un po' di calduccio qui".
Maycro sapeva a cosa Ti si riferiva e disse "Senti ti va..." e indicò il locale di fronte a loro "...qualcosa da mettere sotto i denti?"
Ti lo guardò e disse "Adesso? ma sono le 10 del mattino e vuoi mangiare una pizza???"
"Beh ma volendo questo locale fa anche da bar, non solo pizzeria; anche se una buona pizza me la farei eheh" rispose il ragazzo.
Ti riflettè un attimo e poi rispose "Va bene dai prenderò qualcosa, in fondo non ho ancora fatto colazione"
"Perfetto!" disse Maycro "allora prenderemo due succhi alla pera e una brioches!"
I due entrarono e guardandosi in giro, videro che il locale era deserto, solo la radio che cantava in solitaria le sue canzoni. Cercarono il cameriere o il barista, qualcuno che potesse esaudire le loro richieste.
D'un tratto da dietro il bancone spuntò un omino. Era Alfonso, nel suo doppio lavoro per arrotondare.
"Posso esservi utile?" chiese l'uomo.
"Certo Al, due succhi alla pera e due brioches" disse Ti.
"Arrivano subito!" rispose Alfonso che girò la richiesta nel retro "Preparate due succhi caldi e due brioches fresche"
...
Dopo un attimo si corresse "No due succhi freschi alla pera e due brioches calde"
Intanto i due si erano andati a sedere senza dar retta a quello che il barista diceva.
"Allora che mi racconti?" domandò Maycro.
"Mah, non è che le cose vadano benissimo ma si sopravvive".
All'improvviso entrarono altre persone nel locale che si riempì in poco tempo.
Arrivarono anche le loro ordinazioni al tavolo. Le portò una ragazza.
Ti rimase un po' sorpresa (anche se ormai si stava abituando) nel vedere che la cameriera era in realtà Alice. Si rivolse al suo amico un po' a bassa voce e gli chiese "Ma cos'è paghi poco o Altrove è un'impresa familiare? Ci sono sempre le solite persone che lavorano nei locali?"
Maycro sorrise "eheh in effetti mi piace ritrovare in ogni locale dei commessi familiari e gentili con me"
"Ah ecco" annuì la ragazza mentre sorseggiava la sua bevanda.
Poi capitò qualcosa di strano.
La musica nel locale iniziò a rallentare come un vecchio disco in vinile che si ferma sul piatto. Le persone cominciarono a rallentare nei loro movimenti e nel giro di pochissimi secondi tutto si fermò.
Solo Maycro, Ti, Alfonso e Alice rimasero immuni da questo effetto. I quattro cominciarono a guardarsi l'un l'altro cercando di capire se qualcuno capiva quello che stava accadendo.
"Ehi Maycro che hai fatto?" domandò Ti.
"Io? nulla, ho dato solo un morso alla mia brioches!" spiegò il ragazzo che si girò verso Alfonso in cerca di spiegazioni.
L'omino fece spallucce, nemmeno lui sapeva. Anche Alice si trovò spiazata.
Poi dei rumori sinistri iniziarono a udirsi all'interno del locale. Degli scricchiolii si percepivano un po' dappertutto. Il locale sembrò invecchiare nel giro du pochi istanti. I muri si riempirono di macchie di umidità e di crepe. I tavoli e sedie cominciarono a marcire. Ormai sembrava un locale abbandonato. Di tutte le luci solo una rimase accesa e ogni tanto faceva intermittenza. Al corse a vedere alla porta del locale per osservare se anche all'esterno succedevano le stesse cose.
Il cielo era diventato cupo, in lontananza si udivano brontolii di un temporale ancora lontano. Le pietre che ricoprivano il viale davanti al locale erano tutte logorate e crepate. Anche Maycro e Ti si avvicinarono alla porta.
"Ma che diavolo succede?" chiese Ti.
"non ne ho idea ma non è niente di bello, questo è sicuro!" rispose Maycro molto preoccupato.
Alice raggiunse il gruppo e domandò "Maycro non puoi far nulla? Tu puoi modificare le cose ad Altrove!"
Maycro si concentrò un attimo e...
"no non so perchè ma non ci riesco. E tu?" chiese a Ti.
"no, nemmeno io" rispose Ti.
Poi come d'incanto la gente cominciò a muoversi, pian piano. Anche la musica riprese. Era un'altra musica, molto più cupa.
I quattro si guardarono ancora stupiti dell'accaduto.
Poi un rumore di zoccoli si avvicinò al locale. Arrivarono due cavalli neri, dagli occhi rossi. Trainavano una carrozza in legno pregiato, nera con rifiniture in oro. Si fermarono proprio fuori dal locale e la porta del veicolo si aprì. Maycro, Ti, Alfonso e Alice uscirono incuriositi.
Dalla carrozza scese una figura vestita di un mantello nero e incappucciata. Maycro inclinò leggermente la testa a destra per cercare di capire.
Dopo quell'individuo scese una donna vestita con abiti succinti in pelle e lattice, anch'essi neri. La donna non aveva il volto coperto e Maycro sembrò riconoscerla.
"Doroty!!!" esclamò il ragazzo.
Ti e Alfonso si girarono verso di lui e la ragazza domandò "La conosci?"
Al rispose per lui "Si Ti, la conosce, o meglio la conosceva. E ora saprà chi è l'uomo che indossa quella toga nera." e poi si rivolse a Maycro "Vero signore?"
Il ragazzo annuì. "Linus!"
"Linus? E... sarebbe?" domandò Ti.
Alice prese la parola mentre Linus chiudeva la porta della carrozza. "E' beh, è il suo amico immaginiario che aveva durante l'infanzia e adolescenza".
Ti sorpresa si rivolse a Maycro "Cosa? avevi un amico immaginario? Non me ne hai mai parlato. E che ci fa ora qui? E ha fatto lui tutto questo?"
Linus parlò "Ciao mio caro Maycro!" voce sempre rauca ma molto sinistra e profondamente arrabbiata. "Come vedi sono tornato e ho deciso di prendere quello che è mio!"
"Di che parla? Qualcuno mi spiega?"
Linus sembrò non sopportare e esclamo "Quante domande giovane donna!! Ora basta! Sono venuto per riprendere il mio impero! Sai, l'esilio mi ha stancato."
Maycro finalmente gli rispose "Questo non è il tuo regno. E' il mio e il tuo posto è in esilio, il tuo regno è Esilio!!"
Linus si abbassò il cappuccio del mantello rivelando il suo volto.
La confusione totale avvolgeva Ti "Ma... è uguale a te!!! cioè è diverso ma è come te!!"
Linus le sorrise.
Alfonso domandò "Come hai fatto a cambiare le leggi di Altrove?"
"Ahahah con l'immaginazione, o meglio con l'aiuto di Immaginazione" spiegò Linus.
"Cosa le hai fatto?" domandò Maycro arrabbiandosi e stringendo i pugni.
Doroty parlò avvicinandosi a Linus da dietro "Oh, non preoccuparti sta benissimo, è solo che ora scrive per noi" e sogghignò malvagiamente.
"E' venuto il tempo" disse Linus "il nostro omuncolo sarà rinchiuso nelle segrete del MIO castello. La ragazza..."
Maycro cercò di controbattere "No non puoi far nulla, questo è il mio posto io lo posso cambiare"
"Provaci allora" disse Linus alzando la mano aperta verso Alfonso, che scomparve lentamente.
Alice esclamò "Al!!!!!"
"Maledetto, riportalo qui" gridò Maycro
"Ahahah ora il tuo destino, scegli" ora Linus stava dettando le sue regole "Vuoi finire con il 'simpatico' Alfonso o andare in Esilio?"
"Io ... rivoglio il mio regno!!!" rispose Maycro.
Doroty rispose "oh... risposta sbagliata mio giovane vecchio amore!!"
E Linus continuò "ha ragione! Allora sceglierò io per te."
Mentre Maycro aspettava le parole di Linus iniziò a pensare a come volgere la situazione a proprio vantaggio.
Il losco personaggio si espresse " Ho scelto, andrai in esilio, a Esilio!!"
Maycro però disse "Io andrò a Esilio, a patto che sia io a governarlo e possa portare con me Queste due ragazze" e indicò Ti e Alice.
Linus fu spiazzato da questa decisione improvvisa di accettare le condizioni. "Stai tramando qualcosa vero? E sia! Andrai ad Esilio e lo comanderai ma non potrai mai uscire dai sui confini!!! Rimarrai lì per sempre a marcire. Delle mie guardie sorveglieranno quell'isola abbandonata da Dio e ogni cosa sospetta mi verrà riferita!"
Detto questo, senza aspettare risposta alzò il braccio verso le persone rimaste. Anche loro pian piano sparirono.
Altrove era rimasta in balìa di un folle venuto da chissà dove, con il potere di cambiare le cose. Ora che Maycro non c'era più anche gli alberi verdi del viale persero le foglie e si storpiarono. Tutto il paesaggio, un tempo orgoglioso e idilliaco era ora trasformato in una landa orribile. Doroty e Linus risalirono sulla carrozza e si diressero al Castello. Ora loro comandavano il regno di Altrove.

CONTINUA…

 
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