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UN RITORNO INATTESO

Post n°5 pubblicato il 26 Novembre 2005 da Maycro

"Proprio una bella mattina di primavera" pensò Maycro passeggiando per un viale di Altrove.
Il sole splendeva alle 10 del mattino e le rondini cantavano volteggiando nel cielo. Lungo quel viale lastricato da pietre di porfido rosa erano molte le persone che andavano passeggiando chi in una direzione chi nell'altra. Per tutta la sua lunghezza, il viale, era accompagnato da alberi già verdeggianti. C'era chi correva con la musica nelle orecchie e chi fermo su una panchina era immerso nel libro che teneva tra le mani, giovani che passeggiavano tenendosi per mano, mamme che portavano carrozzine, persone in giacca e cravatta nella loro frenetica camminata veloce per inseguire il loro tempo che non è mai abbastanza. Insomma era una bella e tipica giornata calma ad Altrove.
D'un tratto Maycro si fermò davanti a un locale e sorrise. Gli venne in mente che la prima volta l'aveva portata lì, in quella pizzeria. Era stata una bella passeggiata. Si, c'era nebbia ed era buio ma era stata una bella esperianza, anche per lei.
D'improvviso si sentì battere una mano sulla spalla destra e fu riportato alla realtà. Si girò e vide... proprio lei!!
"Ciao Ti!!!!" un sorriso enorme si dipinse sulla sua faccia "Che bella sorpresa!!" esclamò Maycro.
"Ciao, anche tu qui?" chiese la ragazza.
Un po' imbarazzato per la domanda inaspettata rispose "Ehm...già sai facevo una passeggiata. E' una bella giornata e si respira aria fresca a quest'ora. Ma tu? sei venuta a far due passi?"
Ti un po' giù di morale rispose "Si beh riflettevo e poi visto che a casa mia è inverno ne ho approfittato per cercare un po' di calduccio qui".
Maycro sapeva a cosa Ti si riferiva e disse "Senti ti va..." e indicò il locale di fronte a loro "...qualcosa da mettere sotto i denti?"
Ti lo guardò e disse "Adesso? ma sono le 10 del mattino e vuoi mangiare una pizza???"
"Beh ma volendo questo locale fa anche da bar, non solo pizzeria; anche se una buona pizza me la farei eheh" rispose il ragazzo.
Ti riflettè un attimo e poi rispose "Va bene dai prenderò qualcosa, in fondo non ho ancora fatto colazione"
"Perfetto!" disse Maycro "allora prenderemo due succhi alla pera e una brioches!"
I due entrarono e guardandosi in giro, videro che il locale era deserto, solo la radio che cantava in solitaria le sue canzoni. Cercarono il cameriere o il barista, qualcuno che potesse esaudire le loro richieste.
D'un tratto da dietro il bancone spuntò un omino. Era Alfonso, nel suo doppio lavoro per arrotondare.
"Posso esservi utile?" chiese l'uomo.
"Certo Al, due succhi alla pera e due brioches" disse Ti.
"Arrivano subito!" rispose Alfonso che girò la richiesta nel retro "Preparate due succhi caldi e due brioches fresche"
...
Dopo un attimo si corresse "No due succhi freschi alla pera e due brioches calde"
Intanto i due si erano andati a sedere senza dar retta a quello che il barista diceva.
"Allora che mi racconti?" domandò Maycro.
"Mah, non è che le cose vadano benissimo ma si sopravvive".
All'improvviso entrarono altre persone nel locale che si riempì in poco tempo.
Arrivarono anche le loro ordinazioni al tavolo. Le portò una ragazza.
Ti rimase un po' sorpresa (anche se ormai si stava abituando) nel vedere che la cameriera era in realtà Alice. Si rivolse al suo amico un po' a bassa voce e gli chiese "Ma cos'è paghi poco o Altrove è un'impresa familiare? Ci sono sempre le solite persone che lavorano nei locali?"
Maycro sorrise "eheh in effetti mi piace ritrovare in ogni locale dei commessi familiari e gentili con me"
"Ah ecco" annuì la ragazza mentre sorseggiava la sua bevanda.
Poi capitò qualcosa di strano.
La musica nel locale iniziò a rallentare come un vecchio disco in vinile che si ferma sul piatto. Le persone cominciarono a rallentare nei loro movimenti e nel giro di pochissimi secondi tutto si fermò.
Solo Maycro, Ti, Alfonso e Alice rimasero immuni da questo effetto. I quattro cominciarono a guardarsi l'un l'altro cercando di capire se qualcuno capiva quello che stava accadendo.
"Ehi Maycro che hai fatto?" domandò Ti.
"Io? nulla, ho dato solo un morso alla mia brioches!" spiegò il ragazzo che si girò verso Alfonso in cerca di spiegazioni.
L'omino fece spallucce, nemmeno lui sapeva. Anche Alice si trovò spiazata.
Poi dei rumori sinistri iniziarono a udirsi all'interno del locale. Degli scricchiolii si percepivano un po' dappertutto. Il locale sembrò invecchiare nel giro du pochi istanti. I muri si riempirono di macchie di umidità e di crepe. I tavoli e sedie cominciarono a marcire. Ormai sembrava un locale abbandonato. Di tutte le luci solo una rimase accesa e ogni tanto faceva intermittenza. Al corse a vedere alla porta del locale per osservare se anche all'esterno succedevano le stesse cose.
Il cielo era diventato cupo, in lontananza si udivano brontolii di un temporale ancora lontano. Le pietre che ricoprivano il viale davanti al locale erano tutte logorate e crepate. Anche Maycro e Ti si avvicinarono alla porta.
"Ma che diavolo succede?" chiese Ti.
"non ne ho idea ma non è niente di bello, questo è sicuro!" rispose Maycro molto preoccupato.
Alice raggiunse il gruppo e domandò "Maycro non puoi far nulla? Tu puoi modificare le cose ad Altrove!"
Maycro si concentrò un attimo e...
"no non so perchè ma non ci riesco. E tu?" chiese a Ti.
"no, nemmeno io" rispose Ti.
Poi come d'incanto la gente cominciò a muoversi, pian piano. Anche la musica riprese. Era un'altra musica, molto più cupa.
I quattro si guardarono ancora stupiti dell'accaduto.
Poi un rumore di zoccoli si avvicinò al locale. Arrivarono due cavalli neri, dagli occhi rossi. Trainavano una carrozza in legno pregiato, nera con rifiniture in oro. Si fermarono proprio fuori dal locale e la porta del veicolo si aprì. Maycro, Ti, Alfonso e Alice uscirono incuriositi.
Dalla carrozza scese una figura vestita di un mantello nero e incappucciata. Maycro inclinò leggermente la testa a destra per cercare di capire.
Dopo quell'individuo scese una donna vestita con abiti succinti in pelle e lattice, anch'essi neri. La donna non aveva il volto coperto e Maycro sembrò riconoscerla.
"Doroty!!!" esclamò il ragazzo.
Ti e Alfonso si girarono verso di lui e la ragazza domandò "La conosci?"
Al rispose per lui "Si Ti, la conosce, o meglio la conosceva. E ora saprà chi è l'uomo che indossa quella toga nera." e poi si rivolse a Maycro "Vero signore?"
Il ragazzo annuì. "Linus!"
"Linus? E... sarebbe?" domandò Ti.
Alice prese la parola mentre Linus chiudeva la porta della carrozza. "E' beh, è il suo amico immaginiario che aveva durante l'infanzia e adolescenza".
Ti sorpresa si rivolse a Maycro "Cosa? avevi un amico immaginario? Non me ne hai mai parlato. E che ci fa ora qui? E ha fatto lui tutto questo?"
Linus parlò "Ciao mio caro Maycro!" voce sempre rauca ma molto sinistra e profondamente arrabbiata. "Come vedi sono tornato e ho deciso di prendere quello che è mio!"
"Di che parla? Qualcuno mi spiega?"
Linus sembrò non sopportare e esclamo "Quante domande giovane donna!! Ora basta! Sono venuto per riprendere il mio impero! Sai, l'esilio mi ha stancato."
Maycro finalmente gli rispose "Questo non è il tuo regno. E' il mio e il tuo posto è in esilio, il tuo regno è Esilio!!"
Linus si abbassò il cappuccio del mantello rivelando il suo volto.
La confusione totale avvolgeva Ti "Ma... è uguale a te!!! cioè è diverso ma è come te!!"
Linus le sorrise.
Alfonso domandò "Come hai fatto a cambiare le leggi di Altrove?"
"Ahahah con l'immaginazione, o meglio con l'aiuto di Immaginazione" spiegò Linus.
"Cosa le hai fatto?" domandò Maycro arrabbiandosi e stringendo i pugni.
Doroty parlò avvicinandosi a Linus da dietro "Oh, non preoccuparti sta benissimo, è solo che ora scrive per noi" e sogghignò malvagiamente.
"E' venuto il tempo" disse Linus "il nostro omuncolo sarà rinchiuso nelle segrete del MIO castello. La ragazza..."
Maycro cercò di controbattere "No non puoi far nulla, questo è il mio posto io lo posso cambiare"
"Provaci allora" disse Linus alzando la mano aperta verso Alfonso, che scomparve lentamente.
Alice esclamò "Al!!!!!"
"Maledetto, riportalo qui" gridò Maycro
"Ahahah ora il tuo destino, scegli" ora Linus stava dettando le sue regole "Vuoi finire con il 'simpatico' Alfonso o andare in Esilio?"
"Io ... rivoglio il mio regno!!!" rispose Maycro.
Doroty rispose "oh... risposta sbagliata mio giovane vecchio amore!!"
E Linus continuò "ha ragione! Allora sceglierò io per te."
Mentre Maycro aspettava le parole di Linus iniziò a pensare a come volgere la situazione a proprio vantaggio.
Il losco personaggio si espresse " Ho scelto, andrai in esilio, a Esilio!!"
Maycro però disse "Io andrò a Esilio, a patto che sia io a governarlo e possa portare con me Queste due ragazze" e indicò Ti e Alice.
Linus fu spiazzato da questa decisione improvvisa di accettare le condizioni. "Stai tramando qualcosa vero? E sia! Andrai ad Esilio e lo comanderai ma non potrai mai uscire dai sui confini!!! Rimarrai lì per sempre a marcire. Delle mie guardie sorveglieranno quell'isola abbandonata da Dio e ogni cosa sospetta mi verrà riferita!"
Detto questo, senza aspettare risposta alzò il braccio verso le persone rimaste. Anche loro pian piano sparirono.
Altrove era rimasta in balìa di un folle venuto da chissà dove, con il potere di cambiare le cose. Ora che Maycro non c'era più anche gli alberi verdi del viale persero le foglie e si storpiarono. Tutto il paesaggio, un tempo orgoglioso e idilliaco era ora trasformato in una landa orribile. Doroty e Linus risalirono sulla carrozza e si diressero al Castello. Ora loro comandavano il regno di Altrove.

CONTINUA…

 
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