Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
 

Messaggi di Aprile 2012

LA RIVOLTA DEGLI iNDIGNAVOS

Post n°1732 pubblicato il 30 Aprile 2012 da MacRaiser

"Un paio di giorni fa, un articolo articolo del New York Times ha denunciato le strategie legali con cui Cupertino riesce a risparmiare miliardi di dollari di tasse l’anno. Per farla breve, fatte le dovute somme, si scopre che su 34,2 miliardi di dollari di profitti, Apple ha riconosciuto ai vari governi 3,3 miliardi di dollari in tasse: praticamente un’aliquota media reale da sogno del 9,8% tutto incluso. Al clamore sollevato da questa notizia, Apple ha risposto ricordando la “quantità enorme di tasse” che versa ai governi locali, statali e federali, cui si aggiungono i 500.000 posti di lavoro creati solo negli Stati Uniti. Per carità si tratta di iniziative lodevolissime, ma la beneficenza c’entra poco con la questione; e volendo infierire, si potrebbe anche aggiungere che 47.000 posti a tempo indeterminato su 500.000 sembrano un po’ pochi. Ma non è neanche questo il vero problema. Non si può prendersela con Apple solo perché insegue a suo vantaggio le scorciatoie che il legislatore le offre; l’indignazione alla notizia, in altre parole, deve essere scaturita da ragioni di opportunità e delicatezza, soprattutto in un periodo storico in cui le nuove generazioni si trovano senza tutele e con un debito gigantesco da ripagare che neppure hanno creato. Insomma, l’indignazione è comprensibile, ma non è ad Apple che deve essere indirizzata." - Melablog.

Palle per polli. Come quella che "Apple fa la carita'". Come quella che Apple "non evade ". Come quella che solo il 13,9% dei suoi profitti e' stato generato negli USA. Tutti sappiamo bene o facciamo finta di non saperlo, che l'immane impalcatura per non pagare il sacrosanto dovuto (ovvero restituire parte dei multimiliardari introiti alla gente comune) di Apple si regge fondamentalmente su una singola, unica menzogna: quella che riversa (per esempio) gli introiti della vendita di una canzone ad un cliente residente negli States, dritta in Lussemburgo, facendola figurare come vendita avvenuta all'estero. Una mendacio reso possibile dalla natura digitale della merce che Apple distribuisce, ma che sarebbe impensabile altrimenti. Difatti il problema di Apple (ma Apple e' solo la piu' grossa tra le svariate multinazionali che evadono le tasse con menzogne del genere) ora e' di "scudare " (ripulire) questa immane massa di denaro "lordo", cosi' da farne finire un altro po' nelle gia' stracolme tasche dei manager ultramiliardari eredi di Steve Jobs. Ed ecco che grazie alle lobbies alimentate col denaro accumulato in virtu' di quelle stesse bugie, si cerca di ricattare l'amministrazione Obama con un aut-aut: o ci tagli drammaticamente le aliquote, oppure lasceremo tutti i soldi all'estero. E il cerchio dello sporco gioco di Apple si chiude in bellezza. Ma non ditelo al fandignavo Appleboy, che poi ci resta male.

 

 
 
 

I BELLI ADDORMENTITI

Post n°1731 pubblicato il 30 Aprile 2012 da MacRaiser

"Il malware Flashback ha fatto emergere grosse lacune nella reattivita' del sistema di sicurezza di Apple - Un paio di attacchi malware di alto profilo hanno impartito ad Apple una dura lezione in tema 'tempi di risposta sulla sicurezza'. A partire dai recenti avvenimenti, 70 milioni di utenti Mac hanno oggi il diritto di aspettarsi molto di piu' di cio' che Apple offre loro." - ZDNet.

Bruscamente risvegliate dal mefitico bacio di Flashback, le belle addormentate del Mac finalmente cominciano ad emergere dalle nebule del loro lungo letargo negazionista e a comprendere appena, in qualche confuso modo, che Apple le ha lasciate a chiappe scoperte. Conosciamo bene tutti il nome del demiurgo tessitore della onirica trama, volgarmente denominata "campo distorsivo della realta'": non l'obsoleto Morfeo, ma il suo epigono tecnovip Steve Jobs. Fu lui a sussurrare loro cosa sognare anno dopo anno, e loro -da brave pensatrici differenti- sognarono. Notte, dopo notte, dopo notte, esse sognarono di un sistema operativo davvero superiore; il sistema del computer perfetto (o quasi) e dunque immune (o quasi); un sistema che non avrebbe mai avuto bisogno di antivirus -ne hanno bisogno solo i sistemi inferiori e imperfetti- perche' dotato della magica e rivoluzionaria password da amministratore, e percio' intrinsecamente migliore e sicuro. Ora pero' il sogno e' finito, Steve Jobs e' morto e pure il principe azzurro non si sente tanto bene.

P.S. Giuro che la mela in mano a Pinocchio l'ha messa Disney.


 
 
 

SCUSATE IL RITARDATO

Post n°1730 pubblicato il 29 Aprile 2012 da MacRaiser

"Wozniak rapito dalla bellezza di Windows Phone  - Il Woz esprime parole di plauso all’indirizzo di Windows Phone, probabilmente testato su un Nokia Lumia 900. Secondo l’ex Apple l’interfaccia del sistema operativo mobile di Redmond sarebbe decisamente migliore di quella di Android e superiore anche ad iOS. Facendo la somma delle dichiarazioni di Wozniak sembrerebbe che all’ex Apple piacciono un po’ tutti i sistemi operativi di ultima generazione, ciascuno dei quali superiore per qualche aspetto agli altri, al punto che in alcuni casi l'opinione sembra più che altro frutto di idee non esattamente chiare. Ma da questo punto di vista l'inventore del primo computer Apple va scusato: usando, come fa lui, 10 dispositivi diversi nel corso della stessa giornata, è piuttosto facile anche per un genio essere indotti i qualche sovrapposizione..." - Macity.

Scusatelo, il povero genio dell'informatica con le "idee confuse". Avra' l'Alzheimer, visto che addirittura "sovrappone" -cioe' scambia- un sistema operativo con un altro. Come vedete, nel regno delle fanboiate per essere degradati dal rango di geni a quello di dementi precoci basta poco: e' sufficiente dichiarare che Apple non fabbrica il telefono migliore. Anche se in effetti, almeno per il momento, non risulta che alcun fanboy abbia titolato: "Porco Giuda ballerino".


 
 
 

MORTAL SUASION

Post n°1729 pubblicato il 29 Aprile 2012 da MacRaiser

A guardare questi numeri viene quasi il sospetto che quel gran trojan di Flashback 39 sia un figlio partorito proprio nei laboratori di Cupertino. Perche' occorre ammettere che come metodo per spingere i malfidenti, gli ostinati, i pigri e (soprattutto) i reduci di Leopard e Snow Leopard a (ri)aggiornare il loro Mac a OS X 10.7 Lion, questo qui sembra piuttosto convincente.


 
 
 

GITE STORASTICHE

Post n°1728 pubblicato il 28 Aprile 2012 da MacRaiser

"C'erano una volta le gite scolastiche nei musei e nelle città d'arte, alla scoperta dei tesori culturali di cui è ricca l'Italia: per gli insegnati era l'occasione per mostrare dal vivo ciò che avevano insegnato sui libri, per gli studenti era la possibilità di vivere una giornata (più o meno) educativa al di fuori delle mura scolastiche. Ma la società cambia, la tecnologia entra a pieno diritto nella cultura delle nuove generazioni al pari dei dipinti del Caravaggio e alle sculture di Luciano Fabro. Così, ora succede che la gita scolastica, anziché un museo, abbia come meta un Apple Store. Sì, proprio il negozio degli iPhone e degli iPad.



E' successo e succede in particolare a Bologna, nello store della mela di via Rizzoli, ma può succedere in tutta Italia. La casa di Cupertino ha infatti lanciato una vera e propria campagna per "attirare" le classi nei propri negozi: "Porta i tuoi studenti in gita all’Apple Store per un’esperienza di apprendimento indimenticabile", si legge sulle pagine web degli Apple Store italiani che, per inciso, sono collocati per la maggior parte all'interno di centri commerciali. Forse non esattamente l'ambiente più educativo. Prosegue l'"invito" di Apple: "Durante la gita, i ragazzi potranno creare qualcosa di eccezionale, direttamente in negozio. Oppure potranno portare un progetto già realizzato e trasformare il negozio in un palco dove condividere i loro risultati con genitori, insegnanti e amici. Indipendentemente dalla scelta, vedrai che ci sarà da divertirsi". Sul fatto che ci sia da divertirsi, nessun dubbio. Sul fatto che sia un'esperienza educativa, invece, qualche dubbio c'è. Perché l'Apple Store resta pur sempre un negozio, il cui scopo è quello di vendere prodotti più che di diffondere cultura. E infatti, fra i genitori di alcuni dei bambini delle classi elementari bolognesi finora coinvolte nell'iniziativa, qualche malumore è serpeggiato: è forte il sospetto che si tratti di una sorta di "lavaggio del cervello" per inculcare ai giovani futuri consumatori il "verbo" di un'azienda che - fra l'altro - vende i suoi prodotti a caro prezzo. Ma tant'è: alla fine i consigli di classe hanno dato il via libera, e così sciami di ragazzini si sono riversati a più riprese nello store felsineo, dove sono stati accolti con tutte quelle attenzioni che probabilmente nessun museo può garantire: applauso dei commessi schierati all'ingresso, t-shirt in omaggio, tanti sorrisi, visita guidata ai prodotti e un corso di un'ora e mezza per "creare album fotografici iPhoto, montare video in iMovie, creare presentazioni in Keynote e persino comporre musica in GarageBand". Tutti, ovviamente, prodotti commerciali Apple: alla faccia dello sforzo per sostenere la diffusione del software open source nella scuola
." - Affaritaliani.



Di queste faccende -vale a dire di ignobili lavaggi neuronali sui bambini; di sequestro e colonizzazione corporativi della cultura e della didattica, sostituite dal marketing aziendale selvaggio; di sfruttamento senza scrupoli del tempo di apprendimento e gioco dell'infanzia ottenuti grazie alla sistematica corruzione a suon di gadget omaggio di genitori ed educatori, mi sono gia' occupato a partire dal lontano 2008. C'e' poco da aggiungere, se non che le cose da allora sono peggiorate. Ora per esempio abbiamo il "Campo Estivo Apple", nel quale i ragazzi (bambini) dagli 8 ai 12 anni "imparano a creare un film nel tempo che impiegherebbero a guardarne uno. Il workshop, che si tiene all’Apple Store, dura tre giorni ed è seguito dal Festival del Campo Estivo Apple in cui i partecipanti possono esibire i loro capolavori." e dal quale i nostri normali e tutto sommato un po' banali boys torneranno entusiasti e disinesibiti fanboys. Quello che invece da allora non e' affatto cambiato, e' lo spessore del folto strato di pelo sul prominente stomaco dei degni eredi di Steve Jobs.


 
 
 

PARANOID BAR

Post n°1727 pubblicato il 27 Aprile 2012 da MacRaiser

"Apple ha appena ottenuto il nulla osta dalla municipalità di Cupertino per la costruzione d’una nuova Cafeteria da 2.000 mq, posta a qualche isolato più in là rispetto al Campus. Lo scopo è esplicitamente quello di fornire una location in cui i dipendenti possano parlarsi tranquillamente e scambiarsi opinioni senza correre il rischio di essere ascoltati da orecchi indiscreti. “Ci piace fornire un certo livello di sicurezza, in modo tale che la gente e gli impiegati possano sentirsi liberi di parlare dei loro affari, della ricerca o di qualunque progetto stiano portando avanti senza il timore che i competitor riescano a intercettare le loro conversazione” ha affermato martedì scorso Dan Whisenhunt, il direttore Apple delle strutture immobiliari." - Melablog.

E mentre leggo che Apple paga giustamente il salato conto per mettere a tacere lo scandalo dei suoi metodi da Gestapo, mi pongo una domanda che vi giro: ma voi che dite, i dipendenti Apple resteranno liberi di continuare a frequentare i loro bar, ristoranti e cafeterie preferiti -e dunque la "sicurezza" di cui blatera Apple non vale una beneamata ceppa- oppure d'ora in poi saranno obbligati per contratto a rifocillarsi esclusivamente -colazione, spuntino, pranzo, happy our, cena e dopocena- in quello blindato e supercontrollato dalla multinazionale?


 
 
 

LA CALATA DEI LANZICHEMECCHI

Post n°1726 pubblicato il 27 Aprile 2012 da MacRaiser

"Un Mac ogni cinque è infetto - “Sono finiti i tempi in cui gli utenti Mac potevano sperare di essere al sicuro e protetti da virus e malware, vantando considerevole vantaggio rispetto gli sfortunati cugini con i sistemi Windows. E in realtà il problema è più sottile di quanto possa apparire. - Come spiega il blog Naked Security dei laboratori di Sophos, il 20% dei computer Mac è infetto da malware per Windows”." - MelaMarcia.

"Kaspersky: Apple ha 10 anni di ritardo rispetto a Microsoft nella sicurezza - “Credo che siano 10 indietro rispetto a Microsoft” ha dichiarato Kaspersky a CBS durante la Info Security 2012, attaccando Apple e la bassa reattività dell’azienda di Cupertino nel gestire le problematiche correlate alla sicurezza dei suoi sistemi operativi." - Macity.

E' un refuso veniale, quello di Gizmodo: non "sperare di essere al sicuro e protetti da virus e malware", ma "illudersi". Chi segue questo blog semiclandestino sa che da parecchi anni sbugiardo sistematicamente il mito della millantata immunita' di Apple. Essa altro non e' che una sbruffonata pubblicitaria: un peepshow autoerotico imbastito a beneficio di noialtri "pochi intimi" utenti Mac. Ora che il numero degli spettatori -e dunque l'interesse dei produttori di malware- e' leggermente aumentato (da un magro 3% circa di share globale degli inizi di OS X siamo passati ad un obeso 5% circa), i problemi si sono anch'essi incrementati, si, ma in modo esponenziale. E non finisce qui. Questo senza voler neppure considerare il fattore "portatore sano". Mi spiego meglio: Apple, allo scopo d'imbellettare la propria immagine e quindi incrementare le vendite di Mac, da sempre si e' prestata dolosamente a fare la parte dell'untore, rifiutandosi di includere alcun meccanismo di sicurezza contro il malware per Windows (seppure incoraggiando in prima persona i propri utenti ad installare Windows sui Mac con un tool apposito -compreso addirittura nel sistema operativo- chiamato Bootcamp). All'opposto, ha sempre scoraggiato apertamente e aggressivamente l'installazione di antivirus e antimalware su Mac; tipicamente usando l'impatto mediatico da immagine negativa trasmesso per mezzo dei suoi spot-chiosi "Get a Mac". La conseguenza ovvia non poteva che essere un robusto contributo alla piu' rapida ed efficiente diffusione di tale malware. E provate per un secondo a immaginare che il vostro vicino chiuda sistematicamente un occhio sul fatto che i ladri, per rubare in casa vostra, passano indisturbati dal suo cortile. Immagino che lo denuncereste per favoreggiamento, come minimo.


 
 
 

PIU' MUTI CONSIGLI

Post n°1725 pubblicato il 26 Aprile 2012 da MacRaiser

Il protervo leccapiedismo in argomento: battaglia legale tra Apple e Proview riguardo i diritti di sfruttamento del marchio "iPad" in Cina, non deve aver portato granche' fortuna ad AppleLounge. Spiazzato dal brusco dietrofront in direzione di piu' miti consigli (ovvero: pagare il dovuto e amen) di sua maesta' re mandaCEO II da Cupertino, al detentore in pectore del titolo di piu' realista para-sito della mela -che pure a Febbraio aveva martellato senza sosta i propri lettori con ogni sorta di dettaglio legaloide pur di dimostrare le ragioni del suo sovrano- oggi non resta che stendere un pietoso velo di pudico silenzio sopra tutta la imbarazzante faccenda.


 
 
 

THE iLAND

Post n°1724 pubblicato il 24 Aprile 2012 da MacRaiser

"Foxconn manda i lavoratori cinesi a Taiwan con un premio con contanti e un iPhone gratis - Un gruppo di lavoratori cinesi Foxconn e' stato invitato a recarsi a Taiwan per sette giorni, con vacanza pagata, per gentile concessione del datore di lavoro. I 217 dipendenti Foxconn provenienti da 17 province e 21 fabbriche in Cina sono attesi allo scopo di far loro visitare molti siti turistici popolari in Taiwan. Sara' Foxconn a pagare il conto, perché il tour è parte di un piano dal presidente Terry Gou per contribuire a ridurre lo stress ed incoraggiare i lavoratori ad alte prestazioni. Ciascuno di questi eccellenti lavoratori e' stato scelto per il duro lavoro e il per contributo fornito alla Foxconn e sara' premiato con un iPhone Apple e 5000 yuan (US $ 792) in contanti. Il Presidente della compagnia, Terry Gou, terrà una cena di gala per i 217 dipendenti Foxconn durante i prossimi giorni. Tutto cio' potrebbe essere null'altro che una mossa PR organizzata da Foxconn, ma comunque è bello vedere alcuni dei suoi operai che ora diventano possessori di un iPhone di Apple, mentre ancora oggi la stragrande parte di loro non gode di salari abbastanza alti per poterselo permettere." - M.I.C. Gadget.


"Quando serve il corpo di un clone, per mantenerlo tranquillo e per non destare sospetti sulla sua uscita di scena, gli viene fatto credere di avere vinto il premio di una lotteria, che consiste nell'invio ad un'Isola, rimasta incontaminata in superficie." - Wikpedia alla voce " The Island".


 
 
 

UN'IMMAGINE VAL PIU' DI MILLE PAROLACCE

Post n°1723 pubblicato il 23 Aprile 2012 da MacRaiser

Figuriamoci due.
Cliccate sulle immagini per maggiori info



 
 
 

L'APPSUS FOR THAT

Post n°1722 pubblicato il 23 Aprile 2012 da MacRaiser

Questa settimana alla (intera) comunita' di Tevac la notiziola giramondo del persistere di una roba chiamata Flashback.39 -che la settimana prima aveva infettato oltre mezzo milione di Mac- (e pare sia tuttaltro che finita) dev'essere senz'altro sfuggita.


 
 
 

BALLA COI FONI

Post n°1721 pubblicato il 22 Aprile 2012 da MacRaiser

"Se lavorerete in un Microsoft Store dovrete imparare stupidi balletti - Se il vicino di casa ha poca considerazione di voi perchè sa che lavorate in un Microsoft Store, copiato palesemente dalla struttura organizzativa degli Apple Store, siete fortunati perchè non vi ha visto ballare. La dirigenza del primo negozio di Microsoft in California, infatti, ha avuto la brillante idea di insegnare a tutti i dipendenti un goffo balletto in stile latino-americano ballato sulle note di “I Gotta feeling” dei Black Eyed Peas." - Melamorsicata, 18 Novembre 2009.

"Dopo l’idea di Microsoft, di inaugurare i suoi negozi con dei balletti da villaggio vacanze, anche Cupertino si dà all’intrattenimento facendo ballare i suoi dipendenti. I motivatori di aziende dicono che sono utili perchè cementificano i rapporti tra colleghi, favoriscono lo spirito di squadra e divertono. Ma i potenziali clienti hanno bisogno di tutto questo? E’ un’attrazione che spinge ad acquistare i prodotti o a guardarsi in giro con area imbarazzata? Il cliente, di base, spende per soddisfare un proprio bisogno sia esso necessario che frivolo. Un balletto pre apertura non è di certo nell’elenco di cose che generano il desiderio all’acquisto, serve solo a poter permettere all’azienda di creare un video potenzialmente virale. Ma è necessario tutto questo per Apple? Ne ha bisogno? Io credo proprio di no. Offrite loro degli sconti se volete vederli sorridere, non dei balli. Il portafogli meno leggero è la vera riconoscenza in un sistema consumistico." - Melamorsicata, 21 Aprile 2012.



Amaro e perplesso apologo, quello del povero Kiro. Oggi gli tocca rimangiarsi tutto il facile sarcasmo da bue trovatore di corna in capo all'asino, sputato su Microsoft nel 2009. E ingoiare. Tutta colpa dei "bisogni frivoli", dannazione. Col sovrappiu', se non bastasse, del dover ammettere che stavolta e' Apple ad aver copiato spudoratamente l'acerrima nemica di Redmond: quale intollerabile oltraggio. Eppure ci vuol pazienza: volenti o nolenti, questi sono gli incerti dell'arduo mestiere del fanboy. A volte e' davvero dura continuare a tenere alti, con orgoglio e dignita', i colori della multinazionale multimiliardaria del cuore.

 
 
 

PIU' RETINATE PER TUTTI

Post n°1720 pubblicato il 22 Aprile 2012 da MacRaiser

A commento di un post da oltre 60 righe che discetta piu' o meno a sproposito di retina display, leggibilita' assoluta, astronomiche risoluzioni e di perfetta nitidezza dell'immagine made in Apple, si puo' leggere l'esilarante botta e risposta da imperatore nudo col lapsus freudiano riportato nella screenshot. Una perfetta epigrafe per un perfetto prototipo di fanboy (o fuunboy, visto che nella fattispecie parliamo di un 40enne) Apple, tutto fumo e niente arrosto. Ma Domenico Galimberti, detto Puce 72, e' solo uno tra i tanti. I siti web e' i giornali che si occupano d'informatica e IT tracimano letteralmente di queste mezze figure di pseudogiornalista: i fanformatori o brand advocates. Ne sono saturi al punto che esse ormai hanno assurto al ruolo di vera e propria casta. Grazie alle bolle di traffico  generato via rumors di marca, tecnopettegolezzi cool e semplici cretinate di moda (l'ultima lobonotizia di questo genere che ha fatto il giro del web e' stata quella dell'odore dell'unboxing dei prodotti Apple come opera d'arte), essi dettano le agende giornaliere delle notizie, stabiliscono le priorita' degli argomenti, scelgono cio' che e' tecnicamente significativo nel panorama informatico a 360 gradi. Specialisti del pontificare sui massimi sistemi hi-tech partendo dalla vivisezione di ogni singolo dettaglio tecnico di ogni singolo rumor (specie se proveniente da Cupertino) sul prossimo gadget che poi 9 volte su 10 non verra' mai prodotto, tanto quanto del tutto ignoranti riguardo le basi e l'abc dell'informatica e dell'elettronica; nonche' spesso carenti pure nel semplice esercizio di nozionismo social o IT. Sono i signori assoluti dell'incompetenza come del glamour hitechnotrendy ed e' proprio per questo che sanno gia' ogni cosa sul prossimo rivoluzionario dispositivo o servizio Apple che il mitico San Steve Giobbes, sempre sia iLodato il suo nome, ha fatto brevettare in videoconferenza medianica dall'aldila' giusto ieri. Gia' perche' si sa che era uno stakanovista, lui. Il loro motto? "Non so bene di che cazzo parlo, ma tranquilli che ne sono il maggiore esperto su piazza".


 
 
 

FLASH 39 STRIKES BACK

Post n°1719 pubblicato il 21 Aprile 2012 da MacRaiser

"I venditori di estintori non si lasciano scappare l’occasione e appiccano quanti più focolai possibili, sperando che la paura non passi troppo presto. Già che ci sono approfittano del clamore mediatico per screditare la sicurezza della piattaforma Mac, parlano di un presunto “mito del Mac sicuro” deleterio e pericoloso e aspettano che le vendite dei propri prodotti salgano, aiutati da una copertura giornalistica come sempre a proprio agio col sensazionalismo. E che importa se a queste scenette abbiamo già assistito più volte in passato? La massa non ha memoria e in tanti non vedranno, ancora una volta, la profonda contraddizione insita nel fatto che a diffondere statistiche sulle infezioni e a settare l’agenda tecnologica delle pubblicazioni che parlano di sicurezza siano quelle stesse aziende che dalla maggiore “instabilità” e dal timore per una presunta insicurezza diffusa traggono il proprio profitto." - Camillo Miller, 20 Aprile 2012.

"Il contagio Flashback non e' stata bloccato, dopotutto. 650.000 Mac risultano tuttora infetti." - Ars Technica, 21 Aprile 2012.

E lasciamo pure da parte la macroscopica, ipocrita doppia verita' che si autorivela col gridare il "dagli all'untore" all'indirizzo dei produttori di antivirus solo, soltanto ed esclusivamente quando essi avvisano di minacce nei riguardi del Mac; mentre quando gli stessi produttori di antivirus lanciano allarmi sicurezza in ambiente Windows, ovviamente ci si guarda bene dal mettere anche solo di striscio in dubbio le loro affermazioni e attendibilita'. Il punto vero e' che il contagio a base di solenni puttanate mitologiche che passano di Mac in Mac come di bocca in bocca, indotto dalla crassa e ignorante sicumera ostentata in questo genere di articoli negazionisti e leccamele, e' assai piu' dannoso di qualunque infezione da malware.


 
 
 

IF MONTAGNA THEN MAOMETTO

Post n°1718 pubblicato il 21 Aprile 2012 da MacRaiser

"Apple pubblicizza il nuovo iPad dichiarando sulle confezioni il supporto delle reti 4G LTE quando, in realtà, il chip del tablet supporta quel tipo di reti solo negli USA e Canada. Per questo motivo alcuni Stati, tra cui l’Australia, hanno fatto causa alla società per pubblicità ingannevole." - Melamorsicata, 17 Aprile 2012.

"Apple cerca di ridefinire il 3G come 4G - Nella memoria difensiva recentemente depositata, Apple afferma che le reti 3G gestite da Telstra, Optus e Vodafone (in Australia ntd) sono da considerarsi in realta' "reti 4G, in accordo con l'uso regolamentare ed accettato in ambito industriale del termine '4G'." - ZDNet, 19 Aprile 2012. 

"Apple sta provando a giustificarsi attraverso il marketing. Per la società, infatti, il brand 4G non è collegato direttamente a una rete particolare. Per loro il 3G dell’iPad 3 è molto veloce, quindi amano chiamarlo 4G. In pratica per gli avvocati Apple se un 3G è veloce si trasforma in 4G. Quindi se un Audi A6 corresse veloce si potrebbe anche chiamare Audi A7. Ora, però, la società dovrebbe spiegare perchè accanto al marchio 4G sulle scatole c’è scritto anche LTE." - Melamorsicata, 21 Aprile 2012.

Se gli azzeccagarbugli di Cupertino non hanno convinto neppure un fanboy d'annata come Kiro di Melamorsicata, c'e' il caso che il giudice australiano stia per rifilare ad Apple una staffilata indimenticabile.


 
 
 

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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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