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1-2-3/07/2012 Grossglockner - 1° giorno (prima parte)

Post n°8 pubblicato il 18 Giugno 2013 da captain_harlock_7
 

Da Casa a San Candido Primo Giorno 29/06/2012

il percorso

il percorso

Dopo tanta attesa finalmente arriva il giorno della partenza, sarà bello riincontrare gli amici del P&D.

I bagagli sono pronti, ma dove cacchio ho messo il martello?
Speriamo che il prato del campeggio non sia duro!
Borsa, Tenda, Borsa da serbatoio, ho tutto, possiamo partire!

Mr. Puffpuff sei pronto? Ti aspettano 3 giorni di goduria!

Ore 7.00 si parte, saluto la moglie, io vado.
Così presto? Sì, me la prendo con calma.

Finalmente si parte, è contro i miei principi, ma decido di prendere l’autostrada, così verso le 7.30 arrivo in Tangenziale Est, il traffico è sostenuto ma incredibilmente non è bloccato.

Esco prima del casello, sulle strade intorno il solito casino con traffico demenziale, menomale che non abito più qui!
Non sono più abituato a questo casino!
Comincio a odiare gli sputer, ma questi non sono motociclisti, le regole per loro non esistono, un minimo di educazione, per la miseria!

Finalme te prendo la superstrada direzione Lecco e dopo circa 80 km il fondoschiena comincia a soffrire, forse è meglio una sostina, approfitto dell’occasione e mi fermo per fare benza.

Non avendo ancora preso confidenza con le voglie di riposo di Mr. Puffpuff, è meglio che non lo fermi.
Rivestizione, sottocasco, casco, occhiali, guanti, si può ripartire.

Fino a Lecco il traffico è sostenuto, poi in direzione Valtellina scema.

Arrivo alla fine della superstrada e mi concedono una sosta, siga, rivestizione e si riparte.

Beh, si riparte è una parola grossa, ci si mette in colonna cercando di arrivare a Delebio, impossibile superare il traffico in senso contrario è notevole, si potrebbe, ma è meglio non rischiare, un po’ di sofferenza prima della goduria.
Finalmente a passo di lumaca arrivo alla prima rotatoria, idea, passo oltre Adda, ci sono tanti paesini, ma almeno c’è poco traffico, e poi è una strada divertente, l’asfalto in alcuni punti non è il massimo, ma si va via molto bene.

Mi tocca rientrare su Morbegno, vado su strade alternative, e alla fine mi ritrovo nella zona industriale di Talamona, con traffico inesistente, rientro sulla statale prima del paese, e l’idea di farmi tutta la statale fino a Tresenda mi deprime.

Una volta con Omero andando allo Stelvio, avevo fatto una strada sinistra Adda, passava i paesini, ma era una goduria.

Variante sinistra Adda

In Valtellina, Variante sinistra Adda

 

Svolto per la strada della val Tartano e su una bellissima strada con traffico assente tutte a curve arrivo fino a Sondrio, dove mi immetto di nuovo sulla statale e fino a Tresenda riprende il calvario di un traffico demenziale.

Finalmente inizia la strada dell’Aprica, bello al fresco, in ombra, traffico scarso, ma le macchine salgono con passo allegrotto ed anche i furgoni non scherzano!

Sostina, prima dell’inizio della discesa. Ripartenza approfittando della discesa e bello allegrotto discesa fino ad Edolo, e poi, via verso il Tonale.

In salita sono sverniciato dai bombardieri, ma sulla discesa, mi è toccato passare i fermoni!

Giunti sul fondo della Val di Non, la strada diventa uno stradone e sono ripassato dai fermoni.

Sostina, benza, e ripartiamo in direzione per il passo della Mendola, è ancora lontana, finalmente verso il lago di S.Cristina e Cles la strada ritorna a farsi bella, attento alle deviazioni che vedi sempre dopo che sei passato!.

Già il tratto in comune con le Palade, la strada è un susseguirsi di belle curve una via l’altra, dove sbatti la moto a destra o a sinistra, su un asfalto a tratti nuovo, c’è un certo movimento di moto, ma per fortuna di auto ce ne sono poche e si riescono a superare senza troppi problemi.

Il Passo della Mendola è favoloso, mentre il tratto in comune con le Palade oltre ai boschi di latifoglie spiccano le coltivazioni dei meleti, con il Passo della Mendola entri nel regno delle conifere, e senti il profumo delle resine che ti riempiono i polmoni!

Superato il passo con i ristoranti e gli alberghi dei villeggianti, per un tratto la strada tende a stringersi per la presenza di rocce e diventa sinuosa da percorrere con cautela, anche perché è facile distrarsi sul panorama che si stende ai tuoi piedi, vedi Bolzano, e le due valli che si dipartono, una a est verso Bressanone e l’altra a Ovest verso Merano, mentre verso Trento rimane un po’ nascosta.

Proseguendo la discesa si rientra nel regno delle conifere, e la strada torna larga, con bei tornati, e curve in successione e qualche rettilineo, per finire poi sulla strada principale a Caldaro sulla Strada del Vino.

Come al solto, sul bivio via diritto verso il centro di Bolzano, invece che prendere direttamente per Bressanone.

Ritorno sulla strada del Brennero, e cerco una strada che CapitanFede mi aveva consigliato per una variante per andare al passo di Costalunga, “ a Prato all’isarco, prendi la strada per Tires, è poco trafficata” arrivai a prato all’Isarco, e dov’è sto bivio, ops è indietro, sono arrivato al bivio per Castelrotto e l’alpe di Siusi. Torna indietro, sarà questa? Boh, proviamo, va in salita. E che salita, 15 tornanti uno in fila all’altro con pendenza intorno al 15% , arrivo al primo paese e mi indica per Nova Levante.

Va beh, non sarà la strada giusta ma per lo meno non è sbagliata.

Lasciato il paese la strada prosegue risalendo la valle con tornanti in mezzo ai prati da dove si domina la vallata che porta verso il passo Nigra, poi la strada entra nel bosco di conifere e continua a salire con tratti divertenti in assenza di traffico.

Arrivati ad un certo punto comincia a scendere, noooo, indicazioni per S.Valentino, fortunatamente a destra si diparte la strada per Nova Levante, la strada si stringe un poco e costeggiando il fianco della montagna al cartello di Nova Levante si apre lo scenario delle Dolomiti che fanno da corona al Passo di Costalunga.

l'ingrsesso di Nova Levante

Arrivo a Nova Levante

... continua ...

 
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