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Grossglockner 01/072012 - il ritorno

Post n°16 pubblicato il 28 Giugno 2013 da captain_harlock_7
 

 

Il ritorno 01/07

 

ll ritorno

Mi sveglio di buon mattino, le prime luci del sole filtrano tra le piante del campeggio, all’esterno è tutto umido della rugiada della notte, beh, cominciamo a sistemarci, alleggerimento fisiologico, e successivi, speriamo che il sole arrivi presto, intato comincio a sistemare sacco a pelo, e per il materassino autogonfiabile in apertura non c’è problema, il difficile è ripiegarlo, e svuota l’aria e chiudilo, non ci stà ancora, riapri, svuota l’aria, ah, ecco finalmente ci  sono riuscito!
E uno!
Rimetto in ordine tutto nella borsa, ed ora la parte più difficile, la tenda!
Quando ero in giro con gli amici, di solito pensavano loro, ma ora tocca tutto a me!Dopo qualche tentativo, ora è tutto a posto, carichiamo la moto ed ora CAFFE’!

Bene, sistemato il conto possiamo avviarci per il giro con ritorno .

Raggiunto il gruppo in orario perfetto!

Allora deciso, andiamo a fare il Passo delle Erbe, visto che non siete ancora tutti pronti, io comincio ad andare avanti, così viaggio con calma, ci vediamo al bivio per il passo, se non mi raggiungete prima.

Scendo tranquillo la strada che quei forsennati mi avevano fatto fare da Valdaora a S.Candido, dai 60 agli 80, il traffico è più in senso inverso, dalla mia parte solo qualche auto. Prima di partire mi ero guardato il percorso sulla carte dell’alto Adige del 1983 e non erano riportate le strade nuove, così per no sbagliare entro in Brunico e seguo le indicazioni per la Val Badia.

Dopo la deviazione per S.Virgilio di Marebbe, sulla destra c’è un bivio, mi fermo, e controllo la carta, no, non è questo, qualche kilometro più avanti.

Proseguo, la strada è in ombra perché percorre un piccolo canyon, con il torrente sulla destra, e quando la valle si allarga ed esco al sole, trovo il bivio, mi fermo, aspetto un attimo, quindi vedo un distributore, facciamo benzina che è meglio.

Risalgo al bivio, non sono ancora arrivati, spengo la moto, ed eccoli che arrivano, s’incamminano verso il paese, 2 colpi e Mr. Puffpuff, non parte, o cacchio! Beh, c'è la discesa, 2, 3, 4, discesa  finita e non parte, oh, altra discesa sulla destra e si rimette in moto, mi rimetto all’inseguimento, alla fine delle ultime case gruppo compatto.

CapitanFede sarà la nostra guida, e sapendo che la strada è stretta mi accodo subito, queste sono le strade che mi piacciono, mi metto alla gista distanza e lo seguo nelle evoluzioni, prima si sale nel bosco, poi si scende in una valletta erbosa, CapitanFede da buona guida verifica che nessuno sbagli strada sui bivi, qualche moto in senso contrario, qualche ciclista, la strada s’inerpica, qualche tornante , ma prevalentemente la strada viaggia a mezzacosta sino a sfociare al Passo delle Erbe, sotto l’’imponenza delle Odle!

Le Odle al Passo delle Erbe

Sosta,Giornata bellissima senza nessuna nuvola in cielo.
Sosta,  4 chiacchiere, un po’ di relax,

Relax al Passo delle Erbe

poi si riparte per Bressanone, subito mi accodo a CapitanFede, la strada è sempre stretta e tortuosa, ma il fondo è buono, divertentissima, tornati, curve, controcurve, le mie strade! Mi ci trovo benissimo, grazie alla manegevolezza di Mr.Puffpuff.

Arrivati a Bressanone, Bismarck si complimenta con me, c’è da imparare a starti dietro soprattutto sui tornanti! E detto da lui che mi ha insegnato tante cose è sicuramente un bel complimento.

Si prende la statale per Vipiteno e si è deciso di fare il Passo Penne, perché il Giovo è forse meglio, ma così si evita la palla da Merano a Bolzano.

La strada è larga il fondo è generalmente buono salvo alcuni punti che è leggermente ondulato, si sale con andatura brillante, qualche bombardiere mi passa sui tratti più rettilinei, alcune volte su curva e controcurva ho sentito l’asfalto sotto lo stivale!

Arrivo buon ultimo al passo, ci si ferma, conciliabolo su cosa fare, il passo è un intasamento di macchine, ma soprattutto di moto, un gran casino di gente, si opta per scendere e trovare un posto più tanquillo per fermarsi.

Dall’alto si vede la strada scendere, mamma mia, ma è tutta diritta, allora comincio a scendere, parto, quarta, la moto si accende, quinta, tutto a freno motore e qualche volta scalo in quarta quando la pendenza si fa decisa e tranquillamente scendo fino alla frazione di Pennes di Dentro , dove trovo uno spiazzo per parcheggiare, nel frattempo sono stato raggiunto dagli altri, c’è musica,  è la festa del paese, fermiamoci!
Entriamo nel paese, ci spiegano dove parcheggiare, e ci infiliamo nella festa.

Tavolata a Pennes


Troviamo anche un tavolo vuoto al sole dove accomodarci, da bere, wuster , pancetta alla griglia, molto simpatico  chi ci serve ai tavoli, intanto il complesso composto da 3 musicisti suona musiche e canzoni con 2 stili diversi, stile russe e americane, a seconda da che parte sono voltati,  essendo vestiti metà con bandiera americana e metà con abiti stile russo con colbacco.

I 3 Verschaft


I 3 Verschaft


Fanno musica con strumenti diversi, un badile come chitarra o un vecchio paraurti tubolare con dei buchi da cui estraggono musiche anni 60/70, poi vestiti da tirolesi con felci sul cappello.

Assolo con chitarra/badile


Intanto abbiamo spazzolato tutto quello che ci hanno portato, e anche qualche bis!
Purtroppo il nostro tavolo era al sole e ci siamo ustionati la fronte e oltre!
Poi naturalmente ci siamo fatti riconoscere!

Il Gruppo a Pennes


La festa è bella, ma alla fine bisogna partire ci aspetta ancora un lungo viaggio per rientrare a casa.
Scendiamo tutta la val Sarentino con andatura spedita, sempre buon ultimo, ma mai troppo distanziato, ed arriviamo sino a Bolzano.

Sosta per Benzina, e mettiamo a punto il tragitto, tratto iniziale della Val d’Ega, poi passo Lavazè, e sosta a Cavalese, poi CapitanFede ci consiglia la Val Floriana, perché la Val di Cembra è chiusa per lavori, indi a Trento, poi ognuno sceglie cosa fare!
Ok, tutti d’accordo.
Meissner, a Cavalese!

Prendiamo la Val d’Ega, ci si raggruppa al bivio per il Lavazè, quindi si riparte.
Il gruppo di punta s'ingarella visto che la strada è molto bella e chi li ha visti più?
Solo a Mauro e Valentina sono riuscito per un po’ a tenere il passo, ma poi anche loro s’involano, di nuovo solo.

Arrivo al Lavazè e passo via tranquillo, tanto la sosta è a Cavalese, no, CapitanFede aveva deciso di farsi una tonica al passo e Bismarck stava dando istruzioni a Mauro che in quel momento era di scopa di fermarsi in strada ad aspettarti. Quando ha tolto il casco e  ti ha visto passare in piega da vero motard e ho detto "cazzomeissneeeerrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr...." e sei sparito dietro alla curva.... , nessuno aveva voglia di venirmi a riprendere, così arrivo a Cavalese e non trovo nessuno.

Dove cavolo si saranno cacciati? Giro di qua, un po’ di là, niente, forse sono andati un po’ avanti, appena trovo un buon posto mi fermo.
Arrivo così a Castello di Fiemme già in direzione per la strada per Ora, dove trovo un bar con tenda all’ombra e mi fermo.Una bottiglia d’acqua per favore, da mezzo?
No da litro!

Ripreso chiamo Bismarck e mi dice che stanno ripartendo dal passo e che scenderanno fino alla val Floriana, dove gli altri proseguiranno, mentre lui e CapitanFede andranno a fare una cosa che non ho capito.

Va bene, torno indietro un pezzo e scendo a Molina e faccio come mi hai detto, non c’è problema.
Arrivo sul fondovalle, vedo il cartello dei lavori in corso sulla Val di Cembra con l’indicazione della variante.Il cartello è posto sulla rotatoria, a sinistra come indicava il cartello c’è una strada che indica Passo Manghen.
Mah, non mi ricordo che ci fosse un passo sulla val Floriana, ma tanti vanno di lì, sarà questa la strada e mi avvio.

La strada risale fino ad una pineta area di picnic, un casino bestiale, mi faccio largo tra autisti imbranati in cerca di parcheggio e la strada si stringe e comincia a salire con una in una bellissima pineta, poi la strada diventa strettisssima (con 3sss) un traffico allucinante, ciclisti, auto, moto, sia in senso inverso che nella tua direzione, la strada non ha un pezzo di rettilineo in compenso ha un fondo stradale nuovo fino al passo.

Strano la strada va in direzione sud, mentre la Val folriana avrebbe dovuto un tare verso Ovest!
E’ un susseguirsi di tornanti alle volte continui, altra volte sempre con curve ma più distanziati, quando esci dalla pineta, e ti avvii al passo guardi in alto e vedi un trumone di gente appollaiata che osserva chi sale, scollino e scendo dall’altra parte, il fondo è buono, il traffico è scarso solo qualche auto e qualche moto, superate senza problemi con guida tranquilla, finché arrivo a Borgo Valsugana.

Dove cavolo sono finito?
Ah, ecco una indicazione per Trento! Mi immetto sulla superstrada, il caldo è asfissiante e arrivo fino palla prima deviazione per Pergine, dove mi fermo per benza e per svegliarmi un po’.
Risultato finale della deviazione, la val Floriana erano circa 43 km, io invece ne ho fatti circa 70, visto la poca strada ancora da fare, non male!

I commenti del giorno dopo, sono del tipo, ma tu sei matto!!! ;-) ... per la verità tutti i miei amici concordano con questa affermazione!

Riparto, ah, ecco le gallerie di Trento dove finiva la strada della Val Floriana, menomale un po’ di frescura, ora devo cercare la strada per Riva del Garda, salto la prima deviazione, prendo la seconda e mi avvio sulla strada .

Alla deviazione per il Bondone e la strada è chisa perché si sta svolgendo la famosa gara in salita la “Trento – Bondone” e c’era parcheggiata una sport prototipo.

Proseguo per Riva, e uno sputer 50 crea una coda incredibile per diversi kilometri, perché il pullman e il bilico a cui ero accodato erano impossibilitati al sorpasso per il traffico sostenuto dalla parte opposta.

Finalmente lo sputer se ne esce e l’andatura aumenta sensibilmente, decido di starmene buon buono dietro il bilico a distanza di sicurezza, così mi fa strada viaggiando sui 50/60.

Arrivo al Lago di Castel Toblino, quanti splendidi ricordi, e poi finalmente la deviazione per la Val di Ledro.

Castel Toblino


C’è traffico intenso in senso inverso mentre in direzione di Storo si viaggia molto bene, dopo aver superato il Lago, inizia la discesa, il sole sta tramontando dietro le montagne delle Valli Giudicarie, e la discesa è uno spasso, praticamente nessuno, arrivo così sulla strada per il Lago d’idro.

Mi devo fermare un attimo, ho il fondoschiena un po’ dolorante, vedo uno spiazzo prima del ponte di Ponte Caffaro e mi fermo.
Son lì che mi godo un attimo di relax, quando sento un pitt, pitt, che cosa c’è, e dall’atra parte della strada c’è Amico Simo che mi riconosce.Incredibile, ci siamo lasciati al bivio del Lavazè in Val d’Ega, mi sono perso e ci ritroviamo senza appuntamento.

Ripartiamo così assieme, superata la coda in Ponte Caffaro iniziamo a percorrere allegramente il Lago d’Idro , ma dopo pochi kilometri, CODA!!!
Praticamente coda ferma sino a Nozza, dove era giunto prima, perché ero rimasto imbottigliato con delle moto che non si decidevano a sorpassare.Lo trovo fermo alla prima deviazione per la Val Trompia, no, non è di qui, seguimi, bisogna cercare le indicazioni per Nave!

Percorriamo la variante per Sabbio Chiese, e troviamo le indicazioni giuste, e ci lanciamo sulla strada del colle di S.Eusebio, in un lungo rettilineo siamo sorpassati da un Bmw, anche perché non andavo oltre gli 80, gli faccio segno, vai belva! E lo insegue.
Proseguo con il mio passo, e quando arrivo prima dello scollinamento li ho già ripresi, sorpasso anche Amico Simo e mi lancio nella discesa all’inseguimento, fino a Nave era il Bmw è sempre rimasto a vista, lo abbiamo perso poi perché nei centri urbani mi piace viaggiare a velocità codice.Arriviamo così fino all’imbocco dell’autostrada, saluto Amico Simo, alla prossima!  E cercando di non perdermi troppo prendo la strada per Orzinuovi, Crema.

Il traffico è praticamente inesistente, saranno tutti a vedere la partita, anche i ghisa, spero.
Arrivato a Crema prendo la strada per Montodine, almeno ha un po’ di curve, poi entro nei miei territori, e alle 21.30 sono a casa.

Verifico il contakilometri, 1.450 totali circa!

Sei arrivato? Come va? Sono un po’ distrutto, lo ammetto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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