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25° party MC Gallier – Altenburg (Asbach) D - il ritorno

Post n°15 pubblicato il 28 Giugno 2013 da captain_harlock_7

Il ritorno 15/05/2010

 

Domenica mattina sveglia, un bel sole ma un aria pungente, condizioni generali buone, colazione con i sacri crismi, poi ci mettiamo a consultare l’atlante per studiare il percorso di ritorno.

Mettiamo sul campo diverse idee, ma in generale l’idea è di girarci la Germania un paio di giorni per poi rientrare.

Smontiamo la tenda, prepariamo le moto, salutiamo gli amici, quindi verso le 9.00 partiamo con l’idea di fare autostrada fino A Trier e poi costeggiare la Mosella.

Andiamo a riprendere la A3, indi la A48 verso Koblenz, ma arrivati prima del viadotto sul Reno, siamo costretti ad abbandonare la A48 perché è chiusa per lavori.

Scendiamo allora verso la città, e percorriamo la sponda destra Reno, sopra di noi incombono i forti di difesa.

Dall’altra parte si vede dove la Mosella sfocia nel Reno.

Il Reno è percorso da un numero incredibile di chiatte in entrambe le direzioni che trasportano merci di tutte le categorie; quasi tutte hanno parcheggiate sulla poppa le auto per muoversi quando attraccano, alcune sono delle vere e proprie case galleggianti.

 

Chiatta sulla Mosella

 

Decidiamo di attraversare il Reno, attraversiamo Koblenz e iniziamo a percorrere la 49 che costeggia la Mosella per buona parte sul lato sinistro, fino quasi a Cochem, dove passa sul lato opposto.

La strada è larga, alle volte costeggiata da piste ciclabili, con verde è alberi ai lati dove è possibile; altre volte attravera piccoli paesi con impronta turistica e campeggi.

 

 

 

Altre volte si stringe quando costeggia la Mosella, nei punti dove le montagne si stringono a ridosso, e la strada diventa più sinuosa e divertente.

Sono in quei punti che si trovano le dighe e le conche per lo scambio fra i livelli per rendere la navigazione sicura.

Anche sulla Mosella si trovano chiatte di tutti i tipi, ma l’impronta è decisamente turistica con grossi battelli passeggeri che li percorrono.

 

strada turistica n.49

 

Lungo la strada si vedono colline coltivate a vite, dominate da castelli che scrutano il fiume da un’ansa all’altra per controllare il territorio.

 

Un castello sui vigneti

un castello

 

Ci spostiamo dalla sponda destra e attraversiamo la Mosella, e finalmente IL SOLE!!!

IL SOLE perché sino ad allora eravamo stati praticamente quasi in ombra.

Il sole va bene, ma se non facesse così freddino, sarebbe meglio!

Arriviamo fino Cochem, è un posto che conoscevo già, ci ero stato nel ’94, la prima volta che ero andato a fare il mio primo raduno dei “Road Dragon” a Kelberg.

La storia ve la racconterò un’altra volta.

Arriviamo a Cochem e ci fermiamo, beh, qualche sosta per far foto l’avevamo fatta, ma poi via tranquilli sportivi.

Sentivamo la necessità di sgranchirci un po’ le gambe, riscaldarsi un po’, ci eravamo già fatti un bei 120 km e fare il punto della situazione.

Scendiamo dalla moto, cric … crocc ,,, craccc … .

4 passi d’obbligo, mmmhh mi sto scaldando.

 

Cochem

 

Guardiamo sull’atlante per il programma! Allora, proseguiamo fino a Trier che son sole curve per altri 120 km e e poi da lì dediciamo, e poi che facciamo, visto che è presto … .

Maaaaaa …. Però fa piuttosto freddiono, non mi sono ancora ripreso; sì in effetti fa freddo!

E se puntassimo verso casa, sai … ho a casa chi mi aspetta; e poi con il tempo così , mi sa che ci tocca prender freddo per altri  1 o 2 giorni, bbbrrrrr.

Vediamo allora che cosa ci tocca,

Torniamo a prendere la A61 e scendiamo fino a Karlsruhe sono 220 km; NO!!! ne ho piene le scatole della A61, l’ho fatta più volte della A1 fino a Bologna!

Lo sai, io torno indietro solo se “effettivamente” non c’è alternativa.

Allora, la zona dell’Eifel è molto bella, vulcanica, l’avevo fatta un giorno che ero andato da solo al raduno dei “Blood Stone”.

Dai facciamo la A1 fino a Saarbruchen, e poi tagliamo diretti verso Karlsruhe, è qualche km in più una cinquantina (barando un poco), però è diversa, per me la zona non è male.

Nel frattempo il tempo si era un incupito e non era molto promettente, va bene, torniamo verso casa, strada facendo decidiamo, (ma io sapevo che si sarebbe fermato solo a casa, ai tempi era detto anche “Roby Fly”).

Ci fermiamo a Saarbruchen per decidere il percorso, NO, io non faccio la la A6 fino alla A650 e la A5 fino a Karlsruhe; la allunghiamo di 60 km, e poi tutta sardostrada, proseguiamo diritti fino a Piramasen, e poi prendiamo la 10 fino a Landau e poi con la A65 rientramo sulla A5.

Lo vedo titubante e allora, andiamo, io la faccio di qui perché non lo ho mai vista!

Era proprio una bella strada, ampia, con bei curvoni, in alcuni punti anche in superstada, circondata da boschi di conifere.

Roby, con la benza come vai? Mi sento un po’ tirato, speriamo bene.

Arriviamo quasi a Karlsruhe per trovare un distributore, salvi, tappe successi, Basilea 200 km, casa Roby 350 km.

Fino a quel momento il tempo si era alternato con bello e brutto senza piovere, scendiamo verso la Svizzera e la nostra batironata ce la siamo presa nella zona dei lavori.

La Svizzera al ritorno è una palla pazzesca, devi stare attento ai controlli, non puoi andare più di 120 km/h e belle gallerie scendi ad 80.

Ci vogliono 4 ore.

Gottardo ancora chiuso, ma una volta usciti dal tunnel il caldo tepore del Canton Ticino e poi via con la stada più veloce per raggiungere Lissone.

Allora cheffai? Se mi offri una pasta al ragù te ne sarò eternamente grato!

In buona compagnia, un bel piatto di spaghetti, 2 bicchieri di vino, perché poi mi aspettano ancora 70 km, si parla solo italiano, non devo più sforzarmi a capire!

Finalmente alle 23,00 ero in casa, e CAFFE’!!!

Cavolo, mi sono sparato 970 km!

 
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