Creato da blogger70 il 21/10/2008
Filosofia, coscienza e conoscenza, metodo ontopsicologico di Antonio Meneghetti
 

 

L’intenzionalità psichica

L’intenzionalità psichica è un momento di spinta neutra da parte dell’In Sé, mentre nell’azione dell’esistenza è spinta specificata. Le differenze esistenziali precisano il come. Gli istinti sono ordini di vita, mezzi di sopravvivenza e di autoconservazione.
L’istinto è azione tecnica specificata dell’In Sé attraverso la quale l’uomo diviene. È tecnica perché ogni variante è “funzione di” ed è “in funzione di”. La vera sede dell’istinto è ancora sotto la soglia del pensiero, ma è coglibile dalla nostra conoscenza razionale solo quando ha il suo riferimento storico, cioè quando passa attraverso la settorialità delle afferenze propriocettive dei diversi organi.

Visita il sito ufficiale di Antonio Meneghetti e dell'A.I.O. Associazione Internazionale Ontopsicologia

 
 
 

La coscienza è esatta?

Post n°28 pubblicato il 09 Ottobre 2012 da blogger70
 

Tutti immaginano che “coscienza” si debba intendere come “direttiva morale”. In questo caso, il tibetano applica il suo modello di morale; il cattolico ha un altro stile; l’islamico ne ha un altro ancora, etc.: è il termine più complesso e confuso, e ognuno lo adegua ad un imperativo ideologico, inquisitore, morale. Ad esempio si usa dire: «Non hai coscienza? Ma che coscienza hai? Ma questa è coscienza?», etc.

In tal modo, è stato rovinato questo termine, che invece è semplicemente un momento tecnico. La coscienza è un passaggio di visione tecnica. La presa di posizione non è la coscienza, ma è qualcosa che sta prima e dopo di essa: l’Io volontario, che – dopo aver letto – giudica e sceglie.

Per questo è fondamentale che la coscienza sia esatta, cioè in grado di leggere la situazione per come è. Quindi una coscienza senza miti, senza stereotipi, senza patologie, perché se si parte da inesattezza nella coscienza dei giudici, legislatori, votanti, etc., conseguentemente si avrà errore nell’azione storica.

(Antonio Meneghetti)

 
 
 

Essere secondo Antonio Meneghetti

Post n°27 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da blogger70
 

L’essere vuole l’individuazione, l’individuazione vuole se stessa e in questo attua l’essere. L’essere ripete sempre il proprio atto. L’in sé dell’ambiente e l’in sé dell’individuazione interagendo si ritrovano. In questo si dà un’esaltazione di reciproca novità di accadimento. In questo passaggio l’Io avanza, espande la propria intensità, accentua la consapevolezza, la coscienza. In questo terzo momento, questa coscienza rivela l’Io. Però l’apprendimento deve avvenire secondo la funzione egoica. La conoscenza è sempre egologica, ha sempre la logica dell’Io.

 
 
 

Origine della scienza come episteme

Post n°26 pubblicato il 04 Ottobre 2012 da blogger70
 

Il pensiero greco classico aveva elaborato un’idea di scienza come episteme, sapere razionale rivolto alla conoscenza dell’universale e capace di dare conto del proprio fondamento e del proprio metodo. La scienza così intesa risultava non solo opposta all’opinione (doxa) e alla conoscenza puramente empirica, irriflessa e di routine, ma anche, per il suo carattere disinteressato e puramente speculativo, gerarchicamente superiore al sapere applicativo delle tèchnai = arti, pur necessarie all’uomo.

L’età ellenistica eredita tale concezione, ma la rielabora profondamente all’interno di mutate condizioni economiche, sociali e istituzionali. Il dato di fondo dell’idea ellenistica di scienza è l’autonomizzarsi delle discipline scientifiche regionali, che produce un rigoglioso sviluppo della ricerca, ma al contempo pare segnare una crescente separazione tra il sapere scientifico e una filosofia che conservava la sua ambizione di conoscenza dell’universale, pur con prevalenti finalità etico-pratiche. Le principali scuole ellenistiche sono: L’Accademia, fondata da Platone, il Peripato, il liceo aristotelico, la Stoà e il Giardino (Epicuro).

 
 
 

La filosofia in ontopsicologia

Molti potrebbero chiedersi a cosa serva la filosofia pura nella propria vita quotidiana. La filosofia fa la vita bella. Ogni tanto interessarsi di filosofiasignifica affinare, sveltire, purificare, crescere.

La filosofia forse non serve per le cose immediate, pratiche, di business, di carriera, di soddisfazione sensoria, però è una cultura che affina tutto l’uomo e lo qualifica meglio nell’esercizio della propria esistenza. Dà un esercizio di superiorità, che mantiene l’uomo sul punto migliore in qualunque relazione ed esperienza. Sono queste le parole che usa Antonio Meneghetti per spiegare che la filosofia, se fatta bene, è una cultura specifica dell’In sé ontico.

 

per info: Antonio Meneghetti sito ufficiale
             Ontopsicologia sito ufficiale

 
 
 

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