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I tuoi occhi. Un viaggio nel tempo

Noi due seduti uno di fronte all'altra.
In un tavolo di un ristorante dove nemmeno i camerieri ci filano.
All'aperto hai scelto il tavolo con il sole.
Hai sete, hai fame.
Ti ho regalato un libro.
Mi chiedi di cosa parla.
Di una donna che si sposa con un uomo che viaggia nel tempo.
Surreale, mi hai risposto.
Anche nel romanzo più surreale, le emozioni sono reali, ti rispondo io.
Magari la dedica mi dirà di più, dici tu.
Credo che la dedica non ti dirà molto sul libro, dico io.
La dedica è una breve filippica su alchimie non spiegabili chiamate amore.
Lo chiudi, con un tonfo. Mi ringrazi e mi dai due baci casti sulle guance.
Il tuo profumo mi stordisce. Sempre lo stesso, quello che ha un nome.
Un nome che non è il tuo.
Lo avevi la prima notte che facemmo l'amore, un secolo fa.
Lo avresti avuto se avessimo potuto fare l'amore in questi giorni.
Lo metteresti anche un giorno da vedova.
Mi guardi con i tuoi occhi azzurri.
Mi ispiri calma e serenità, nonostante intravedo sprazzi di nervosa impazienza.
Ci penso su. Mi viene da ridere. Siamo circondati da colleghi.
Colleghi che non sono nessuno eppure ti guardano come se sapessero chi sei.
I camerieri continuano ad ignorarci, ci portano le cose a rate.
Ti spazientisci e mi chiedi come mai resto così calmo.
Ti rispondo in maniera zen.
Non mi agito per il passato che non c'è più.
Non mi agito per il futuro che potrebbe non esserci.
Il qui ed ora è un dono.
Per questo si chiama presente. Per questo non mi agito, ma ti guardo.
Ora. Qui.
Sei il solito drammatico. Mi apostrofi, ma sorridi.
Oggi è un giorno in cui sto viaggiando nel tempo, ti rispondo
e continuo con, non c'è nulla di drammatico. Sto prendendo appunti.
Appunti su cosa, mi chiedi.
Su questo noi che in questo momento riempie i miei sensi.
Ti lascio intendere che tra qualche tempo non ci sarà più un noi, così.
Tu fraintendi, sorridi, mangi e rovesci un bicchiere.
La tua goffaggine nei momenti topici.
La mia calma con cui asciugo l'acqua sul tavolo.
Paghiamo, prendiamo il caffè e il commiato.

Il primo giorno in cui ho pensato che finire la mia avventura su questa terra sarebbe stato un peccato.
Il primo giorno in cui ho pensato che finire la mia avventura su questa terra sarebbe stato un piacere.