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Un blog creato da lamente_mente08 il 16/06/2008

Gioiosa_mente

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PART TWO

Post n°218 pubblicato il 01 Luglio 2008 da lamente_mente08

La sera successiva a quel tragico
giorno, tutti si sforzavano di assumere un atteggiamento

normale: o meglio, tutti si sforzavano di comportarsi come se niente e nessuno

avesse sconvolto le loro vite. Erano le sette, ed ecco arrivare un cliente:
aveva

l’aria triste, quella che di solito accompagna chi aveva avuto una brutta
giornata.



Marcello
gli si avvicinò subito con fare gentile “Buonasera..Sarà il caldo, ma una bella
cena è proprio quello che ci vuole..Se permette, vorrei consigliarle qualcosa
di speciale..”.
Al momento

dell’ordinazione dei vini, Marcello cercò con lo sguardo Daniele, ma non lo

scorse. “Non c’è da stupirsi, – pensò tra sé e sé, – quell’ inguaribile

Dongiovanni è sempre lì a provarci con tutte, farebbe di tutto pur di far

ingelosire Marta! Ormai se ne sono accorti tutti… Non capisco ancora se Amedeo

lo sa o fa finta di non saperlo… mah!”.



“Il sommelier è impegnato in una riunione”,
sussurrò il buon Marcello al cliente “posso consigliarle dell’ottimo Chianti,
che si sposa magnificamente con la tagliata che ha ordinato. Vado a scegliere
io stesso la bottiglia migliore, se me lo permette”.



Marcello scese nello scantinato e si diresse
verso la cantina. La porta era insolitamente socchiusa. E in più c’era il neon
che faceva luce intermittente, non era stato ancora sostituito. Con lo sguardo
Marcello scorse

l’elenco dei vini, catalogato per ordine alfabetico: lettera C, scaffale blu, terzo
ripiano. Era l’ultima bottiglia di Chianti, e proprio mentre il ragazzo la stava
tirando giù, si accorse di non esser solo…



“Marta! Che spavento! E tu cosa ci fai qui?”



“Ah, sei tu… Niente, niente, stavo
raccogliendo i vetri di una bottiglia che mi è scivolata dalle mani…” rispose
lei, mentre frettolosamente infilava in una busta una serie di oggetti che
sembravano tutto fuorché dei

vetri: due flutes, delle candele, una bottiglia di champagne… vuota.



“Ah, sì, come no! Guarda, ho troppa fretta di
tornar su. Ho un cliente che aspetta i consigli di un sommelier fantasma… Ma
poi se avremo tempo… Beh, buon lavoro di pulizie, allora!” concluse Marcello
con tono ironico. E se ne andò.



Marta aveva appena chiuso la porta dello
scantinato, quando sentì Marcello balbettare qualcosa:



“Cos’hai?” chiese “Leggi qui” rispose lui
mostrandole il giornale“era nell’ufficio di tuo marito, e dubito che lo abbia fatto
vedere a qualcuno”. In prima pagina, a caratteri grandi “"Ritrovamento nel
parco del cadavere nudo di un giovane sommelier. Trattasi di D.N., 38 anni,
originario di Lecco… Arrestato un barbone. Movente
ipotizzato: furto…”.



Nessuna reazione visibile in Marta. Solo
silenzio. Marcello era agitato “Non ne posso più, adesso regalo questa bottiglia
al cliente, lo accompagno alla porta e chiamo la polizia!”. “Cosa?!” replicò
Marta “Non dire assurdità! Vuoi che ci arrestino tutti per occultamento di
cadavere?” “Non mi sembri affranta… che c’è? La tua relazione clandestina non
ti soddisfava più?” . Marcello non aveva ancora terminato la frase che la mano

destra di Marta si era già stampata sulla sua guancia.  “Vai in sala e continua a lavorare!”
gli urlò in un orecchio Amedeo, accorso
subito dopo lo schiaffo.



Appena Marcello si allontanò, Marta si rivolse
al marito con voce tremante: “Cosa intendi fare ora?”



“Voglio che questa giornata infernale finisca
al più presto. Vai ad aiutare gli altri, appena la sala si sfolla

chiudiamo” replicò con tono freddo Amedeo, allontanandosi subito dopo.



“Che si sia accorto di qualcosa?” mormorò
Marta tra sé e sé “Devo controllare le mie reazioni: se scopre questa storia
proprio adesso che… Per me è la fine!”.



A questo punto la tensione era così alta che
la si poteva tagliare con il coltello. In mezzo a loro si celava un serial
killer.



Forse Daniele aveva scoperto l’assassino, ed
era stato ucciso a sua volta.



Agata, la cassiera, era letteralmente
terrorizzata.



Ora che Daniele era morto cominciava ad avere
dei sospetti su Marta. La tresca con Daniele si trascinava da diverso
tempo, e la gelosia della donna era fin troppo evidente. Aveva anche notato
certi strani comportamenti fra i due, che erano forse riconducibili a questioni
di altra natura.



Un giorno li aveva sentiti bisbigliare
qualcosa su un’ingente somma di denaro che Daniele doveva a qualcuno… Ora che
ci pensava… Che Daniele avesse anche il vizio del gioco?



Solo Amedeo pareva non essersi accorto di
nulla. A questo punto doveva essere informato di tutto, prima che
succedesse qualcosa a qualcun altro.



Inoltre la polizia sarebbe venuta a fare
domande su Daniele e sarebbe potuta saltar fuori anche la sparizione di Paolo e
sarebbero finiti tutti nei guai per occultamento di cadavere.



Si precipitò da Amedeo e vuotò il sacco.
Amedeo la guardò e le disse:  “Io mi ero
già accorto della cosa, ma amo molto mia moglie, e non voglio perderla. Ero
sicuro che prima o poi si sarebbe stancata di lui. Sapevo anche che Daniele
giocava alle corse dei cavalli. Avevo anche il sospetto che chiedesse soldi a
Marta. È da un po’ di tempo che i conti del ristorante non tornano.”



A quel punto Agata non sapeva più cosa
pensare. Magari era Amedeo che aveva ucciso il rivale… Però… Paolo, cosa
c’entrava?



Intanto Marcello era riuscito a congedare alla
meno peggio l’ultimo cliente. Aveva chiuso la porta e rimuginava sui suoi
colleghi.



Non riusciva a credere che qualcuno di loro
fosse un serial killer… Eppure i fatti erano evidenti. Il cadavere di Paolo era
ancora all’interno del ristorante, ed anche Daniele era morto.



In cuor suo Marcello sperava che almeno lui
fosse stato ucciso da qualcun altro. Forse qualcuno a cui doveva dei soldi…
aveva avuto in passato il sospetto che Daniele giocasse ai cavalli, ma nel
ristorante non ne parlava mai, e si limitava a fare il galante con le signore…



Eppure non riusciva assolutamente a sospettare
di qualcuno in particolare.



A volte fra di loro c’era qualche screzio, ma
al momento delle difficoltà si erano sempre aiutati a vicenda.



Come l’altro giorno, quando aveva
ritirato lui gli acquisti di Margherita. Si era accorto che la merce non
era di primissima qualità, ma non aveva detto nulla e l’aveva coperta. Era
sempre talmente di corsa… E poi in fondo gli stava simpatica. Non ne era
innamorato, ma le voleva bene come si vuole ad una cara amica..



È tempo
di incastrare tutti i tasselli di questo puzzle, prima che la polizia arrivi al
ristorante, prima che muoia qualcun altro: queste erano le parole che
frullavano nella testa di tutti i nostri personaggi..Tutti tranne uno.



 

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