Torino, 2 giu. (LaPresse) - Il presidente del Consiglio Enrico Letta, dalle pagine di 'La Stampa', risponde ad una lettera pubblicata ieri dal quotidiano nella rubrica di Massimo Gramellini in cui il giornalista ha lasciato spazio alle parole di un lettore, Antonio Cascio, che ha scritto: "I miei amici lasciano un paese moribondo, senza speranze, senza futuro". Al lettore del giornale e al suo amico, dice Letta, "devo prima di tutto delle scuse. Le scuse a nome di una politica che per anni ha fatto finta di non capire e che, con parole, azioni e omissioni, ha consentito questa dissipazione di passione, sacrifici, competenze" perchè "il debito più pesante che stiamo contraendo - reiterando gli sbagli delle generazioni che ci hanno preceduto - è nei confronti dei giovani. Un errore imperdonabile". Il Governo, spiega Letta, ce la sta mettendo tutta per dare "una ragione per restare a chi si sente costretto a lasciare l'Italia, un motivo per credere che la fatica sar ricompensata". "Possiamo farcela - afferma il premier - ma solo se non ci lasciamo condizionare dall'ossessione del consenso immediato, dalla consultazione compulsiva delle dichiarazioni, da quella corrida permanente – tra partiti e dentro i partiti – che tanto ha contribuito alla paralisi nella quale siamo precipitati e da cui ci ha sollevati solamente l'intervento del presidente Napolitano". "L'obiettivo - conclude Letta - sar simbolicamente mettere l'amico di Antonio nelle condizioni di scegliere se andare o restare".
Inviato da: miss.martina67
il 10/08/2014 alle 20:08
Inviato da: cjeannine0000
il 25/07/2014 alle 11:21