Metanfore

.


Non prendo mai taxi. Ne ho preso uno. Pioveva a dirotto e pure nei dintorni. Così ho aprito la porta per salire (per che altro?), mi sono infilato e si è infilata pure lei. Mi ha vetrinato un sorriso fradicio tipo senonmilascientrarevomito, non ho reagito era disarmante. Mi sono strisciato sul resto del sedile con i suoi occhi piantati nei miei minacciosamente. Qualcuno dentro di me a spiattellato "grazie sì" come se mi avessero offrito un primo a metà prezzo. Tra il terrorizzato e il traslucido non ho smesso di scansirla. Qualche ciuffo incollato alla fronte fuggito dall'hermès che macchiava il resto delle piume, un colletto insolente recalcitrava dalla giacca per via di un girocollo dorato quanto sottile in disordine lì sotto. Il buio dell'auto non mi ha permesso altre e fondamentali osservazioni. L'odore dei sedili nuovi è stato soppiantato da un elie saab obnubilante. Finalmente mi son concesso di respirare. "Alla fiumara" ha sentenziato, poi presa da scrupolo si è ricordata di me con la diplomazia di un paracarro "va bene vero?". Ci sarà un motivo se non prendo mai taxi.