Metanfore

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E' curioso come da dietro le parole tutto appaia diverso da come vien letto. E' estremamente interessante conoscere il punto di vista di un osservatore esterno. In realtà ciascuno dà la propria versione di uno scritto. Una sola frase può stigmatizzare tutta una serie di eventi, la postura, il carico emotivo, l'ambiente... Se scrivo "dannazione!" (arcaico lo so, ma efficace) potrei guardare con disappunto la brace che cade sul divano mentre tento di raggiungere il posacenere o rovescio inopinatamente il bicchiere quando il gatto mi vola improvvisamente nel campo visivo e mille altre circostanze ugualmente realistiche. Manca il contatto contingente, quindi tutte sono plausibili e ugualmente possibili. Ma se scrivo "isotropia dei gesti" non dò adito a dubbi, non vi è nulla di interpretabile, ho scritto qualcosa di assoluto, certo, incommensurabile, ma non è minimamente divertente."E quindi?" dice lei con voce cantilenante palesemente annoiata dalle mie elucubrazioni serali. E quindi non so, ribatto debolmente. Si alza, si riveste e se ne va, senza nemmeno un sospiro di commiserazione.