Metanfore

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Le parole presero forma e consistenza nella mente, una voce grave, profonda e rassicurante."Veglierò sul tuo sonno". Cercai di dargli un volto nel buio del sogno, mi ritrovai a scapicollare su un prato inseguito nel gioco da qualcuno che nell'ansia della corsa non osavo guardare, la sensazione forte della sua presenza mi fece perdere coordinamento, rovinai nell'erba tiepida ansando senza più forze. Ridevo sdrammatizzando il terrore giogioso che provavo. Due mani grandi mi afferrarono e volai confondendo cielo e terra la bocca spalancata ad ingurgitare quei momenti. Chiusi gli occhi per arrendemi in un tripudio di felicità. Li riaprii ansioso e lo vidi, un attimo soltanto, ma lo rividi. Poi tutto riprese la forma del reale e mi ritrovai a fissare l'orologio su quel muro, imperturbabile, come ogni giorno, silenzioso ed incessante come te, come l'amore che mi hai sempre dato. Io solo? Quando mai!