Metanfore

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Quel profumo di legna crepitante mi inebria, salgo le scale felpatamente, un bagliore mi rivela la tua presenza nella stanza silenziosa. Seduta con il libro luminoso innanzi pasticci con i tasti, il loro suono si alterna a qualche risolino bofonchiato. "Sei con lui"' chiedo, ma non risponderai, lo so. La mano libera dal fumo si alza distrattamente e le dita formicolano qualcosa tipo "si, si, lascia, lascia..". A volte son geloso di questa complicità. A volte no. E' la tua libertà e debbo difenderla, così facendo mi pare di accarezzarti l'anima. Nella stanza ospiti già tutta una serie di ammiratori. in silenzio mi aggiungo a loro, sul letto di fronte a te e mi nutro delle espressioni del tuo viso, senza conoscerne la natura, in serena ammirazione. Si può amare di più?