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"I Borgia" seconda stagione

Post n°220 pubblicato il 10 Novembre 2014 da Nezumina
 
Tag: borgia, sky

Eccomi qui a commentare lo sceneggiato sui Borgia che va in onda suSky. Premetto che non voglio giudicare, ognuno è libero di pensarla come vuole,ma mi corre l’obbligo morale di evidenziare gli errori storici che, da ciò cheho intravisto, abbondano e ci mostrano una realtà diversa da quellatramandataci dai documenti. Qualcuno avrà sicuramente da obiettare ed io saròqui per chiarire le cose che, inevitabilmente, dovrò tralasciare. Studio questafamiglia da più di trent’anni e se sono qui a spezzare una lancia in lorofavore non è per “santificare” i Borgia, bensì per tentare di mostrarli nellaloro vera luce, con tutti i loro difetti e le loro ambizioni. Ma, soprattutto,nei loro pregi che la letteratura ci ha negato. Fino a oggi.

L’ambientazione e i costumi della fiction sono notevoli, mipiacciono.  Ma iniziamo.

 

1° puntata

Lo devo ammettere: al termine della prima serie avevo gettato laspugna. A mano a mano che la storia andava avanti, mi ero ritrovata a doverriallacciare tutti i nodi che regista e sceneggiatore si erano divertiti asciogliere. Troppo difficile da spiegare in poche righe. Poi, però, lacuriosità ha preso il sopravvento ed eccomi a commentare la seconda stagione.

Ecco, cominciamo bene! Come per la prima serie, già la scena iniziale milascia stordita: 14 febbraio 1494. Ma non eravamo nell’estate del 1495, finitala guerra contro Carlo VIII? Ma soprattutto: non eravamo nel 1497, dopo lamorte di Juan? Dove eravamo???

Soprassediamo. Altra scena: Alessandro VI che uccide due fratiscambiandoli per i suoi figli morti. Per chi non lo sapesse, Rodrigo non ha maiucciso nessuno con le proprie mani e non era neppure un visionario! L’unicocaso a suo carico, riguarda l’uccisione di un coetaneo quando aveva dodicianni, ma questo fatto non è suffragato da documenti.

Andiamo oltre. Vedo Cesare con una contessa, dice di trovarsi a Napoli.Poi la fiction lo mostra mentre dice messa. Ma il Valentino dirà messa una solavolta nella sua vita, nella sua diocesi di S. Francesca Romana a Roma. Ecco:ora lo sento dire una grande verità: tutte le festività cristiane, in realtà,sono le vecchie festività pagane, convertite con l’avvento del cristianesimo.

Ah! Ora capisco dove ci troviamo. Scusate, ma non mi era chiaro.Dunque, siamo a Napoli per l’incoronazione di Federico II, avvenuta nel 1497 enon nel 1494! Rimando a quanto scritto nella puntata 12 della prima serie.

Altra scena: Lucrezia in casa di Vannozza in avanzata gravidanza.Ricordo, per chi non lo sapesse, che Lucrezia è rimasta chiusa in convento finoal 1498 e si presume che abbia partorito a marzo del 1498. Almeno così dice lalettera indirizzata al duca d’Este. Di certo l’Infante Romano è nato a marzodel 1498.

Gacet, ancora Gacet, ma chi diavolo è? Illuminatemi, ve ne prego!

E torniamo a Cesare. E’ ancora a Napoli e dice di amare follementeCarlotta, figlia di Federico II. In realtà, il Valentino non ha mai amatoalcuna donna e non poteva conoscere Carlotta, poiché la giovane era in Francia,presso la corte di Luigi XII, come dama di compagnia della regina Anna.

Salto alcune scene in cui si parla dei turchi, poiché nessun turco ègiunto a Roma. E la guerra tra Venezia e l’impero Ottomano culmina nel 1500,quando la Serenissima è costretta a chiedere aiuto in Vaticano.

Un momento: Vannozza che cerca Fiammetta e incontra un musico nella suacasa, il quale si presenta come Pietro Bembo? E Vannozza lo usa per cercare difar uscire Lucrezia dall’isolamento della sua camera? Ma il Bembo conosceLucrezia solo quando è duchessa di Ferrara! E poiché se ne innamora, le dedica“Gli Asolani”.

No, no, no! Carlotta che cerca di convincere Cesare ad annullare latauromachia per timore che il suo innamorato faccia una brutta figura o peggio?E dice di aver ammirato Cesare in una corrida a Roma? Rammento che Carlotta èin Francia e Cesare affronta la sua prima tauromachia il 24 giugno del 1500 inpiazza S. Pietro. E uccide ben cinque tori! Comunque sia, Cesare non si è mailasciato andare a smancerie per conquistare una donna. Ha fatto di tutto persposare Carlotta d’Aragona solo perché intendeva impossessarsi di Napoli esposando lei avrebbe evitato una guerra. Ma ha fatto di tutto nel senso che hapremuto sul padre di lei affinché ordinasse alla figlia di sposarlo. Lei,tuttavia, era già innamorata di un altro che poi sposò. E tutto questo avvienealla corte di Francia, a cavallo tra il 1498 e il 1499 e non a Napoli!

E arriviamo in Vaticano, dove Giuliano della Rovere briga per essereeletto vice cancelliere al posto di Ascanio Sforza. Ora, è vero che l’amiciziatra Rodrigo e Ascanio è venuta meno con la calata di Carlo VIII, ma lo Sforza èrimasto vice cancelliere fino alla sua morte, nel 1505.

Altro errore: il Gran Capitano, Gonzalvo de Cordoba, in quel momentonon può trovarsi a Roma: torna in Italia solo nel 1500 e sarà lui che penderàCesare prigioniero nel 1504 per conto dei reali Cattolici. Ma nella fiction lovediamo a Roma e mentre si trova insieme al papa e ai cardinali, giunge lanotizia che i turchi hanno conquistato alcune isole veneziane. Come ricordatoprima, questo avviene nel 1500 e sarà il pretesto che attendevano i Borgia:Venezia chiede aiuto al Vaticano, ma in cambio i Borgia chiedono di poterincamerare Rimini e Faenza nel ducato del Valentino. E si tratta della secondaspedizione militare di Cesare. Qui, invece, il Valentino è ancora cardinale!Voglio morire!

Non ci siamo. Anche in questa serie, vediamo un Cesare brutale eassassino. Lo vediamo uccidere, o tentare di uccidere, l’amato di Carlotta purdi farla innamorare di sé. Follia pura. Come spiegato, Carlotta sposerà il suoamato e Cesare di sua mano non ha mai ucciso nessuno. Non mi stancherò mai diripeterlo, perché quando vedo alterare il carattere dei personaggi in modo cosìassurdo, mi si rimescola il sangue.

Torniamo al Gran Capitano. Gonzalvo de Cordoba è sempre stato agliordini dei reali Cattolici di Spagna e si è trovato ad affiancare Juan nellapresa di Ostia nel 1497. In seguito è tornato in Spagna e solo nel 1500 lotroviamo di nuovo in Italia.

Piccola conclusione: decontestualizzare frasi o situazioni, serve soloa mostrare i personaggi nella loro falsa realtà.

 
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