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Life

Post n°575 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da mikacine
 

Chi meglio di James Dean può incarnare alla perfezione la figura del divo per eccellenza e della ribellione giovanile? Quello sguardo perso e quella smorfia perennemente strafottente sono più di un'icona diventando un vero e proprio modo di vivere. 


Il fotografo Dennis Stock - il sempre più bravo Robert Pattinson - si definisce un artista ed è in continua ricerca del soggetto fuori dal comune e della storia che possa fargli svoltare la carriera. Trova tutto ciò in un attore in ascesa che ha appena terminato le riprese di un film molto atteso,La valle dell'Eden,e che lo fa conoscere al mainstream di Hollywood,tale James Dean. Si incontrano poco prima delle riprese di Gioventù bruciata (il film che lo consacrerà a icona immortale..) e Stock vede in questo giovane spaesato ed apparentemente svogliato una "rivoluzione",un cambiamento nel mondo attoriale e culturale. Dean,inizialmente riluttante all'idea di seguire questo percorso obbligatorio fatto di foto,interviste e tappe obbligate,accetta di prestarsi a Stock quando capisce che l'uomo è spinto da una vera vena artistica e che vuole "tracciare" un solco importante. Decidono così di partire alla volta dell'Indiana per "vivere" al meglio la famiglia e le radici del Dean uomo e non attore.

Più che un film sembra un documentario molto intimo di un giovane attore in ascesa ma anche fuori posto. La ribellione e la strafottenza che tutti hanno (intra)visto in James Dean - uno strepitoso Dane DeHaan - lascia il posto ad una malinconia e ad una inadeguatezza che quasi fanno compassione ed ogni aspetto dell'intimità di Dean cela un dolore intenso ma anche nascosto. Sotto questo punto di vista si tratta di un film molto potente ma che ha una narrazione esageratamente lenta che spesso distrae lo spettatore dal plot dell'opera.

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