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Il corriere - The Mule

Post n°764 pubblicato il 08 Marzo 2019 da mikacine
 

Eastwood è specializzato in storie americane dal forte impatto cinematografico e questa non lo è da meno,tanto che per l'occasione il regista torna a recitarne il ruolo da protagonista. 

Eastwood interpreta il veterano della guerra di Corea Earl Stone che possiede un'attività da floricultore ben avviata e che lo porta a viaggiare praticamente per tutto l'anno. Questi suoi ritmi infernali gli fanno trascurare la famiglia,tanto da non presentarsi al matrimonio della figlia e a portarlo ad una profonda crisi matrimoniale. Qualche anno dopo l'attività viene pignorata,i suoi metodi di vendita non sono al passo coi tempi moderni,dove l'online spopola. Piuttosto casualmente viene ingaggiato per un lavoro improvviso come corriere,vista la sua passione per i viaggi on the road e la sua conoscenza delle strade. A poco a poco capirà che quel semplice lavoro pagato profumatamente,e che lo porta a conoscere personaggi piuttosto inclini alla violenza facile,altro non è che quello di un corriere per droga ed armi,con scambi fra diverse gang criminali. Anzichè uscire dal giro Earl si fa ingolosire dalla possibilità di quei soldi facili per potersi risollevare e dare alla famiglia ciò che non è riuscito a dare gli anni passati. A tampinarlo però c'è un ambizioso agente della DEA.

Vedere Eastwood (e le sue oramai iconiche rughe) alla guida fa tornare alla mente quel capolavoro di Gran Torino,ma nonostante la pellicola sia bella non siamo dalle parti di quel gioiello. Strano vedere un Eastwood ciarliero,quasi ironico,e anche piuttosto fragile,abituati come siamo ad immmaginarcelo rude e di poche parole,ma in ogni caso il film è una piccola lezione di cinema e di vita,in pieno stile Clint. Storie magari facili e strappalacrime,ma che raccontate da lui risultano semplicemente arte.

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