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Messaggi di Ottobre 2016

 

Jack Reacher - Punto di non ritorno

Post n°638 pubblicato il 25 Ottobre 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

Troppo evidente l'inaspettato successo del primo film (Jack Reacher - La prova decisiva) per non mettere prevedere un sequel e forse una saga ben più ampia. L'esordio delle indagini di Reacher - è un ex militare che,abbandonata la divisa troppo stretta da soldato,si è dato ad una vita invisibile,apparendo quando ce ne è bisogno - fu ben al di sopra delle già alte aspettative: con Tom Cruise nei suoi panni il successo al botteghino è garantito ma nemmeno lui poteva prevedere critiche così positive e dollari su dollari al cinema.


Dopo aver collaborato "senza licenza" con la polizia militare della Virginia in cui aveva prestato servizio in passato,Reacher decide di tornare nel distretto a far visita al nuovo Maggiore. Appena arrivato scopre che lo stesso è stato rimosso dall'incarico ed incarcerato con la pesantissima accusa di spionaggio militare e che lui stesso viene prima sospettato e poi incolpato di un omicidio mai commesso. La sua vita,quella del Maggiore ed un intrigo internazionale che sembra avere "tentacoli" addirittura fino in Afghanistan diventano così il plot della storia,con un Reacher che dovrà ricorrere a tutti i mezzi - leciti e non - per discolparsi e salvare vita e reputazione di molta gente.

Cruise è sempre in forma ed il personaggio di Reacher sembra creato ad hoc per lui: ghigno affascinante e sardonico,fisicità efficace ma non eccessiva ed un modo di fare eccentrico e comunque intrigante. La storia si addentra un pò più nel suo passato e questo scoprire le carte ha l'effetto di far perdere appeal al personaggio ma la storia,per fortuna,non ne risente e si esce dalla sala speranzosi di una sua nuova avventura. 

 
 
 

Inferno

Post n°637 pubblicato il 24 Ottobre 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

Terza avventura per il professore di simbologia Robert Langdon,personaggio creato dalla penna dello scrittore Dan Brown che con il suo folgorante esordio (Il codice Da Vinci) aveva attirato la "macchina da guerra" hollywoodiana. Da quel romanzo,difatti,ne venne fuori un eccellente film che ebbe poi l'ottimo sequel Angeli e demoni.


Se nei primi due romanzi portati al cinema il professore veniva più o meno volontariamente ingaggiato per risolvere misteri legati alla religione e alla Chiesa,qui si risveglia nel letto di un ospedale con un'amnesia che non gli permette di ricordare il motivo per cui si trovi lì,ferito e confuso. Non solo,perchè poco dopo scopre di essere a Firenze e che la sua vita è in pericolo,e l'avvenente dottoressa che lo tiene in cura è la sua unica speranza di fuga da alcuni inseguitori piuttosto agguerriti ed è anche l'unica persona che sembra poterlo aiutare a ritrovare la memoria. Il mistero si infittisce sempre più nel momento in cui Langdon scopre di avere con se una capsula contenente una mappa con ritratto l'Inferno di Dante. La chiave di tutto sembra così essere il poeta fiorentino...

Trilogia sempre diretta ed interpretata dal duo Ron Howard-Tom Hanks che questa volta sfrutta meno le capacità intellettive del professore - sono pochi,infatti,i suoi riferimenti ad avvenimenti storici passati - e viaggia invece più sui canoni del thriller vero e proprio. Cacce all'uomo e la minaccia incombente di un virus letale rendono la pellicola avvincente ma meno ricca di colpi di scena e (ATTENZIONE SPOILER FONDAMENTALE) con un finale deliberatamente opposto rispetto a quello del romanzo che,proprio nella sua audacia,aveva il punto di forza. In ogni caso un finale più standard non abbassa il livello di una bella pellicola.

 
 
 

Mine

Post n°636 pubblicato il 18 Ottobre 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

Nel cinema la coralità è piuttosto normale. Cast numerosi,star,comparse e set imponenti rappresentano la normalità ma ogni tanto si scoprono dei progetti che prevedono proprio l'opposto,con storie e drammi così intimi da essere sorretti da singoli (o pochissimi) interpreti.


Durante una missione nel deserto africano una coppia di soldati viene scoperta ed inseguita per ore. Un'improvvisa tempesta di sabbia viene loro in soccorso ma li spinge in una direzione sconosciuta e con i soccorsi molto lontani. Nel tentativo di raggiungere un villaggio berbero i due si imbattono in un campo minato che decidono comunque di attraversare,ma il dramma è proprio sotto i piedi: uno dei due soldati ne calpesta una morendo subito dopo per l'esplosione,mentre Mike (il bravo protagonista Armie Hammer) riesce a fermarsi ma non del tutto in tempo,avendone calpestata una. Inizierà così una lotta contro il tempo,fra soccorsi rallentati dagli scontri nel deserto,la mancanza d'acqua,l'impossibilità di muoversi e le iene affamate.

Registi italiani per una produzione americana a cui viene facile accostare progetti come Cast Away e Buried-Sepolto,anche se in questo caso siamo alle prese con un'emotività a metà strada fra il film con Hanks ed il progetto con protagonista Reynolds: meno thrilling rispetto alle avventure da "sepolto vivo" e più drammaticità rispetto al naufrago di Zemeckis. La morte è vicina e attraverso le visioni del protagonista si rivivono il suo passato difficile e le sue scelte complicate,con un percorso personale che porterà Mike a porsi quelle domande che non si era mai posto prima.
Film interessante per una storia che di originale poteva avere solamente questa maniera di essere raccontata (un "viaggio emotivo" direi catartico..) che ci fa capire come spesso solamente alla fine si può comprendere meglio l'inizio.

 
 
 

Ben-Hur

Post n°635 pubblicato il 10 Ottobre 2016 da mikacine
 
Foto di mikacine

Quanto è profondo il confine fra rifacimento come mera operazione commerciale (dettata anche dalla generale scarsità di idee..) e omaggio artistico ad un'opera o ad un autore? Difficile dirlo,o meglio,diventa più facile dare un giudizio complessivo dopo aver visto il progetto e non limitandosi all'idea che possa esserci dietro. Insomma,la riposta non è sempre così scontata.


Ci troviamo a Gerusalemme durante il dominio romano e due fratelli,il principe giudeo Ben-Hur e suo fratello romano adottivo Messala,crescono in un ambiente ricco e assolutamente impreparato agli avvenimenti che di lì a breve avrebbero investito la Terra Santa e cambiato la storia dell'Uomo. Sono gli anni della comparsa di Cristo e Messala,dopo essersi aggregato alle legioni romane,ha ricevuto mandato di dialogare con le famiglie ricche giudee da parte di Pilato,il nuovo signore romano che si sta per instaurare in città. Non ci sarà nessun dialogo e le cose peggioreranno così tanto che Ben-Hur verrà mandato a morire in mare su di una delle navi da guerra romane. Dopo anni di schiavitù la vendetta lo ha accecato,non lasciando spazio a niente se non la volontà di uccidere Messala.

Stiamo parlando del Re dei peplum,del capostipite di tutti i film pluripremiati dall'Academy con i suoi 11 Premi Oscar e di una pietra miliare del cinema di tutti i tempi. Con queste premesse approcciarsi nel tentativo di farne un rifacimento diventa un azzardo enorme,un pò lo stesso concetto espresso settimana scorsa per I magnifici 7. Progetto riuscito a metà: non siamo alla boiata tremenda - ci sarebbe stato il rischio vista la regia di Bekbambetov e del suo Wanted,film action apprezzato ma che ben poco ha da spartire con l'epica delle bighe romane.. - ma nemmeno al capolavoro assoluto,siamo a metà strada esatta grazie ad un film comunque avvincente,con poca enfasi per l'epica ed i valori ma che comunque soddisfa le attese soprattutto di chi non conosce l'originale e ben più "film"!

 
 
 
 
 

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