![Foto di maschiosiculo1961](getmedia.php?6go%60zo%26imJwugO%7Dgh%60%7D%25~70068%3D%25%3F3005k%25iied-og%60cuonaomiz%2701-%3B%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col-%3F%22)
Ogni giorno, un contadino portava l’acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell’asino, che gli trotterellava accanto. Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viag gio, perdeva acqua. L’altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia. L’anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l’anfora nuova non perdeva l’occasione di far notare la sua perfezione: “Non perdo neanche una stilla d‘acqua, io! “. Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: “Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fati ca e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie feri te “. Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all’anfora screpolata e le disse: “Guarda il bordo della strada” “Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori! “rispose l'anfora. “Hai visto? E tutto questo solo grazie a te” disse il padrone. “Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno”. La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel gior no si senti morire di gioia. Siamo tutti pieni di ferite e screpolature e limiti ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni. (Chissà, quante aiuole avremo fatto crescere con i nostri limiti...)