una storia vera

la perdita per l'unione N 10


Il 5 di giugno del 1981, compio il mio quarto anno di vita....Per me come tutti i bimbi è un giorno particolare mi sento felice quasi orgoglioso per aver raggiunto il traguardo dei 4 anni ( mi sentivo un ometto ). L'età mi permetteva, che non mi pesasse più di tanto la condizione della realtà. Ma essa mi faceva intuire il disaggio che gravava sulla mia vita quotidiana e sulla vita di dei miei cari...A parte che mi si teneva nascosta la verità. La verità di quel periodo era che la condizione fisica e vitale di mia nonna ( madre di mia madre ), si aggravavano in modo sempre più irrimiediabile. Ricordo nitidamente la tristezza è  l'aria pesante che si respirava. In particolare ricordo un occasione che mia nonna stette male e vomito nel lavabo, dove io mi avvicinai incuriosito per capire per vedere, e mia nonna ( mamma di mia mamma ) esortò lei ( mia mamma ) ad allontanarmi da li. In quei momenti intuivo profondamente il disaggio, ma la dolcezza che ricevevo da lei ( mia madre ) da mio zio ( fratello di mia madre ), e da mia nonna ( madre di mia madre ), in un attimo distoglievano la mia attenzione dalla frustazione di quel periodo. Da li a poco mia nonna veniva ricoverata, all'ospedale Civico ben fratelli di palermo al reparto chirurgia. Non ricordo se fu operata o no, so che mia nonna praticamente non usci viva da quel reparto. All'epoca il reparto di chirurgia non era suddiviso in stanze come oggi, era composta da enormi cameroni con i letti messi in fila in entrambi i lati ( come i casermoni militari ). Ricordo che si andava a far visita alla nonna ( madre di mia madre ), in particolare ricordo che davanti l'ingresso del reparto c'erano degli alberi d'arancio e la struttura rispecchiava in modo nitido la sofferenza in esso contenuta, dandomi delle senzazioni di disaggio di cui tutt'oggi non riuscirei a spiegare.
Dopo ricordo che quando salivamo al reparto, in quei enormi cameroni.... Nitido il ricordo di mia nonna straiata in quel letto ,la sua sofferenza, la sua consapevolezza non ostante i figli tentavano in vano di nasconderle la verità , lei era cosapevole ( si dice che quando la vita arrivi al suo crepuscolo, la persona ne abbia consapevolezza ) lei lo sentiva..... Ricordo quel letto troppo alto per me, non mi permetteva di vederla, non permetteva lei di vedere me. Dunque la soluzione era che lei (mia madre ) o i parenti ( fratelli o altri ) mi sollevavano per pormi sul letto in modo tale che io e mia nonna potessimo abbracciarci. Mia nonna era consapevole che quelle erano le ultime volte che avrebbe avuto occasione di stringermi a se, io non ero consapevole di questo...ma riuscivo quasi ad intuirlo in quanto i suoi abbracci, carezze e baci, erano sempre più deboli ( perdeva ogni giorno sempre più le sue forze vitali ).Quella estate non inizio mai. Mi dissero che quando i dottori dichiarano che non c'era più nulla da fare per lei, consigliando hai figli di riportarla a casa ed attendere con rassegnazione e coraggio la fine del suo cammino in questo mondo, a mia nonna scesero lungo il solco del suo viso delle lacrime, che oggi io interpreto come consepevolezza e rassegnazione. Posti dinanzi alla realtà della vita con enorme sofferenza, la riportarono a casa stringendosi attorno a lei fino a quando il destino lo avesse concesso. In tutto questo passarono 2/3 mesi ,( l'estate ) il giorno 8 di settembre del 1981 mia nonna ( madre di mia madre ) pose fine al suo cammino su questo mondo, raggiunse il marito, mio nonno ( padre di mia madre )
 riunendosi a quell'uomo che amava tanto per l'eterno. In quei giorni tutta la famiglia era riunita facendosi forza, coraggio, e rassegnazione, tra pianti inarrestabili, cedimenti psicologici, e cedimenti fisici ( svenimenti ). La sofferenza dominava incontrastata in quei giorni lunghi anzi interminabili. Oggi immagino mio nonno e mia nonna di nuovo insieme per l'eternità, proprio come nell'immagine che ho scelto. Ricordo i 3 giorni di veglia per mia nonna ,c'era tutta la famiglia al completo tranne lui (mio padre ) che era in galera.... Indelebili come vernice nella mia mente tutti e tre i giorni. In particolare ricordo che con mia zia e mia cuggina che all'epoca aveva la mia stessa età, cogliemmo dei fiori di gelsomino in una piccola cesta di paglia ,per poi cospargerli sul corpo di mia nonna ( madre di mia mamma ). Dopo ricordo che quando fu messa la copertura in zinzo per essere saldata, tra pianti strazzianti io vidi per l'ultima volta mia nonna, ricordo il suo viso. durante i tre giorni di veglia io e i miei cuggini all'epoca tutti bimbi giocavamo nel balcone al lupo nero...... Di quei momenti ,di quel periodo concludo ricordando come fosse accaduto ieri , il momento che mia nonna fu posta nel posto ad essa assegnata all'interno del lucolo a terra del cimitero Rotoli di Palermo realizzato hai piedi del monte ,ma abbastanza alto che da li si vede un paesaggio magnifico del mare e della costa ( mia nonna espresse il desiderio di un posto da dove si vedesse il mare ). Il destino mi aveva privato di un altra persona ( mia nonna ), di cui amore, cure, ed affetto nei confronti miei e di lei ( mia mamma ) erano unici ed essenziali......   MIKI-MI......la mia storia, una storia vera........MENTEPSICOSI........