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CRUYFF LA PASSA A VAN BASTEN

Post n°503 pubblicato il 21 Ottobre 2016 da Nessuno.ISCM

TUTTO VERO

Minuto 00:55

 
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LETTERATURA ROSSONERA

Post n°502 pubblicato il 30 Gennaio 2015 da Nessuno.ISCM

dal libro "Le Corna del Diavolo" di Carlo Petrini 

COME PAPPARSI IL MILAN A PREZZO DI SALDO 

(pagine 35-36) 

Il 30 ottobre del 1985 il "Corriere dello Sport-Stadio" scrive che la 
Fininvest di Silvio Berlusconi ha comprato il Milan calcio, e precisa 
anche il prezzo: 24 miliardi di lire, pagamento in quattro rate. Lo 
stesso giorno,con un comunicato ufficiale,la Fininvest dice che non è 
vero e afferma la propria “totale estraneità alle trattative per 
l'acquisto della squadra milanese”. 
Naturalmente la smentita è una balla. Berlusconi sta effettivamente 
tentando di mettere le mani sul Milan calcio, ma-nello stile del 
personaggio fresco di P2-l'operazione deve restare segreta,dato 
l'obiettivo è di prendere la società rossonera pagandola a prezzo di 
saldo.Bisogna prima di tutto togliere di mezzo il presidente milanista 
Giuseppe Farina detto Giussy,e poi mettere fuori gioco tutti i 
possibili concorrenti interessati a comprare la società.Perchè la 
Fininvest non ha nessuna intenzione di partecipare a un'asta,vuole 
prendersi il Milan per due lire punto e basta. 
Il presidente Farina non è uno stinco di santo, anzi è un gran 
filibustiere, ma in confronto a Berlusconi è un dilettante.Infatti il 
capo della Fininvest maneggia da anni miliardi su miliardi che non si 
sa dove arrivano:una parte sono capitali anonimi percheggiati in 
Svizzera,un'altra parte di miliardi gli piove dal cielo in contanti. E 
poi è un tipo molto chiaccherato,al punto che il 30 maggio 1983 la 
Guardia di finanza ha mandato alla Procura di Milano un appunto con 
scritto: “E' stato segnalato che il noto Berlusconi Silvio,interessato 
all'emittente televisiva privata "Canale 5", finanzierebbe un intenso 
traffico di sostanze stupefacenti dalla Sicilia con diramazioni sia in 
Francia che nelle altre regioni italiane (in particolare Lombardia e 
Lazio)”. 
Anche se non c'è piu la ragnatela della P2, nella operazione- Milan il 
signor Berlusconi può contare su degli appoggi politici pesantissimi: 
il presidente del Consiglio in carica Bettino Craxi, mezza Democrazia 
cristiana, il craxiano Carlo Tagnoli sindaco di Milano, il presidente 
del Coni Franco Carraro, e il presidente della Federcalcio Sordillo.Più 
tv e giornali della Fininvest ,più la tifoseria milanista. Il povero 
Farina,invece,anche se ha qualche miliardo è uno sfigato qualsiasi 
senza nessun santo in paradiso,così il suo piccolo impero-con la gemma 
del Milan,ha le settimane contate. 

LO SCIPPO DELLO SQUALO 

Per una simpatica coincidenza,la Federcalcio alla fine di ottobre 1985 
manda gli ispettori a controllare la contabilità del Milan 
calcio.Allora Farina si agita,ma il presidente federale Sordillo cerca 
di tenerlo tranquillo: “Nella contabilità del Milan non sono state 
riscontrate irregolarità sostanziali,ma solo formali”. 
La società rossonera non se la passa molto bene: le casse sono vuote, e 
i debiti con le banche arrivano a una decina di miliardi.Però il valore 
complessivo dei giocatori milanisti è quattro volte tanto: in squadra 
ci sono giovani campioni come 
Baresi,Costacurta,Maldini,Evani,Tassotti,Stroppa,Hateley; e campioni 
stagionati come Di Bartolomei,Paolo Rossi e Virdis.Poi ci sono gli 
immobili del centro sportivo di Milanello,più il patrimonio personale 
di Farina,che è consistente. 
Quindici giorni dopo, cioè a metà dicembre,ecco il colpo di scena: con 
una decisione che i giornali definiscono 
“strana,improvvisa,inattesa”,Farina si dimette da presidente,lascia il 
Milan. E dichiara ai giornali: “Ho preso questa decisione perchè è 
successo un fatto grave che non posso raccontare. Me ne vado per il 
bene del Milan... Non chiedetemi di essere più chiaro: non posso”. Il 
potere gli ha ordinato di togliersi di mezzo, e lui è costretto a 
ubbidire. 
L'agenzia Ansa, il 17 dicembre,riporta “una voce secondo la quale il 
pacchetto azionario della società Milan sarebbe già stato ceduto a un 
gruppo del quale farebbe parte l'imprenditore milanese Silvio 
Berlusconi”. La agenzia riporta la smentita della Fininvest,che nega 
tutto,perfino l'interesse. L'indomani,il 18 dicembre,l'Ansa riporta il 
seguente comunicato: ”Il gruppo Fininvest,di cui è presidente Silvio 
Berlusconi,dichiara la sua disponibilità a esaminare la possibilità di 
un intervento a livello di capitale nella società Milan. Questa 
possibilità si manifesta oggi, a seguito delle intenzioni di disimpegno 
pubblicamente manifestate dall'attuale presidente, Giuseppe Farina”. 
A questo punto comincia una commedia che va avanti per settimane. Il 
petroliere Dino Armani,da tempo interessato a comprare la società 
rossonera,sembra rassegnato a farsi da parte: ”Ho chiesto più volte a 
Farina di dirmi quanto voleva, ma una vera trattativa non c'è mai 
stata,lui è sempre stato vago...”. Comincia a essere chiaro che la 
società Milan calcio è destinata alla Fininvest. Allo stadio di San 
Siro già si vedono tifosi rossoneri con striscioni e cartelli (non si 
sa quanto spontanei) che inneggiano a Berlusconi. Intanto il padrone di 
Canale 5 mette le mani avanti: ”Sono pronto a comprare il Milan,ma 
sulla base del valore effettivo che accerteranno i miei esperti. 
L'accordo potrà essere raggiunto solo se le richieste di Farina non 
saranno esagerate”. 
Le tre televisioni e i giornali della Fininvest accompagnano l'assedio 
berlusconiano al Milan come strumenti di pressione: arrivano a tirare 
in ballo il tifo rossonero di papà Berlusconi, di Silvio bambino, del 
fratello Paolo,della nonna e della zia, dell'amico Fedele Canfolaneri, 
del caro socio Adriano Galliani... E' tutta una ridicola sceneggiata 
sentimentale,una telenovela brianzola per far passare la cosidetta 
"trattativa" con Farina come “un atto d'amore” verso il Milan. In 
realtà è un business politico e anche televisivo: 

“Da molto tempo Canale 5 si interessa al calcio. Sono state proprio le 
sue offerte a far decuplicare in pochi anni il prezzo che la Rai paga 
per l'esclusiva sul campionato. L'impossibilità delle dirette e la 
voglia della Lega di favorire comunque l'ente pubblico hanno fino ad 
oggi sempre interrotto bruscamente il discorso. Il contratto attuale 
che lega il calcio alla Rai scade però alla fine del prossimo 
campionato.Per quella data quasi certamente l'interconnessione sarà 
cosa fatta.Non solo,ma anche Canale 5 avrà imparato a gestire un 
impegno tecnico grandissimo come la ripresa in contemporanea di tutto 
il campionato. 
L'accordo  Rai e Lega per essere siglato ha per regolamento bisogno del 
placet di tutte le società. Deve cioè esserci unaminità, il "no" anche 
di una sola società terrebbe in sospeso la trattativa complicandola 
moltissimo. E Berlusconi a quel punto potrebbe essere il presidente del 
Milan. Non solo,potrebbe cioè rilanciare senza  più il problema della 
diretta la sua proposta d'esclusiva,ma potrebbe addirittura bloccare 
materialmente l'accordo della Rai. 
C'è poi da ricordare ancora una cosa. Le partite di Coppa europea sono 
fuori dal contratto  tra la tv di Stato e il calcio. Per quelle il 
mercato è praticamente libero già adesso. Forte della diretta e del suo 
rapporto preferenziale,la Rai è riuscita fino adesso a mantenere anche 
quel tipo di monopolio. Ma se Berlusconi diventasse padrone del Milan 
potrebbe concedere alle sue reti le partite di Coppa fin dalla prossima 
stagione. Stando così le cose,le preoccupazioni Rai diventano 
chiarissime. Nelle mani di Berlusconi il Milan si trasformerebbe 
automaticamente in un'incredibile testa di ponte tra l'emittenza 
privata e il calcio”. (Mario Sconcerti,"la Repubblica",20 dicembre 
1985). 

Pagine (40-41-42-43) 

La Fininvest offre la miseria di 15 miliardi per un Milan addirittura 
ripulito dai debiti,ma Farina vuole almeno il doppio con i debiti a 
carico di chi compra. Si fa viva una finanziaria di Montecarlo, la Wac, 
che offre 25 miliardi e si accollerebbe le passività; altre cordate 
sembrano interessate all'affare. Farina è messo con le spalle al muro: 
è sottoposto a pressioni di vario genere comprese le minacce di 
fallimento e di guai  giudiziari. Intanto la società rossonera viene 
messa in mora dalla Federcalcio per le irregolarità contabili. 
Domenica 19 gennaio 1986 si gioca a San Siro la gara di campionato 
Milan-Fiorentina. La tifoseria rossonera scandisce il nome di 
Berlusconi, e le televisioni indugiano su due grandi striscioni che 
sembrano fatti apposta per la propaganda berlusconiana:”Farina 
infame.Pagherai caro,pagherai tutto”, e “Silvio,facci sognare...Fai 
tornare grande il Milan”.Pochi minuti prima del fischio d'inizio della 
partita,un gruppo di giovani entra sul terreno di gioco e srotola uno 
striscione con scritto:”Berlusconi o morte”.(Cfr.agenzia Ansa,19 
gennaio 1986). 
E' come vedere una messinscena. 
Il 22 gennaio il vicepresidente del Milan,Gianni Rivera, fa un 
clamoroso annuncio: la società rossonera ha chiesto al ministero del 
Tesoro l'autorizzazione per un aumento di capitale da 10 a 20 
miliardi,che verrebbe sottoscritto dagli attuali soci. E' un disperato 
tentativo di Farina di ribellarsi alla svendita del Milan e all'ordine 
di passarlo alla Fininvest,come spiega Rivera: ”Berlusconi pretendeva 
che i consiglieri si accollassero tutte le passività, e non dava il 
giusto valore alla parte attiva. I giocatori della squadra e gli 
impianti di Milanello devono pur essere considerati dei valori in 
attivo! Io fino a oggi sono stato zitto, ma adesso ho capito che non 
c'è la possibilità di trattare alle condizioni poste da Berlusconi”. La 
replica del padrone di Canale 5 è un capolavoro di ipocrisia: 

“Le accuse indirizzate da qualcuno al gruppo Fininvest di voler 
"giocare al ribasso" si qualificano da sè e rivelano,se mai ve ne fosse 
bisogno, a quali livelli di serietà e responsabilità ancora oggi da 
taluno si intenda gestire la società e si faccia opera di sostanziale 
disinformazione del pubblico e dei tifosi. Gli unici scopi che muovono 
il gruppo Fininvest all'acquisto del Milan sono quelli di realizzare 
finalmente,dopo anni di vana attesa,una società ordinata,organizzata e 
vincente,e di recuperare a Milano una squadra in grado di primeggiare 
nel panorama calcistico nazionale e internazionale,secondo il rango che 
il Milan si è guadagnato in tutta la sua storia”. 

Il 24 gennaio circola la voce che Farina avrebbe raggiunto un accordo 
con il petroliere Dino Armani: in cambio della maggioranza delle azioni 
della società rossonera, il petroliere avrebbe offerto 25 miliardi più 
l'impegno a coprire tutti i debiti della società. Quello stesso 24 
gennaio,in serata,il presidente della Federcalcio Sordillo comunica che 
“la presidenza della Figc ha ritenuto di investire il tribunale 
affinchè svolga accertamenti preventivi sulla titolarità delle azioni 
del Milan calcio”: in pratica,il presidente federale ha presentato due 
esposti-uno civile e uno penale-contro Farina. 
A questo punto si dice interessato a rilevare la società rossonera 
anche il commercialista milanese Luigi Ceserani,come rappresentante di 
“un gruppo che vuole rimanere al momento segreto. Posso anticipare che 
ne fanno parte industriali milanesi e società quotate in Borsa. E' un 
gruppo fortissimo con grandi progetti,che vogliono fai diventare il 
Milan una cosa unica in Italia”. 
Fra voci,manovre,azioni di disturbo e pressioni, una cosa sola è sempre 
più chiara:il Milan deve finire alla Fininvest e alle condizioni 
stabilite dal signor Berlusconi (cioè per quattro soldi),qualunque 
altra possibilità viene boicottata. E il passaggio deve avvenire 
presto,perchè il Milan a questo punto rischia il fallimento. 
Il 1 febbraio Rivera annuncia le sue “dimissioni irrevocabili” da 
vicepresidente della società rossonera e attacca Berlusconi: ”Nella mia 
posizione di tifoso del Milan mi fa ribollire di rabbia il solo 
pensiero che qualcuno possa volere il fallimento della società 
rossonera. Non possiamo permettere che questa squadra venga 
distrutta...Purtroppo, personalmente non possiedo i 5 o 6 miliardi 
necessari per tacitare tutti i creditori e continuare nell'attuale 
gestione,altrimenti l'avrei fatto. Ho partecipato alla trattativa, e 
sono rimasto sorpreso dall'atteggiamento dei legali di Berlusconi,che 
stanno cercando in tutti i modi di far affondare il Milan e poi 
recuperarlo per poche lire”. 
Il 3 febbraio,intervistato da Enzo Biagi,il padrone di Canale 5 fa una 
delle sue solite sceneggiate televisive,arrivando al punto di dire che 
il business Milan è per lui una faccenda sentimentale: “Un affare di 
cuore da qualche miliardo,è vero, ma anche le belle donne costano 
molto...Però il cuore non può spingere nessuno a entrare in una palude, 
e oggi il Milan è in una situazione per cui c'è veramente bisogno di 
fare un pò di bucato. Stiamo aspettando che qualcun altro faccia questo 
bucato,noi non lo possiamo fare,poi speriamo di poter entrare”. 
Paolo Berlusconi,fratello di Silvio,conferma che la Fininvest vuole un 
Milan "pulito", pulito dai debiti e dai pasticci contabili,perchè 
l'alternativa sarebbe “un nababbo scemo che investa 40 miliardi,ma chi 
ha 40 miliardi non è proprio scemo”. Adesso è chiaro, dicono che in 
molti,che la Fininvest punta al fallimento del Milan di Farina per poi 
prendersi la società a prezzo di saldo. Intanto la magistratura,dopo 
l'esposto della Federcalcio,ha messo lo stesso Farina sotto inchiesta.I 
tifosi milanisti sembrano non avere dubbi,a San Siro tutti  gli 
striscioni sono per Berlusconi:”Silvio,salvaci dalla vergogna”, 
“Vogliamo Berlusconi”, “Armani boia, Rivera troia”, “Silvio, il nostro 
scudetto sei tu”. Una messinscena che sembra fatta apposta. 

(PAGINE 43-44-45) 

La situazione è paralizzata,ma è una paralisi-scrive il giornale "la 
Repubblica"-”che giova a Berlusconi,il quale da tempo gioca al 
ribasso.In linea teorica il prezzo del Milan diminuisce di giorno in 
giorno,visto che le situazioni difficili per la società crescono con il 
passare delle ore, e che di possibili acquirenti non ce ne sono”. 
Non ce ne sono anche perchè il potere politico fa il cane da guardia al 
bottino: nessuno deve interessarsi dell'acquisto del Milan, la società 
rossonera ha già un destino deciso del presidente del Consiglio Craxi. 
Intanto il capo della Fininvest ripete: ”Sono innamorato del Milan e 
voglio prenderlo a tutti i costi. Ma devono essere costi 
ragionevoli,infatti noi abbiamo fatto un'offerta più che onesta”. 
Farina se n'è andato in Sudafrica, e c'è chi dice che non tornerà più 
in Italia. La società rossonera chiede al tribunale l'amministrazione 
controllata,anticamera del fallimento. Un giornale conferma che 
“Berlusconi potrebbe avere interesse a che il Milan fallisca, perchè 
così sarebbe più facile acquistarlo e rispiarmerebbe qualche miliardo”. 
L'inchiesta della magistratura sta accertando che Farina pagava 
parecchi giocatori milanisti "in nero",e ritiene che i bilanci della 
società rossonera siano falsi. Il vicepresidente dimissionario Rivera 
si sfoga: 

La valutazione che Berlusconi da del Milan è assurda: Milanello vale da 
solo circa 4 miliardi,poi c'è il patrimonio giocatori.Per tutto 
questo,Berlusconi offre la somma ridicola di 15 miliardi,cioè 11 
miliardi per il parco-giocatori. Stando ai parametri di mercato, due 
giocatori milanisti valgono da soli 11 miliardi! Se Berlusconi vuole 
comprare il Milan,deve alzare il prezzo, è troppo comodo prendere 
questa società per due lire! Se ci fosse un compratore disposto a 
valutare correttamente il parco-giocatori,mi accollerei personalmente 
tutte le passività. Il Milan è stato portato a Berlusconi su un vassoio 
d'argento,ma lui non può approfittarne. Siamo disposti ad andarcene 
tutti al suo arrivo, me compreso, ma non può pensare di comprare il 
Milan per niente. Oltretutto,l'interessamento di Berlusconi per il 
Milan può avere arrecato danni alla società: certi compratori 
interessati si sono bloccati di fronte al suo nome, sicuri di non avere 
speranze di poter competere con lui”. 

La tifoseria rossonera-guarda che combinazione!- continua a invocare 
l'arrivo del padrone di Canale 5: gruppi di ultrà ("Commandos 
Tigre","Fossa dei leoni","Brigate rossonere",ecc) presidiano la sede 
milanista di via Turati al grido “Vogliamo Berlusconi!”. I giornali 
scrivono che “anche a livello di Federazione gioco calcio si tifa in 
maniera decisa per l'avvento del magnate delle tv private”. Paolo 
Berlusconi fa il poeta-playboy: “Il Milan è tale e quale una donna 
meravigliosa e di gran classe,ma con un passato chiaccherato.Che poi 
sono le donne più interessanti...e quindi da non perdere”. 
Succede tutto il 20 di febbraio. La procura di Milano emette un ordine 
di cattura contro Farina,latitante in Sudafrica. E poche ore prima che 
il tribunale civile deliberi l'amministrazione controllata, anticamera 
del fallimento,arriva la notizia ufficiale: il Milan calcio è della 
Fininvest. 
“Io sarò il presidente della società”,annunciava Berlusconi, “con mio 
fratello Paolo e Gianni Nardi vicepresidenti”. Esulta il capo della 
Lega calcio Antonio Matarrese: “Silvio Berlusconi sarà un grande 
presidente che potrà fare molto per il mondo del calcio”.Alla domanda 
se abbia preso il Milan per guadagnarci,il neo-padrone rossonero 
risponde:”E' una squadra,ma è anche un prodotto da vendere,da offrire 
sul mercato. Impiegheremo la nostra esperienza con le televisioni 
commerciali per migliorare e esaltare l'immagine del Milan”.

 
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SPLENDIDO ARTIOLO DI LUCA SERAFINI

Post n°501 pubblicato il 07 Novembre 2014 da Nessuno.ISCM

 

Il "Trofeo Berlusconi" a novembre in una serata di Champions davanti a quattro gatti infreddoliti e senza nessun Berlusconi in tribuna, è stato un altro atto della Pompei societaria che sta bruciando la città da qualche anno. E con essa la materia cerebrale residua. Nemmeno la prima Inter di Massimo Moratti sarebbe riuscita a concepire un tale capolavoro tragicomico. Se non altro è servita per capire in quale inesorabile spirale di solitudine stia per rimanere intrappolato Pippo Inzaghi.

La gente non ne può più e ha ripreso a disertare San Siro anche in campionato: gli estremisti accusano Pippo di aver accettato la panchina condividendo le miserie filosofiche di mercato, sulle ceneri di Seedorf il quale si era illuso di poter stravolgere la rosa prima a parole poi con l'avallo di Berlusconi. Una visione singolare delle cose. Primo: non si capisce perché uno che ha fatto la storia rossonera in campo e avesse già intrapreso la carriera di allenatore in questo club, avrebbe dovuto rifiutare la panchina della prima squadra. Secondo: noi come Pippo ci eravamo illusi che almeno per difendere la scelta del pupillo allevato in casa, grazie al quale hanno anche risparmiato l'ingaggio oneroso di un Allegri qualsiasi o di un tecnico di nome, lo straccio di un giocatore di rendimento e di esperienza glielo avrebbero preso.

Balle. Gli hanno rifilato i soliti prestiti e parametri zero costringendolo a lucidare il peltro in salotto. Pippo si è messo a strofinare sull'amor proprio di qualcuno e con Abate, Rami, il giapponesino l'operazione è parsa riuscire (anche se il tempo dimensionerà per bene il valore effettivo di tutti). Il visitatore di Milanello non ha scucito un euro nemmeno questo giro, se non per il carburante dell'elicottero. Affidata l'estate ai consueti magheggi e detto che la squadra è #ultracompetitiva e #apostocosi secondo copione, per vincere lo scudetto bastava farla giocare come dice lui. E come dice, lui? Che bisogna tirare in porta dentro l'area? Che bisogna non prendere gol? Che bisogna fare il possesso-palla (specie negli ultimi minuti se si è in vantaggio)? Invece altrove cosa dicono? Che non bisogna tirare, va bene prendere gol e lasciare la palla agli avversari? Il discorso fila dritto verso Inzaghi e le sue colpe: la tattica, il giuoco, la formazione, quello strumentale 8 in pagella inesorabilmente pronto a diventare un 4 se le cose proseguissero su questa piega. I menestrelli e la stampa allineata gli faranno da eco in tempo reale e molti ci cascheranno persino.

Che le colpe siano in larga parte di una società dimessa da grande club sin dal 2012 non vi sono dubbi, basterebbe pensare semplicemente al triste spettacolo allestito mercoledì scorso. Certo è che con la società, la stampa allineata e i disertori di San Siro, qualcun altro sta per abbandonare Pippo al suo destino: i giocatori. Torres e Menez hanno l'ultima grande chance di combinare qualcosa di buono con una maglia importante, non pare se ne siano accorti. El Shaarawy è al bivio per trasformare la sua carriera da quella di Pato a una da campione vero. De Sciglio ha in mano l'asticella per un salto in alto significativo. De Jong potrebbe riperdere presto la voglia di fare da balia all'armata Brancaleone. Il resto invece è il resto: comunque vada il milanista resterà crocefisso alle papere dei portieri, a Zapata, Muntari, Essien senza sapere cosa dire di Armero e Van Ginkel. Poca roba, roba che non cambierebbe il corso del destino nemmeno in zona retrocessione.

Inzaghi starà pure commettendo errori, nessun allenatore ne è esente, però la personalità e la qualità scadenti di buona parte del suo gruppo non è e non può essere sua. Potete insistere nella colpa di averlo accettato, questo gruppo, ma è troppo facile giudicare le scelte altrui da lontano. Quella di Pippo è stata anche una rischiosa scelta d'amore, un sentimento che purtroppo il Presidente non prova più per questo club. Questo si, avrebbe potuto e dovuto saperlo. Conoscendolo bene, Pippo sapeva perfettamente e se non altro non ne resterà spiazzato.

 
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RICAPITOLIAMO HONDA

Post n°500 pubblicato il 20 Ottobre 2014 da Nessuno.ISCM

 

Dall'inizio della stagione (precampionato compreso) in effetti è (sempre per il livello del calcio italiano) un iradiddio: 

gol su punizione a Valencia 

gol di sinistro nel trofeo TIM contro la Juve 

gol di destro contro la Lazio 

gol di testa contro il Parma (+ assist per il gol di Bonaventura) 

gol di sinistro ad Empoli 

gol su punizione contro il Chievo 

due gol di sinistro contro il Verona 

In definitiva, tranne che con la Juve (dove fu comunque sua l'unica nostra occasione della partita) e il Cesena (due squadre curiosamente bianconere), il giapponesino l'ha sempre messa. 


(e per completare la sua ancora non completa stagione al Milan, essendo stato preso a gennaio, un gol in coppia Italia al suo esordio e un gol a Genova contro il Genoa molto bello tra l'altro) 


Il tutto per la precisione, ovviamente. 

 
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