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« LO SCORSO ANNO ANDAI AL ... | IN POCO + DI 12 MESI » |
Post n°481 pubblicato il 19 Settembre 2012 da Nessuno.ISCM
Mi sembra di assistere ad una specie di entità travestita (e pure male
visto la casacca di quest'anno) da Milan.
Non mi riconosco nella squadra, in alcun giocatore in particolare,
nell'allenatore, nella dirigenza che mi ha preso in modo ignobile per i
fondelli (per non parlare dell'improvvisazione e della mancanza di
pianificazione), nella nostra curva asservita in modo impensabile (con i
parametri di riferimento di ciò che è stata) ai poteri forti.
La prima volta che ho messo il becco a San Siro era il marzo del 1973
(per la cronaca doppietta di Benetti contro la Fiorentina, avevo 4 anni
e mezzo e mio padre aveva iniziato a portarmi con lui a San Siro) e da
allora ad oggi MAI e ripeto MAI ho assistito ad un smantellamento di
questa tipologia (nella prima retrocessione rimasero praticamente tutti,
nella seconda retrocessione le partenze illustri furono colmate da
arrivi intelligenti e funzionali al campionato cadetto).
Uno smantellamento non solo nei termini numerici (molti senatori erano a
fine corsa, ovvio) ma in termini di estirpazione dell'anima rossonera
dalla squadra e da ciò che vi ruota attorno, non trovo traccia in nessun
contesto di Milan di un'anima rossonera.
Ecco il perché dello smarrimento della gran parte del popolo rossonero,
quello che vive il Milan anche nella quotidianità della propria
esistenza, dall'oggi al domani ci si trova soli, ecco la parola che
stentavo a trovare: solitudine.
Paradossalmente (ma non troppo) la solitudine che è scaturita da questa
situazione non è quella della squadra costretta a giocare in uno stadio
semivuoto formato sugli spalti da poche scimmiette ammaestrate, ma è
quella che ognuno di noi che ama il Milan sente dentro di sé.
Per non parlare della mancanza di prospettive, di un sabato del
villaggio che di fatto risulta inarrivabile, non riesco nemmeno a
sognare nel breve medio periodo ad un qualcosa che possa di fatto
ribaltare la situazione.
Quella cosa là non è il mio Milan, e per quella cosa là come descritto
sopra non intendo solo la squadra.
Il mio Milan, oltre che nei ricordi, attualmente è rappresentato dalla
vecchia guardia (ma anche nuova in determinati casi) di tifosi come me
che hanno le stesse sensazioni ed emozioni e che rivendicano i propri
diritti di non stravolgere un DNA che dal 1899 ha iniziato ad
intrappolare i nostri cuori rossoneri.
Forza vecchio Milan, speriamo di ritrovarti presto.
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