Creato da alessandrini_mario il 05/12/2008

MILK

il film sulla storia di Harvey Milk

 

Dal Kodak Theatre

Post n°58 pubblicato il 19 Febbraio 2009 da alessandrini_mario
 

A fare da presentatore il prossimo 22 febbraio al Kodak Theatre di Hollywood, in California, sarà Hugh Jackman. L'attore australiano sembra essere il divo del momento: eletto uomo più sexy del mondo dalla rivista People, sugli schermi assieme a Nicole Kidman in Australia e protagonista in X-Men Origins: Wolverine. Bello, bravo ed elegante, Jackman è stato scelto con una mossa che ha sorpreso tutti gli addetti del settore, anche se già circolava la voce che la scelta di quest’anno sarebbe caduta su un nome insolito, fuori dal giro dei soliti favoriti per questo ruolo. La tradizione vuole infatti che a condurre la serata degli Oscar sia un comico o un noto personaggio della tv che apre la trasmissione con una serie di battute. Quest’anno, hanno annunciato i produttori dello show televisivo, il siparietto comico di inizio serata non ci sarà. Si tratta di battute spesso strettamente riferite al mondo dell'industria cinematografica, rivolte al pubblico in sala ma che possono risultare estranee allo spettatore televisivo medio. Anche senza questo genere di comicità però i produttori, gli stessi del film musicale Dreamgirls, sono convinti che Jackman sarà in grado di rendere la serata divertente grazie al suo senso dell'umorismo e al suo stile. L'attore ha già dato prova della sua abilità di presentatore nella cerimonia di consegna dei Tony Awards e gli organizzatori sperano che Jackman riesca a risollevare il gradimento del pubblico di questa 81esima edizione della cerimonia di consegna degli Oscar.

 
 
 

Una storia lunga 80 anni

Post n°57 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da alessandrini_mario
 

La leggendaria statuetta ne ha fatta tanta di strada da quella famosa estate del 1928, quando la neonata “Academy of Motion Pictures Arts and Sciences” pagò 500 dollari l’artista George Stanley per modellare una statuetta in argilla, placcata in bronzo, e per produrne 12 copie, in oro 24 carati, per l’annuale cena di premiazione degli “Awards of merit”.
Alta 30 centimetri e pesante 4 chili, la statuetta più ambita del cinema è nata proprio da uno schizzo di Cedric Gibbons e dall’arte scultorea di Stanley. Realizzata in semplice peltro, venne poi ricoperta di rame e nichel, placcata in oro 24 carati e infine trattata con antiossidante (molti divi vivono davanti all’Oceano e la salsedine, si sa, attacca la doratura).
Il disegno originale era stato abbozzato nell’estate del 1926 da un annoiato presidente di comitato durante uno dei primi meeting dell’Academy. Dato che si parlava di una statuetta che avrebbe dovuto avere un’immagine corporea forte e possente, Gibbons disegnò un cavaliere nudo che immergeva la sua spada da crociato nella bobina della pellicola di un film, le cui cinque fessure dovevano rappresentare i cinque originali rami dell’Academy: produttori, registi, attori, scrittori, tecnici. Gibbons fece disegnare la base al suo assistente, e poi consegnò la manifattura della statuetta a Stanley.
Ci volle qualche anno (1931) prima che Margaret Herrick, la segretaria di un direttore dell’Academy Awards, esclamasse “Assomiglia a mio zio Oscar!” e che quindi la statuetta venisse battezzata.
Questo soprannome non venne usato ufficialmente dall’Academy se non dopo il 1939, ma già dal 1934 molti personaggi di Hollywood avevano cominciato a chiamare la statuetta “Oscar” durante i loro discorsi.
La prima cerimonia degli Oscar ebbe luogo alla Blossom Room dell’Hollywood Roosevelt Hotel. Gli spettatori furono 250 e il costo del biglietto era di 10 dollari.
Oggi quel biglietto non esiste più perché gli attori presenti alla manifestazione sono invitati gratuitamente. Il ricavo della serata va direttamente all’Academy, titolare anche dei diritti televisivi dell'evento.
Naturalmente non è soltanto la “casa madre” a trarre profitti dalla manifestazione. A parte la fama, il successo e la gratificazione professionale, gli Academy Awards apportano chiaramente denaro. L’”Entertainment Data Inc.” di Beverly Hills, uno dei maggiori box-office data banks mondiali, afferma che un vincitore come Miglior Film arriva a guadagnare più di 30 milioni di dollari al box-office dopo la vittoria.

 
 
 

Curiosità da Hollywood

Post n°56 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da alessandrini_mario
 

Il record per il maggior numero di Oscar® vinti da un singolo film è di Ben-Hur (1959), Titanic (1997) e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re (2003). Tutti e tre i film hanno ricevuto 11 statuette, ma di questi solo quello di Peter Jackson lo ha fatto con un “clean sweep” (cit. Steven Spielberg), ovvero vincendo il premio per tutte e 11 le candidature ottenute. Ben Hur aveva ricevuto 12 candidature, Titanic addirittura 14.

Anche le 14 nomination sono un record detenuto dal film di Cameron, che ha eguagliato quello del 1950 di Eva contro Eva (vincitore poi di “soli” sei premi).

A quota 10 statuette vinte ci sono: Via col vento (1939) e West Side Story (1961). Nove invece quelle ricevute da Gigi (1958), L’ultimo imperatore (1987) e Il paziente inglese (1996). Clean sweep anche per Gigi e per L’ultimo imperatore.

Sono solo tre i film che nella lunga storia degli Academy Awards® sono stati in grado di portare a casa un Big Five, ovvero una vittoria in tutte e cinque le categorie considerate principali (miglior film, regia, attore, attrice e sceneggiatura).


Milk promette bene, mancano solo sei giorni al grande evento, e tutti noi speriamo in una vittoria che farà storia.

 
 
 

Ancora premi

Post n°54 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da alessandrini_mario
 

Il già pluripremiato MILK aggiunge un altro riconoscimento nella sua bacheca premi.


Si tratta del premio alla miglior sceneggiatura originale assegnato a Dustin Lance Black dal Writers Guild of America (Wga), il sindacato degli sceneggiatori Usa. Ora mancano sono gli Oscar...

 
 
 

Milk in copertina

Post n°53 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da alessandrini_mario
 

Foto di alessandrini_mario: Milk Foto di alessandrini_mario: Milk

 
 
 

IL PRIMO MINUTO DEL FILM

 

INTERPRETAZIONE DA OSCAR

 

IL GIURAMENTO DI MILK

 

CLIP IN ESCLUSIVA

 

IL TRAILER

 

SPOT RADIO

 

LE INTERVISTE

 

LE FOTO

Foto di alessandrini_mario: Milk

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Foto di alessandrini_mario: Milk 





 

I COMMENTI DELLA STAMPA

“Uno dei Migliori 10 film dell’anno”  National Board of Review

 

“Magistralmente interpretato da Sean Penn"  La Repubblica

 

"Saggio di bravura del grande Sean"  L'Espresso

 

LA BIOGRAFIA

Harvey Bernard Milk (Woodmere, 22 maggio 1930 – San Francisco, 27 novembre 1978) è stato un politico statunitense, militante del movimento di liberazione omosessuale. Fu il primo consigliere comunale apertamente gay di San Francisco. 

Emerse ben presto come un leader della comunità gay, fondando la "Castro Valley Association". Fu eletto supervisor (cioè consigliere comunale) nel 1977, risultando così il primo rappresentante eletto di una delle maggiori città degli Stati Uniti ad essere apertamente gay. In undici mesi da supervisor, si batté in difesa dei diritti dei gay. Harvey Milk venne assassinato il 27 novembre 1978 all'interno del Municipio, assieme al sindaco George Moscone, dall'ex consigliere comunale Dan White.

Un corteo spontaneo a lume di candela per la memoria di Milk e Moscone attirò migliaia di persone, decorato con bandiere arcobaleno. Milk, consapevole del rischio che correva, aveva registrato numerose audiocassette da ascoltare in tale evenienza. In una di queste registrazioni sono immortalate le sue famose parole:

"Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese"

 

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