Creato da alessandrini_mario il 05/12/2008

MILK

il film sulla storia di Harvey Milk

 

Grazie Luxuria!

Post n°29 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

Articolo tratto dal sito www.vladimirluxuria.it

 

Alla prima del film, proprio a Castro lo scorso ottobre, 30 anni dopo la sua morte, il regista Gus Van Sant, ha definito Milk un eroe da cui prendere esempio. Certo, un eroe è sempre una persona che combatte per ciò in cui crede, senza cedere a ricatti e compromessi come accade nel desolante panorama politico italiano anche in merito alle unioni civili. Milk forse non avrebbe potuto prevedere che nel suo Stato nel giugno scorso venissero approvati i matrimoni anche per persone dello stesso sesso e che adesso è in corso una dura battaglia legale per rigettare come violazione alla libertà il referendum del 4 novembre che ha modificato la costituzione definendo il matrimonio possibile solo tra un uomo e una donna. I gruppi cristiano conservatori vorrebbero adesso far annullare 18.000 matrimoni gay celebrati tra giugno e novembre mentre il movimento gay intenderà fare ricorso al tribunale per rovesciare l’esito del 52,1% della Proposition 8 votata per referendum.

Il tema dei nostri diritti è una grande battaglia per la libertà, iniziata solo negli anni ’70 grazie a pionieri come Milk, senza il quale oggi non ci sarebbe neanche il dibattito su “matrimoni si matrimoni no” nello stato della California.

Il 27 novembre 1978, Dan White, un ex consigliere omofobo arrabbiatissimo per le battaglie vinte a favore della comunità lesbo-gay-trans, scaricò le sue frustrazioni politiche e le sue repressioni sessuali scaricando con una pistola un caricatore intero a bruciapelo al petto e in testa a Harvey Milk.

Si possono uccidere gli uomini ma non le idee, le idee degli eroi morti per liberarci dalle oppressioni: l’oppressione mafiosa che ha assassinato Peppino Impastato, l’oppressione razzista per Luther King, quella omofoba per Milk.

Un film che sarà uno schiaffo morale a tutti coloro che considerano marginali le nostre battaglie, a chi considera pagliacciate i Pride, a chi non ci considera capaci di provare sentimenti e unirci in coppie riconosciute dallo Stato.

Grazie Milk!

Vladimir Luxuria

 
 
 

Partecipa all'anteprima del film!

Post n°28 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da alessandrini_mario

ATTENZIONE: I BIGLIETTI OMAGGIO SONO ESAURITI, GRAZIE A TUTTI PER AVER PARTECIPATO.


Ti piacerebbe partecipare all'anteprima di MILK, il nuovo film di Gus Van Sant, con lo straordinario Sean Penn?

 

Lascia su questo blog una tua opinione sul film, sugli attori o sul regista e potrai partecipare all’anteprima del film. Sono in palio:

 

- 5 biglietti per Roma

- 10 biglietti per Milano

- 10 biglietti per Bologna

 

Invia una e-mail all' indirizzo alessandrini_mario@libero.it , specificando il tuo nome, cognome, la tua mail e la città per cui vuoi prenotarti. Se sarai tra i primi riceverai una mail di conferma che dovrai stampare e presentare il giorno dell’anteprima.

 

 

Il biglietto omaggio è valido per una sola persona.

 

Non perdere quest’occasione!

 

Partecipa subito!

 

 

 
 
 

Indipendence gay

Post n°27 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

Ciak, n°1 – gennaio 2009 – Intervista a Gus Van Sant

Che cosa rende Harvey Milk così speciale per lei? Ha avuto qualche dubbio se dirigere o meno questo film?

No, non ho mai avuto dubbi sul fatto che lo avrei diretto. Era importante che lo facessi, proprio perché le persone hanno dimenticato la storia di Harvey Milk e un periodo importante. È la nascita di un quartiere internazionale gay, Castro. È il primo decennio in cui si attenua l’idea che l’omosessualità sia criminale: prima del 1969 venivi sbattuto in galera solo se danzavi insieme ad un uomo su una pista da ballo. Ci stavi per diversi anni, forse dieci, perché avevi ballato con una persona! Dunque si, era molto importante per me fare questo film.

Quanto era necessario per lei girarlo nella vera San Francisco?

Era importante perché è lì si sono svolti davvero i fatti. È stato grandioso. Io volevo girarlo lì, ma è stato soprattutto Sean Penn che ha insistito perché lo facessimo nella vera Frisco. È lui che ha reso possibile questa scelta, insistendo con la produzione: ha detto che non avrebbe fatto il film se non avessimo girato lì.

Ci sono pochissimi gay dichiarati tra gli attori di spicco di Hollywood. Pensavo che in una professione del genere fosse qualcosa di più facile da accettare, per esempio rispetto alla politica. Perché fanno outing solo in pochi?

Penso che sia dovuto agli spettatori. I film si rivolgono a un pubblico più vasto possibile. Se il pubblico si compone all’80% di eterosessuali, allora chi produce il film preferisce raccontare storie d’amore eterosessuali, perché pensa che sia quello che il pubblico cerca. Credo sia soprattutto un fatto commerciale. Se gli attori non accettano le regole di questo gioco, la loro carriera potrebbe bloccarsi, almeno in America. Non penso che sia necessariamente così anche negli altri Paesi.

Molte persone pensavano che non avrebbero mai visto un presidente afroamericano nella loro vita. Potremmo mai vedere un presidente omosessuale? 

Penso di sì. Harvey sarebbe stato un buon Presidente.

 

 
 
 

MILK visto da MILK

Post n°26 pubblicato il 08 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

La prima cosa che ho provato è commozione; la sensazione immediata di aver vissuto per due ore accanto a delle persone reali, nel 1978; il senso di sgomento nel vedere le immagini di repertorio dei titoli di testa (con omosessuali di ogni ceto ed età messi alla gogna dalla polizia davanti alle telecamere) e le discriminazioni subite (alcune oggi impensabili, altre purtroppo ancora quotidiane); la sconsolante coscienza che la nostra dignità non sia pienamente riconosciuta in Italia proprio in forza delle stesse, identiche, grette motivazioni che trent'anni fa i personaggi omofobi di questa pellicola (politici, cantanti...) usavano per colpire la vita delle persone omosessuali.

Non sono un critico cinematografico: ho molto apprezzato alcune scelte di fotografia, sono rimasto incantato dalla straordinaria prova di Sean Penn (che ha assunto in modo stupefacente l'accento, le espressioni caratteristiche e le movenze di Milk) e dall'eccellente capacità attoriale di Josh Brolin e del resto del cast, ho confermato il mio amore per i film di Gus van Sant... ma, da membro dell'associazione glbt italiana che porta il nome di Milk, posso (e devo) dire che il segno più grande che mi ha lasciato questo film è l'impressione diretta e forte di cosa volesse dire l'onda dirompente che l'opera di Milk portò con sé, un'onda di cui è possibile sentire ancora oggi la forza viva. 

Ho apprezzato molto il fatto che la sceneggiatura non abbia puntato alla "beatificazione" di Milk, ma alla comunicazione dei suoi ideali, dei suoi pregi e difetti in modo molto diretto: vengono anzitutto raccontati otto anni di vita, la parabola di un uomo che ha avuto il coraggio e la forza di dedicarsi alla realizzazione di un mondo migliore per tutti: per gli anziani del proprio quartiere, per i lavoratori sfruttati, e soprattutto per noi gay. La  sua passione, le lotte, i dubbi, la capacità di uscire allo scoperto, di sopravvivere al pregiudizio, di ribaltarlo e, poi, di trascinare con sé la gente fuori dalla paura.

Per lo spettatore che si riconosce (anche solo in parte) nelle situazioni raccontate, questo film è una occasione di emozionarsi riflettendo sulla storia del movimento: spero (ne sono convinto) aiuterà molti ragazzi a capire la necessità della lotta per la nostra visibilità (e, di lì, quella per i nostri diritti). Per uno spettatore meno coinvolto personalmente, questo film sarà invece l'occasione per capire molti meccanismi che forse ignora, e rendersi conto di cosa si intenda per orgoglio quando si parla di omosessualità. 

Stefano Aresi, Milk Milano

Stefano Aresi è attivista per i diritti gay e presidente di Milk Milano (Circolo di Cultura Omosessuale «Harvey Milk»). www.milkmilano.com - http://milkmilano.blogspot.com

 

 

 

 
 
 

Castro Street, 575

Post n°25 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

Il luogo in cui è stato ricreato il Castro Camera è il punto esatto in cui il negozio si trovava veramente, al numero 575 di Castro Street. Scenografi, tecnici e direttore della fotografia hanno gentilmente chiesto: “Possiamo buttarvi tutti fuori di qui per 9 settimane, e trasformare questo posto nel negozio di fotografia di Harvey com’era negli anni ’70?”

I proprietari del 575 di Castro Street – che oggi è il negozio di articoli da regalo “Given” – sono stati felici di accontentarli. Per proteggere l’immobile, lo scenografo Bill Groom e la sua squadra di assistenti e arredatori hanno costruito finte pareti spesse  circa 8 centimetri, rivela Dan Jinks, e il negozio è diventato esattamente com’era il Castro Camera di allora.

Vedendo il negozio ricostruito, alcune persone che lo avevano frequentato all’epoca hanno avuto una forte reazione emotiva. Tra queste persone c’è Michael Wong, autore del diario a cui si è ispirato Black scrivendo la sceneggiatura. “Ho chiamato Michael”, racconta Black, “e gli ho chiesto di venire al negozio. Sapevo che probabilmente non avrebbe voluto vederlo, ma che poi si sarebbe pentito di non averlo fatto. Alla fine è arrivato, e si è messo a girare per il locale. Quando è arrivato nel retro e ha visto il ciclostile dello stesso identico modello che aveva usato Harvey  per le elezioni della vittoria, Michael è uscito e si è messo a piangere. E’ un uomo molto emotivo. Si è girato, mi ha abbracciato, e mi ha detto: ‘Grazie.’ A quel punto, sono scoppiato a piangere anch’io. E’ stato uno dei momenti più intensi di tutta la lavorazione.”

I vecchi amici di Milk hanno ricominciato a incontrarsi al “Castro Camera”, come una volta. “Appena entravano nel negozio”, ricorda James Franco, “cambiavano espressione. Era come se avessero fatto un viaggio nel tempo. Quel negozio ha avuto un ruolo così  importante per il movimento omosessuale mondiale.”

 
 
 

IL PRIMO MINUTO DEL FILM

 

INTERPRETAZIONE DA OSCAR

 

IL GIURAMENTO DI MILK

 

CLIP IN ESCLUSIVA

 

IL TRAILER

 

SPOT RADIO

 

LE INTERVISTE

 

LE FOTO

Foto di alessandrini_mario: Milk

Foto di alessandrini_mario: Milk

Foto di alessandrini_mario: Milk

Foto di alessandrini_mario: Milk

Foto di alessandrini_mario: Milk

Foto di alessandrini_mario: Milk 





 

I COMMENTI DELLA STAMPA

“Uno dei Migliori 10 film dell’anno”  National Board of Review

 

“Magistralmente interpretato da Sean Penn"  La Repubblica

 

"Saggio di bravura del grande Sean"  L'Espresso

 

LA BIOGRAFIA

Harvey Bernard Milk (Woodmere, 22 maggio 1930 – San Francisco, 27 novembre 1978) è stato un politico statunitense, militante del movimento di liberazione omosessuale. Fu il primo consigliere comunale apertamente gay di San Francisco. 

Emerse ben presto come un leader della comunità gay, fondando la "Castro Valley Association". Fu eletto supervisor (cioè consigliere comunale) nel 1977, risultando così il primo rappresentante eletto di una delle maggiori città degli Stati Uniti ad essere apertamente gay. In undici mesi da supervisor, si batté in difesa dei diritti dei gay. Harvey Milk venne assassinato il 27 novembre 1978 all'interno del Municipio, assieme al sindaco George Moscone, dall'ex consigliere comunale Dan White.

Un corteo spontaneo a lume di candela per la memoria di Milk e Moscone attirò migliaia di persone, decorato con bandiere arcobaleno. Milk, consapevole del rischio che correva, aveva registrato numerose audiocassette da ascoltare in tale evenienza. In una di queste registrazioni sono immortalate le sue famose parole:

"Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese"

 

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