Torno subito

Post N° 812

Voto, ergo sum

Ci siamo. Dopo settimane di chiacchiere vuote, di patetici dispetti e ridicoli sgambetti, ancora 6 giorni e le porte di un buon numero di scuole di vario ordine e grado, si chiuderanno agli studenti per aprirsi ai cittadini più coscienziosi.
Si vota, ragazzi miei.
Di nuovo.
Ora, io sono una di quelle persone la cui principale gioia nel compiere 18 anni era legata al diventare, finalmente, una cittadina dello Stato Italiano a tutti gli effetti.
Potevo, finalmente, esercitare quello strumento preziosissimo che è il proprio diritto al voto.
Un diritto ed un dovere.
DO-VE-RE.
Ed ho sempre, sempre, votato lo stesso partito - che non è un partito di maggioranza, non è uno di quelli che può ambire seriamente alla guida del Paese, ma è l'unico che il mio cuore, prima ancora della mia coscienza, mi sento spinta a votare.
L'ultima volta, il presidente del seggio aperto la mia scheda elettorale e mi ha fatto i complimenti, io gliene ho chiesto la ragione e lui mi ha risposto: "Così giovane, ha già votato tutte queste volte...!"...Mi ha fatto quasi rabbia, perchè indicava che fin troppe persone si presentano con schede quasi immacolate...
...perchè ci sono persone che non vanno a votare perchè è più importante una domenica al mare, poi, però, passano il resto del tempo a lamentarsi...
...perchè ci sono persone che non vanno a votare perchè "tanto non cambia niente", poi, però, quando qualcosa cambia, è sempre in peggio...
Non ho mai avuto problemi con persone di idee ed ideologie, quando ci sono, evento sempre più raro, diverse dalle mie - e la riprova è il fatto che il mio migliore amico voti da sempre un partito diametralmente opposto al mio, ma non ho mai sopportato quelli che non votano.
Penso anch'io che è un'ipocrisia perchè, per quanti simboli ci saranno, i veri giochi saranno sempre fra due, e a volte ho anche auspicato una situazione molto più realistica, come quella americana: due partiti, due categorie di idee, o voti l'uno o voti l'altro. Punto.
E per la prima volta, quest'anno, mi sono vergognata di me stessa perchè ho sentito vacillare le mie idee, per la prima volta ho preso seriamente in considerazione la possibilità di dare il mio voto ad un partito che abbia davvero la possibilità di assumere la guida del paese e che fosse non dico quello in cui mi rispecchiavo di più ma, piuttosto, il meno lontano possibile dalle mie idee.
Poi ho avuto un attacco di nausea.
Ed ho pensato che non mi sarei riconosciuta.
E che la coerenza, a volte, è più appagante dell'opportunismo.
Quindi, anche domenica prossima, uscirò di casa, percorrerò i circa 300 metri che mi separano dalla scuola a cui sono assegnata, e apporrò il mio voto.
Allo stesso partito, come sempre.

Andate a votare...vi prego...qualsiasi siano le idee e le parole a cui decidere di dare il votro segno...