Torno subito

Post N° 815

Qualche sera fa ho riso come non facevo da un'eternità, riso fino a sentirmi male, piegata in due, ho riso fino ad implorare pietà...tutto questo, grazie ad una serata diversa, in un locale in cui non ero mai stata per pregiudizio e che, invece, non mi è dispiaciuto affatto; grazie ad un'amica la cui "rumorosità", per una volta, non è stata eccessiva; grazie a due ragazzi, miei coetanei, che ho finalmente avuto modo di conoscere un po' meglio e con cui ho in comune l'aver svolto il Servizio Civile nella stessa struttura.
Abbiamo parlato di tante cose, l'altra sera: di "pratiche anomale" (partendo dal "caso-Mosley", con la mia amica che cercava di indirizzarli a provare *cose nuove*, F. che rideva come un pazzo e M. che ripeteva esterrefatto "No, no, io lo faccio come lo faceva mio nonno, che è meglio!"), di lavoro (ma rimanendo nello specifico dell'esperienza comune) e di politica o, meglio, di votazioni...
E tanti, tanti, tanti discorsi stupidi e deliranti...mi sentivo stordita...e solo in quel momento mi sono resa conto del tempo che era passato dall'ultima volta in cui mi sono sentita così spensierata.
Si è toccato anche l'argomento che monopolizzava le prime pagine dei quotidiani locali in quei giorni:

Gruppo di studentesse del locale Liceo Linguistico e Socio-Psicopedagogico (mia ex scuola e attuale sede di lavoro di mio zio, professore di italiano proprio di buona parte delle protagoniste di questa storia, fra cui la vittima), in settimana bianca a Campofelice, Abruzzo, ha sequestrato in una camera, picchiato e costretta a spogliarsi una loro compagna, il tutto ovviamente immortalato, come da copione, dai cellulari e poi messo in bella mostra su YouTube. Ora, la vittima (oltretutto una ragazzina che aveva già ben altri problemi e difficoltà) non ha denunciato, per paura, il fatto, i docenti accompagnatori non si sono minimamente resi conto di niente e tutto sembrava essere andato a favore di questo gruppo di delinquenti in erba, il cui "capo" è una ragazzina del 1° anno...Ma questa gente, ovviamente, essendo dotata di mezzo neurone scarso e malridotto, ha sparso in giro la voce del video on line e, gira che ti rigira, la voce è arrivata prima ai professori della scuola e poi al preside.
Il risultato? 15 giorni di sospensione, una denuncia da parte del preside al Tribunale dei Minori sia di Terni che dell'Aquila (la provincia dove è avvenuto il fatto), ispezione ministeriale all'interno della scuola e perquisizione dei Carabinieri a casa delle ragazze coinvolte con il sequestro di computer e telefoni cellulari, alla ricerca delle responsabili della registrazione del filmato e della sua messa on line.

Per una volta, sono stata fiera della rigidità di un preside con cui non ho mancato di scontrarmi più volte, un despota arroccato saldamente sulla sua posizione dirigenziale, un uomo legato alle norme e alle regole ma, che per una volta, ha saputo dimostrare di poter punire con cognizione di causa.