Torno subito

Post N° 818

Ci sono momenti che sembrano fatti apposta per attraversarti il cuore per poi sfumare, lasciandoti, però, un buco grosso così da far rimarginare.
Domenica ci siamo imbarcati, io, i miei e Paolo, al seguito di un pulman rosso intenso con dentro una "squadra" di atleti rumorosi ed entusiasti...Destinazione, l'amata Castrum Felicitatis della mia Chià. Obiettivo, gare di nuoto.
Sole a picco, vento fresco, sonno contenuto a difficoltà.
Mio fratello, che storicamente in casa definivamo (tanto affettuosamente quanto ironicamente ;)) il nostro "delfino del golfo", causa drastico calo ulteriore di prestazioni, è ora diventato un più aderente alla realtà "pesciolino del golfo" :)) Ma a noi non ce ne importa un bel niente, del suo arrivare 4° di 4, lui porta a casa le sue medaglie di partecipazione, noi gli facciamo festa e tutti son contenti! :)
Gli atleti, ovviamente, non erano solo i "nostri", ma c'erano gruppi da varie località umbre, il tutto organizzato da un'associazione di Città di Castello ("Beata..." qualche cosa, non ricordo purtroppo).
Mi affaccio dalle tribune, osservo allegra operatori, allenatori e tutto il resto, fin quando il mio sguardo non si ferma su di una bambina. Il volto bellissimo, raggiante, sorrideva in braccio ad un istruttore...Avrà avuto 11, 12 anni...
Solo dopo qualche secondo la focalizzo bene e me ne rendo conto.
Le manca una mano.
Due, tre secondi di vuoto in cui la mia mente arranca.
Poi, cedo. Abbasso lo sguardo.
E sento che il mio cuore salta un battito.
Le mancano entrambi i piedi.
Credo di aver visto pochissime volte, nella mia vita, una creatura tanto luminosa, e, innescato quel meccanismo di difesa tanto ipocrita quanto istintivo, credo quasi ancestrale, riuscivo solo a ripetermi "E' così bella...è così bella...".
Quando hanno chiamato la sua batteria, la speaker, annunciandola, ha richiesto al pubblico un applauso di incoraggiamento perchè, per lei, era la prima gara.
Le sue avversarie si preparano alla partenza, chi direttamente in acqua, chi sul piedistallo; il suo istruttore, che la tiene ancora in braccio, con un amore che si vede essere immenso, la fa inginocchiare a bordo vasca, e lei assume quella che dev'essere la sua posizione.
Start.
Inutile fingere: tutti gli occhi sono puntati su di lei; lei, che con la leggerezza veramente di una farfalla, si lascia dolcemente cadere in acqua.
Appena il tempo di vederla scomparire, ed è già lì che vola...
Una manciata di secondi, un silenzio talmente intenso da poterlo quasi toccare che, all'improvviso, esplode in un applauso senza limite: prima. PRIMA. P-R-I-M-A.

Sono ancora qui, ago e filo in mano, a cercare di ricucire lo squarcio che quell'istante mi ha aperto nel cuore.