![Foto di gianlucagian69](getmedia.php?%24orez.jgm%7DKg%60w_gh%7De%7C%60%3A%271%3D%3D2%3D5%25%3F1080k%25iied-oaiideilkmiz%2722%27%3F%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col%05j%20)
Ciò è stato per alcuni mesi -
Lo sguardo perfetto al primo istante, la luminosità di un volto perfetto, e credersi irraggiungibili per l’eternità. L’emotività per rallentare la conoscenza – il passo dovuto ad ogni delicatezza, sia fisica che mentale – e poi due parole per ascoltare la voce. Che ancora mi rimbomba dentro.
Poi una breve assenza, e il rientro, un bacio sobrio, “come sei stato?”, è il mio compleanno, ci sarai?, “no, torno a casa”.
Poi ti ammali, qualche messaggio telefonico per rassicurarmi sulla tua salute, per sentirti, per capire se mi riconosci, e mi riconosci. La cascata del desiderio è aperta.
L’altro incontro, le labbra che non sfuggono al bacio, il come stai diventa in poche ore un bacio vero, l’abbraccio un desiderio dell’altro.
Poi mille cose, e un’inesauribile voglia (perché il mio cazzo non vuole uscire da te, e tu lo trattieni, e non è pornografia, è solo voglia).
Poi il cielo si rivolta, e dopo parole irrequiete e contrarie il silenzio scende per un mese.
Il cielo è nero, in agosto.
Poi torna la voce, e con essa gli abbracci, baci timidi, ma non sempre timidi.
Alcune volte anche bloccati. Come l’ultima volta. Come stasera.
E c’è la sensazione di incontrarsi, perché assieme si vince il disagio. Si sorpassa la solitudine, si abbandonano i reciproci sensi di colpa.
Per il troppo aver detto, e per aver taciuto l’indispensabile.
Il non volersi fino in fondo. Assolutamente.
Cari a Cristo come un'abbazia sconsacrata.
Ma non ci si può incontrare per senso di colpa.
Non si può retrocedere nella profondità nel bacio in dieci giorni.
Non si può non fare per paura di far male.
E non si può non fare per paura di farsi male.
Per la seconda volta. E sempre intrisi di bugie, e di week-end nascosti.
Malgrado il nostro discorso non sia solo cazzo e fica – ma questo è il risultato.
Senza poterti chiedere di riappropriarsi l'un dell'altro nello scambio.
Senza poterti proporre - se non per averne un sicuro "no" - una villeggiatura, un qualsiasi spazio diverso dal male della quotidianità.
Ma ironicamente, ciò che tu pensi e desideri, io faccio.
E questo è un maldestro addio.
Inviato da: gianlucagian69
il 25/01/2010 alle 09:55
Inviato da: poison.dee
il 25/01/2010 alle 08:45
Inviato da: gianlucagian69
il 13/02/2009 alle 00:01
Inviato da: quotidiana_mente
il 12/02/2009 alle 23:57
Inviato da: gianlucagian69
il 08/02/2009 alle 23:31