MINO DACCOMI

PIANO CASA VOLUTO DA BERLUSCONI


Berlusconi costretto a fare marcia in dietro. E a smentirsi. La bozza del piano casa consegnata, su carta intestata di PalazzoChigi, innanzitutto alle Regioni che oggi saranno nella sede del governo,Berlusconi la sconfessata.Come quasi sempre gli accade.Mentendo sapendo di mentire quando ha affermato con leggerezza che” l’ipotesi che è circolata non è quella a cui io avevo lavorato” Poi davanti alle conferme arrivate da più parti,ha cambiato idea. E’ testo.”Ho rivisto il decreto,l’ho amplissimamente corretto,riducendolo all’essenziale e lo presenterò ridotto di molto alle Regioni. Loro credono che non  sia necessario un decreto.Ed io su questo sono disponibile. Mentre rifaceva i suoi compiti,consegnati troppo velocemente e con qualche errore, Berlusconi ha trovato di assegnarne agli italiani che a suo avviso”devono lavorare di più ed avere voglia di reagire per fronteggiare”questa influenza americana,questo virus che viene dall’America “Come se la soluzionedella crisi fosse nelle mani degli italiani e non, piuttosto, innanzitutto  in quelle di chi li governa.La lezione è stata impartitaa bordo della “Freccia Rossa”,il treno veloce che consente di raggiungere Roma in tempi rapidi,in concorrenza con l’aereoBerlusconi non ha disdegnato il capello d’ordinanza del capo treno anche se quel “rosso”l’ha un pò infastidito.AconvincereBerlusconi a non tirar troppo la corda hanno provveduto una serie di prese di posizione molto forti a cominciare da quella molto autorevole del Presidente della Repubblica che ha fatto pervenire al premier una lettera” riservata personale”in cui ha provveduto a ricordagli gli impegni presi nel corso del colloquio al Quirinale,e cioè, il rispetto delle prerogative delleRegioni e dei Comunie necessità di interventi straordinari limitati nel tempo demandando ad un disegno di legge la parte maggiore delle norme.Il Quirinale non ha apprezzato che la notizia della lettera sia stata diffusa da fonti governative perchèse di”lettera personale” si tratta, tale avrebbe dovuto restare. C’e poi stata la presa di posizioni delle Regioni dove il provvedimento nella prima stesura è stato giudicato incostituzionale dalla maggioranza di esse.Ora ce n’e uno nuovo che le Regioni saranno chiamate a confrontarsi. Gli interventi non dovrebbero più gli immobili urbani ma solo le case mono e bifamigliari e le costruzioni da ricostruire dopo una demoluzione. Le Regioni pensano che un decreto non sia una strada giusta per gestire una materia cosi delicata, se non si fa un decreto ,siamo pronti a dialogare ha detto il Presidente Errani.Anche Umberto Bossi a ricordato a Berlusconi che “bisogna trattare con le Regioni ed evitare scontri”Le Regioni mettono fine al balletto del Mattone.Il decreto cementificazione è stato ritirato.Questo dimostra che non si può governare a colpi di slogan. E’ bastato questo perchè le Regioni, dopo una breve riunione raggiungono l’unanimità sul fatto che la materia è di competenza dei governi locali e che è comunque inammissibile in questo caso la decretazione d’urgenza  E’ anche breve la riunione Stato Regioni,non è necessario discutere troppo. E Berlusconi in sala stampa fa buon viso a cattivo gioco:l’urgenzaresta ma non è detto che il decreto legge sia lo strumento più opportuno. I Presidenti delle Regioni si sono detti disponibiliad avviare un confronto per un nuovo Piano per l’edilizia,che nel rispetto delle regole sia utile al rilancio dell’economia.Si ripartirà da zero attorno ad un tavolo tecnico-politico per mettere a punto le misure compatibili con le competenze di ognisoggetto in campo,Stato,Regioni e Comuni per arrivare ad un’intesa. Berlusconi non sa o finge di non sapere che in Italia mancano alloggi a basso prezzo o a basso canone per giovani coppie,immigrati,anziani soli.che questa è la sola domanda edilizia realmente esistente. Per essa il PD la Cgil e associazioni ambientalistiche sollecitano un grande piano di recupero,restauro e riutilizzo,sotto regia pubblica,di quartieri degradati,di comparti semi vuoti di edifici pubblici e privati.Senza consumare un metro quadrato di terreni liberi,verdi o agricoli. Il piano previsto è anche considerato un non senso economico. L’Italia viene da sette anni di “boom” e sul mercato vi sono non poche case tuttora invendute.Immettervi altrialloggi deprimerebbe ulteriormente i valori di mercato.Tuttavia incrementando (come si dice) del 20% l’offerta di case ,si ridurrebbero le quotazioni del mercato.” Che tragedia per il Belpaese” Il tavolo tecnico-politico per mettere a punto le misure compatibili con le competenze di ogni soggetto in campo:Stato-Regioni-Comuni  è arrivato ad un’intesa su nuove regole urbanistiche:Nuove leggi Regionali entro 3 mesi,presto arriverà il decreto che semplifica le procedure Statali,tra cui anche i controlli delle sovrintendenze. I punti chiave dell’intesa sono:” Via libera agli aumenti volumetrici del 20% per abitazioni uni e bifamigliari(abitazioni sino a 1000 mille metri cubi ) a patto che siano usate tecniche di bioedilizia o risparmio energetico- Confermata la possibilità di demolizione e ricostruzione con aumento volumetrico fino al 35% con l’uso di tecniche bioedilizia o risparmio energetico- Tutto ciò riguarderà solo l’edilizia residenziale fuori dei centri storici e delle aree protette,saranno inoltre le Regioni a valutare le zone e i beni all’interno del proprio territorio.- Gli interventi avverranno nel rispetto della programmazione urbanistica Regionale e nel rispetto delle diverse competenze dei livelliistituzionali o del territorio.-Governo e Regioni si impegnano ad avviare uno studio di fattibilità sulle misure da adottare a sostegno dell’edilizia residenziale pubblica e degli affitti. Nell’accordo, infatti non sono previste risorse aggiuntive del Governo a sostegno dell’edilizia popolare.Un milione di famiglie a rischio.Questo è l’allarme del sindacato inquilini che chiede nuovi edifici popolari e affitti sociali calmierati.