MINO DACCOMI

IL FUTURO DEGLI ENTI LOCALI


Credo che al di là dell’appartenenza dell’uno o dell’altro schieramento politico,ci sia ormai una volontà generale a riformare le autonomie locali anche in un’ottica di risparmi e di trasferimenti finanziari centrali. Il Ministro Calderoni ed il suo staff hanno già preparato una prima bozza di disegno di legge che dovrebbe costituire il Codice delle Autonomie.Le idee che palazzo Chigi ha in mente per semplificare e alleggerire i livelli di governo locale, solo i Comuni saranno al riparo della mannaia del Ministro Calderoni che si abbatterà su tutti gli Enti Locali. Il ddl prevede la cancellazione di Comunità Montane ,Circoscrizioni Comunali,Consorzi di Bonifica,Bacini Imbriferi montani,Enti Parco e altre Istituti d’ambito territoriale.Le loro funzioni saranno di vola in volta attribuite alle Province o alle Regioni a seconda delle dimensioni territoriali dell’Ente da sopprimere. Le Province continueranno ad esistere (anche perchè per eliminarle bisognerebbe cambiare la costituzione) ma alcune(per esempio quelle con pochi abitanti ed un elevato costo di gestione)potrebbero essere soppresse con conseguente attribuzione di personale e di funzioni alle Province vicine. Verrà modificata la composizione dei Consigli e delle Giunte(il numero dei Consiglieri e Assessori sarà drasticamente ridotto) inoltre nei Comuni con meno di 3000 abitanti dovranno essere svolte obbligatoriamente in forma associata i servizi pubblici locali, la regolazione delle attività commerciali,edilizia pubblica e privata, la gestione del catasto,protezione civile a livello Comunale,la manutenzione delle strade Comunali,i servizi sociali,l’edilizia scolastica,la sicurezza urbana e polizia municipale. I tempi previsti dal Ministro Calderoni sono che un entro un anno dall’entrata in vigore della legge il Governo dovrà emanare un decreto legislativo per relazionare il ruolo dei segretari comunali nei mini-enti. L’obiettivo è quello di istituire una sede di segreteria unica per non più di 4 comuni che non superino i 10.000 abitanti i consiglieri si dimezzano da 12 a 6, con evidenti cadute sullo snellimento burocratico. A livello Nazionale vorrebbe dire passare dagli attuali 122.000 Consiglieri a 62.000. Non sarà facile arrivare a questa grossa riforma,ma credo che sarà improrogabile se si vorranno mantenere i servizi comunali in maniera soddisfacente senza dover aumentare le tasse ai cittadini. L’augurio è che i partiti sappiano rinunciare a cosi tante poltrone che oggi gravano inutilmente sul bilancio Statale.