MINO DACCOMI

BUFFERA SULLA CONSULTA;DUE CONSIGLIERI A CENA CON IL CAVALIERE


Il 6 Ottobre la Corte Costituzionale comincerà a discutere sul Lodo Alfano  Il Decreto che fissa la prima udienza è stato firmato dal presidente della consulta  Francesco Amirante.  Direttamente coinvolto nella decisione il Presidente del consiglio, al momento l’unico tra le 4 più alte carico dello Stato a poter essere interessato ad uno “scudo”processuale, Ma la decisione della Corte Costituzionale si va a incrociare con la notizia pubblicata dall’Espresso di una cena super riservata, ma evidentemente non tanto,che si sarebbe tenuta in casa di uno dei giudici Costituzionali Luigi Mazzalla in torno al tavolo: Berlusconi-Letta- Alfano-il Senatore Vizzini presidente della commissione affari costituzionali-e un altro giudice della Corte Costituzionale Paolo Maria Napoletano. Il convivio è stato confermato dallo stesso anfitrione che però hà smentito che alla sua tavola si sia parlato di lavoro,della Corte Costituzionale in particolare.Si sarà parlato di donne e motori ma neanche un minimo accenno ad un argomento cosi caro al Cavaliere? Comunque Gazzella ha fatto sapere che alla riunione del 6 Ottobre sarà presente perchè quell’invito fu fatto “da privato cittadino. Io in casa mia invito chi voglio ,parlo di quello che voglio e non mi faccio condizionare da notizie di stampa. PD e IDV All’ATTACCO. Lui l’ha risolta cosi negando anche di aver avuto segnali di nervosismo  da parte del presidente Amirante che però,sembra  non abbia gradito affatto. Però la noncuranza di Mazzella non fa argine alla sua posizione. Interviene la politica. Per il PD, il responsabile della Giustizia Lanfranco Tenaglia, dice che si sarebbe aspettato una smentita. Davanti alla conferma”credo che i due Giudici sappiano che su un simile incontro alla vigilia della decisione della Corte che riguardadirettamente il Premier grava quanto meno l’ombra di una severa inopportunità.Manzella e Napolitano debbono riflettere sull’opportunità di astenersi dal partecipare alle decisioni sul lodo Alfano”Si scatena l’Italia dei Valori che con Di Pietro chiede le dimissioni dei”consiglieri” di Berlusconi compreso De Magisteri. Scende in campo Gaetano Quagliariello in difesa del capo che definisce l’azione dell’Idv  “come una pressione obliqua e indebita sulla Consulta “ “Non serve ribaltare la frittata”è la replica. Come già nel 2004 col lodo Schifani ancore una volta sarà la Corte Costituzionale,che Berlusconi continua a definire “non amica”ma forse non è proprio così a decidere il destino dei processi a carico del Premier.Di Pietro ha presentato Una interrogazione a cui il Governo risponde in un’aula semi deserta infatti sono presenti:13 depytati del Pdl-2 della Lega-11 del PD-Idv al gran completo. Sui banchi del governo- Bondi-Vito-Gelmini . Il governo ammette la cena, -a definisce “conviviale”e sposta la data alle prime due settimane di Maggio,” ben lontano quindi dal 26 Giugno giorno in cui la Consulta ha fissato la data per il Lodo Alfano” Per Di Pietro è il colmo. Chiede le dimissioni del Guardasigilli Alfano e dei due Giudici “spregiudicati” perché “ minano la sacralità della Corte che non può e non deve essere oggetto di pressioni e interferenze”. (A questo punto- aggiunge  Di Pietro . non sapremo mai se le decisioni prese dalla Consulta sul Lodo saranno il frutto di una autonoma scelta della Corte o il frutto di una riunione carbonara e piduistà)