MINO DACCOMI

FINI IN EMILIA TRA IL POPOLO DELLA DESTRA


( IL PDL NON PUO’ ESSERE UNA CASERMETTA)   Il Presidente della Camera alla festa di Mirabello non fa sconti su laicità e diritti.Guardiamo al futuro-dice- criticando la Lega sugli immigrati.- Pochi applausi- Fini torna dove ha le sue radici,dove Almirante,nel 1987, lo indico come suo successore. Non appena mette piede a Mirabello tra le tende della festa del Tricolore della Libertà, si ritrova a casa  sua. Nella rossa Emilia,festa che esiste di tempi del MIS. Da qui dunque, dalle sue radici, Fini deve ripartire per dire nontanto dove è stato,quanto dove va. E’ qui dunque la sua sfida. In casa, come lo sono le scommesse più profonde. Alle centinaia di persone accorse ad ascoltarlo,deve spiegare  il suo cammino la sua coerenza. Per conquistarli,ancora. Se non qui dove? A questi antichi militanti,Fini cerca di dire anzitutto la cosa più difficile. Ciò che sinora nessuno dei suoi ha azzardato. Che nel dibattito pubblico si “rischia L’imbarbarimento” Che “ la china è brutta”: “Se tutto diventa il pretesto per una campagna o una querela”Se insomma “si tenta di demolire invece che l’idea, la persona che ce l’ha si passa dalla politica al killeraggio”,si passa all’”ordalia”. E’ un attacco preciso alla strategia berlusconiana. Per quanto non passi per l’esplicita condanna del caso Boffo,l’intento è evidente,” Non c’è l’ho coi giornali” ripete Fini più volte,” Fermiamoci”chiede. E’ il suo messaggio più forte, ma non do certo l’unica. A una platea benevola ma in fondo sbigottita e non grande plaudente lex leader di AN cerca di spiegare tutti i passaggi, dai diritti degli immigrati alle auspicabili riforme condivise, da De Gasperi alla laicita dello Stato,fino all’Ue” che non è questione di porta voce”Di rappresentare il suo,di sbigottimento.” Dicono che sono diventato il compagno Fini”, che “sono buonista”,prigioniero del politicante corretto Ma in realtà sottolinea futuro”: perché è questo che la destra deve fare”.