« Vers mes enfantsC'est un nouveau jour »

L'heure

Post n°358 pubblicato il 07 Ottobre 2014 da Disegnorupestre
 
Foto di Disegnorupestre

L'ora è giunta.

 

Sono di troppo, qui.

 

Sono stato un illuso. Mi sono illuso di poter vivere.

 

Di poter vivere soltanto nel ricordo.

 

Non rinnego. Non saprei mai. Non vorrei mai. Non potrei mai.

 

Io sono rimasto. Non mi pento.

 

Ora, però, scopro di non essere pronto a non essere con loro.

 

La mia vita non è più vita, da lungo tempo. Moltissimo di ciò che ho amato... Che ho adorato... Mi è stato tolto.

 

Io ho voluto, fortissimamente, continuare a rimanervi accanto.

 

A tutto ciò che è stato.

 

Le stanze sono troppo vuote. I miei pasti sono soltanto un vuoto atto del nutrirsi.

 

Nemmeno i gatti mi vengono più accanto.

 

Sentono la perdita del desiderio.

 

Del desiderio di vivere.

 

Giustamente, si allontanano da ciò che vive e si finge morto.

 

Non posso essere ciò che non sono!

 

Niente, in questa vita, mi restituirà il mio Charles. La mia Olympia. Il mio carissimo amico Jacques.

 

Niente.

 

Forse posso ancora cercare.

 

So che non sarò felice. Lo so. Con loro, ogni mio altro desiderio è svanito.

 

Ma...

 

Ma non sono morto.

 

Sono stato così sfortunato da sopravvivere.

 

Sono sopravvissuto a tutti loro.

 

Il resto della mia famiglia è altrove. Io non sono né con loro, né lontano da loro.

 

Mi trovo sospeso.

 

Bene...

 

Ora chiedo che i bagagli vengano caricati. Spiegherò a tutti loro che lascio Parigi. Li inviterò a seguirmi.

 

I gatti verranno con noi. Il cane.

 

Sarà un lungo viaggio.

 

Sarà un necessario abbandono del passato. Di un passato che rimane, vivo, dentro di me.

 

Me li porto nel cuore. Me li porto nell'anima.

 

Tengo tutto ciò che li riguarda stretto in me.

 

I miei figli si sentiranno in dovere di rimproverarmi. Di farmi notare come io avrei potuto decidere di partire con loro.

 

Credevo che non avrei mai potuto farlo.

 

La tristezza e la solitudine... Il saperli lontani... Il continuo rivedere mia moglie, mio figlio, mio cognato muoversi in queste stanze me le ha rese insopportbili.

 

Credevo che li avrei avuti sempre accanto; non immaginavo che la loro non presenza fisica mi avrebbe straziato.

 

Non posso riportarli qui.

 

Non posso vivere con un simile dolore. Ravvivarlo quotidianamente!

 

No!

 

Ora scendo e dispongo la partenza.

 

 

Li porto con me.

 
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