Noblesse

Il vuoto.

Mi sento esattamente così.

Lanciato nel nulla.

Ero andato lì soltanto per indurre la mia coscienza al silenzio.

Soltanto per non considerarmi troppo indegno di me stesso. Non immaginavo che mi sarei trovato a dover rendere conto di ciò che sono.

Di ciò che ho creduto di essere.

Non credevo che mi sarei sentito svuotato, osservando i suoi occhi. Svuotato di ogni precedente sensazione, poiché non ne avevo mai provate, prima.

Di ogni precedente idea, poiché non ricordavo più d'averne.

Di ogni sentimento, poiché nessuno era simile a quello.

A quello provato vedendo lei.

Sono arrivato a considerare di non aver mai vissuto, prima.

Non sono frasi fatte. Non sono miserevoli dialoghi da commedia scadente. Non sono parole vuote da letterina d''amore.

Sono ciò che provo...

Io!

Sono qui, ora, e tento di rendermi conto di come possa essere accaduto... La sorpresa. L'adattamento al nuovo.

La sensazione di sconvolgimento. Di vuoto.

Di indescrivibile gioia.

C'è stato un prima e c'è un ora.

C'è stato un uomo che è stato ciò che io sono stato e c'è un uomo che è ciò che io sono, ora. Azzerato.

Felice.

Speranzoso.

Un uomo che non comprende, non ancora, cosa gli abbia penetrato l'anima. Non se lo spiega. Lo sa.

Sì, lo sa.

Dice di non saperlo per vigliaccheria. Per timore.

Per timore di non sapere come affrontarlo.

Non posso dire di non aver mami amato, prima. Sarebbe pura menzogna. Ho amato, tanto, incondizionatamente.

Sono stato preda felice della passione.

Di una passione folle. Di un amore folle.

Amore, passione, sentimento.

Gioia.

Ora, invece, niente di ciò che ho provato sinora è descrivibile, se rapportato al mio attuale sentimento.

Forse non esiste.

Forse sono soltanto stordito. Sono soltanto stanco.

Speravo di vederla. Che avrei potuto parlarle.

No. Scherzetto. Suo padre me l'ha allontanata.

Voleva, prima, parlare con me. Analizzarmi, da tutti i punti di vista.

Crudele.

Blasfemo.

Non credo di avergli trasmesso una buona impressione. Non credo.

Bene.

Lo comprendo. Ho quasi ucciso suo figlio, ed ora pretenderei di corteggiare sua figlia.

Io, signore, non desidero corteggiarla.

Voglio porarla via con me. Voglio restarle accanto per sempre.

E' diverso.

Dovrò affrontare innumerevoli difficoltà, lo so.

Ah! Se io avessi potuto avere Michelle! O Sophie!

Non avrei conosciuto quest'astio dell'anima. Questa continua sensazione di necessità! Questo sgomento mai pago di sé!

Come sarei stato felice, allora!

La piccola Michelle... Un cucchiaio di panna zuccherata.

La cara Sophie... Un morso di cioccolato alla frutta.

No, invece.

Catapultato nel vuoto.

Cado.