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Post N° 155
Post n°155 pubblicato il 11 Dicembre 2008 da aesse.sa
del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole pių nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove sui mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, sui ginestri folti di coccole aulenti, piove sui nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude, sui nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri l'illuse,che oggi m'illude, o Ermione Odi?La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitio che dura e varia nell'aria secondo le fronde pių rade,men rade. Ascolta.Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura, nč il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancora, stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immersi noi siam nello spirto silvestre, d'arborea vita viventi; e il tuo volto ebro č molle di pioggia come un foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione. Ascolta, ascolta. L'accordo delle aeree cicale a poco a poco pių sordo si fa sotto il pianto che cresce; ma un canto vi si mesce pių roco che di laggių sale, dall'umida ombra remota. pių sordo e pių fioco s'allenta, si spegne. Sola una nota ancora trema, si spegne, risorge, treme, si spegne. Non s'ode voce del mare. Or s'ode su tutta la fronda crosciare l'argentea pioggia che monda, il croscio che varia secondo la fronda pių folta, men folta. Ascolta. La figlia dell'aria č muta; ma la figlia del limo lontane, la rana, canta nell'ombra pių fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove su le tue ciglia,Ermione. Piove su le tue ciglia nere sė che par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita č in noi fresca aulente, il cuor nel petto č come pesca intatta, tra le palpebre gli occhi son come polle tra l'erbe, i denti negli alveoli son come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti (e il verde vigor rude ci allaccia i malleoli c'intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude, sui nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione. |
INFO
PENSIERO DEL GIORNO
Gli altri non ti lasceranno mai vivere come vuoi tu,
ma se sei abbastanza veloce e forte,
almeno non vivrai mai come vorrebbero loro.
ma se sei abbastanza veloce e forte,
almeno non vivrai mai come vorrebbero loro.
Inviato da: aesse.sa
il 21/12/2009 alle 11:09
Inviato da: elementoacqua
il 18/12/2009 alle 23:45
Inviato da: aesse.sa
il 17/12/2009 alle 08:29
Inviato da: Impazzescion
il 16/12/2009 alle 16:34
Inviato da: elementoacqua
il 29/03/2009 alle 23:49