O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza. (Ernesto Che Guevara)
Ritorna sarai il ben venuto!
grazie per la vista
Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
Rumoresque senum severiorum
Omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mi basìa mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum
deinde usque altera mille, deinde centum.
Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut nequis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.
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la tua vita sorgesse sull`attesa!
Ma dove sto cadendo? Primavera,
nel frattempo, dilapida il suo aroma
intorno a me e nella caduta sfugge.
Quanto si affretta solitariamente
- e c`e`la notte lì,, mutando fuori -
la gravità di un'inerme brama!
Ma un tale soffocare dentro il vuoto
terminerà. Godrò di apparizioni
che freneranno il vergognoso intento
di colmar la tua assenza col delirio.
Realtà, realtà, non mi lasciare
per sognare meglio il profondo sogno.
A volte le parole servono a poco
per esprimere ciò che vorremmo dire.
Restiamo in silenzio,
sperando che qualcuno riesca a cogliere
ciò che non diciamo.
Ma solo un cuore attento riesce a leggere
negli occhi.
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la mia casa continuerà
a viaggiare su due gambe
e i miei sogni non avranno
frontiere.
E. CHE GUEVARA
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astronomia
Post n°102 pubblicato il 17 Gennaio 2009 da asia_doro
E’ stato deciso dall’assemblea generale delle nazioni unite, raccogliendo una proposta dell’UNESCO, L’organo delle Nazioni Unite preposto per l’educazione e la Scienza.
Che il 2009 sarà l’anno internazionale dedicato all’Astronomia
Forse i primi uomini le adoravano o le ammiravano di nascosto, filtrando lo sguardo dall’oscurità delle grotte, attendendo, chissà, di vederne a tratti cadere qualcuna a terra, simile a bianco stelo o alla corolla di un fiore strappato dal vento. Un tempo era facile guardare le stelle; bastava sostare un poco alla finestra o sedersi sul gradino di casa o sul prato di una collina o sulla spiaggia umida del mare e lasciare che gli occhi si imbevessero di infinito, placandosi.
Ahmud Subarnio, poeta, drammaturgo, proletario, disoccupato, intellettuale incompreso della periferia di Giacarta, così diceva ai suoi amici: macchè pillole, macchè tranquillanti, quando vi sentite agitati, fate una bella passeggiata tra le stelle, con la fantasia che è gratuita a tutti!
“E finalmente io ti domando o uomo sciocco. Comprendi tu con l’immaginazione quella grandezza dell’universo, la quale tu giudichi esser troppo vasta? Se la comprendi vorrai tu stimar che la tua apprensione si estenda più che la potenza divina, vorrai tu dir d’immaginarti cose maggiori di quelle che Dio possa operare? Ma se non la comprendi, perché vuoi apportare giudizio alle cose da te non capite?” da: Dialogo dei Massimi Sistemi di Galileo
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