stagioni

Ghiannis Ritsos


La disperazione di Penelope Non è che non lo riconobbe alla luce del focolare;non eranogli stracci da mendicante, il travestimento – no;segni evidenti:la cicatrice sul ginocchio, il vigore, l'astuzia nellosguardo. Spaventata,la schiena appoggiata alla parete, cercava una scusa,un rinvio, ancora un po' di tempo, per non rispondere,per non tradirsi. Per lui, dunque, aveva speso vent'anni,vent'anni di attesa e di sogni, per questo miserabilelordo di sangue e dalla barba bianca? Si accasciò mutasu una sedia,guardò lentamente i pretendenti uccisi al suolo, comese guardassemorti i suoi stessi desideri. E "Benvenuto" disse,sentendo estranea, lontana la propria voce. Nell'angoloil suo telaioproiettava ombre di sbarre sul soffitto; e tutti gli uccelliche aveva tessutocon fili vermigli tra il fogliame verde, a un tratto,in quella notte del ritorno, diventarono grigi e nerie volarono bassi sul cielo piatto della sua ultima rassegnazione.