O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza. (Ernesto Che Guevara)
Ritorna sarai il ben venuto!
grazie per la vista
Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
Rumoresque senum severiorum
Omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mi basìa mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum
deinde usque altera mille, deinde centum.
Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut nequis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.
________________________________
la tua vita sorgesse sull`attesa!
Ma dove sto cadendo? Primavera,
nel frattempo, dilapida il suo aroma
intorno a me e nella caduta sfugge.
Quanto si affretta solitariamente
- e c`e`la notte lì,, mutando fuori -
la gravità di un'inerme brama!
Ma un tale soffocare dentro il vuoto
terminerà. Godrò di apparizioni
che freneranno il vergognoso intento
di colmar la tua assenza col delirio.
Realtà, realtà, non mi lasciare
per sognare meglio il profondo sogno.
A volte le parole servono a poco
per esprimere ciò che vorremmo dire.
Restiamo in silenzio,
sperando che qualcuno riesca a cogliere
ciò che non diciamo.
Ma solo un cuore attento riesce a leggere
negli occhi.
--------------------------------
la mia casa continuerà
a viaggiare su due gambe
e i miei sogni non avranno
frontiere.
E. CHE GUEVARA
Area personale
Cerca in questo Blog
Menu
Ultimi commenti
Inviato da: giramondo595
il 19/07/2014 alle 23:47
Inviato da: giramondo595
il 23/01/2014 alle 23:15
Inviato da: giramondo595
il 01/09/2013 alle 19:39
Inviato da: giramondo595
il 12/07/2013 alle 07:35
Inviato da: giramondo595
il 03/07/2013 alle 08:42
Chi può scrivere sul blog
« Omraam Mikhaël Aïvanhov | Rabindranath Tagore » |
Post n°112 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da asia_doro
QUESTO POST PARTECIPA AL GIOCO LETTERARIO Promosso da WRITER http://blog.libero.it/AltreLatitudini/"
=0=0=0= Una rovinosa vacanza
Era una magnifica giornata, tiepida e trasparente. Le montagne formavano un semicerchio di vette innevate e sembravano così vicine da poterle toccare allungando un braccio. Le otto del mattino. Pareva impossibile che avesse potuto rovinarsi in quel modo la sera prima, quando dopo cena, ci ritirammo in camera stanchi della lunga giornata, fatta di risate, di neve, di silenzi e di sole, e improvvisamente mi dicesti che c’era una cosa importante che volevi dirmi. Avevi ragione era molto importante, era una scelta per la vita. E come tutte le scelte importanti che dobbiamo annunciare al nostro prossimo è bene coronarle di grazia, ad esempio con una sontuosa cena e irrorarle con un vino ricercato, così quando porterai alle labbra un calice del medesimo nettare, potrai spolverare tra i ricordi lo stesso sapore, un sapore deciso anche se delicato, che ti lascia in bocca un non so che di amaro, ma che amaro non è, perché ha un retrogusto profumato come lo era quella magnifica giornata di sole, con le montagne che sembravano toccassero il cielo. O era il cielo che toccava le montagne? Forse era l’attrazione che entrambi provavano, a farle sembrare così vicine, le vette si innalzavano per posarvi un bacio e, il cielo che da lassù si era prodigato ad innevarle per renderle più alte, sembrava avvolgerle del suo colore perché si avvicinassero di più a lui. Davano la sensazione di un morbido abbraccio tra due elementi completamente diversi, come noi, due anime completamente dissimili, che per qualche decennio erano riuscite a vivere con gioia e in armonia, per poi una sera scegliere di camminare ognuno per la propria strada, lentamente in silenzio ciascuno con il suo dolore, per non sciupare quel tempo sereno e trasparente delle tante giornate affrontate insieme. Lontano, un campana batteva le ore, erano le otto di un mattino ancora dormiente, una nebbiolina leggera offuscava la valle, i primi raggi di sole inondavano le vette e la terrazza, dove, seduta ad un tavolo una donna con mano tremante sorseggiava un caffè, pensando come nella vita sia tutto relativo, tutto sospeso ad un filo, in balia del vento, basta un attimo un soffio e una splendida giornata di sole si tramuta in una giornata di rovinosa bufera e, per un momento che sembra infinito, non vediamo più il cielo baciare le vette.
|
https://blog.libero.it/miosotis/trackback.php?msg=6466035
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Il vento può girare di nuovo, però
Molto tenero il racconto, quel che non dice si sente comunque
Auguri perché torni il sapore dei ricordi belli e il retrogusto amaro si faccia sempre più debole, quasi gradevole contrappunto alla dolcezza di nuove ore di sole e sorrisi
ti ho lasciato una risposta al tuo commento sotto il mio racconto. un bacio
Credo che in generale lo stile per quanto personale si debbe accoppiare con la tematica delal narrazione; credo che qui la cosa avvenga che la vena malinconica venga rafforzata dal come è narrata. Complimenti e saluti