...miracolato67...

…IL RISPETTO…

 …Questo argomento, è uno di quegli argomenti che hanno moltissime sfaccettature, non sarà facile poterlo trattare, ma come faccio sempre nei miei interventi, sarà solo, ed esclusivamente, il mio pensiero sull’argomento. Il rispetto è come l’amore: se lo hai ricevuto nelle forme giuste riesci a darlo correttamente. In caso contrario lo impari come una lezione scolastica, rimane un apprendimento razionale troppo lontano dal vissuto emotivo. Quindi si crede di essere rispettosi, ma nella stragrande maggioranza dei casi si è arroganti, e si pretende rispetto dagl’altri. Si potrebbe dire che: un virus si è rapidamente diffuso, e che nessuno sia riuscito a scamparla, dal terribile “rispettite virale”. Nessuno ha più rispetto per gl’altri, nelle strade, tra la gente, a scuola e perfino in televisione, ognuno pensa per sé, è sempre imbronciato, e non ha rispetto di ciò che la vita ci offre. “La vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo”, questo per dire di cercare di vedere le cose dal lato positivo e tirare fuori il buono anche dalle situazioni più difficili. Solo seguendo questo esempio, facendo noi il primo passo, riusciremo a guarire da questo terribile virus. Questo breve concetto per dire cosa? …solo una goccia d’acqua di questo oceano che è il RISPETTO. Si dovrebbe incominciare fin da piccoli ad avere rispetto per i propri genitori, poi si cresce e si conosce gente anch’ essa da rispettare, e comunque per poter avere una vita la più serena possibile con tutti, ed essere rispettati dagl’altri,bisogna rispettare in primis, ………..sest’ essi.

…Il Tradimento…

 …Dalle persone che visitano e hanno già visitato il mio blog, mi è stato chiesto di trattare un argomento un po’ particolare, non avendo dei, veri e propri esempi da riportare, cercherò di trattare questo argomento, secondo il mio parere personale ,e la mia esperienza. A volte capita, per chi non mi conosce bene, vedendo la mia ex moglie che mi viene a trovare sul lavoro, (costretta ad accompagnare i nostri figli) il motivo per il quale ci fossimo separati!? dato che, comunque, si presenta bene, è una bella donna. Molti di questi mi chiedono,e sopratutto pensano che sicuramente ci siamo separati perché ci si tradiva. Ti accorgi che queste persone si trovano in imbarazzo, perché vorrebbero farti la fatidica domanda,” ma vi siete separati perché lei ti tradiva? “ a questo punto prendi le redini del discorso anticipando la domanda con “ non si andava più d’accordo si era rotto quel qualcosa “ . Effettivamente, è così, per quanto mi riguarda ci siamo separati perché si era rotto quel qualcosa, che non si sa mai cosa sia, ma si rompe. Negl’anni a venire ho avuto altre esperienze di coppia dove ho imparato a tradire. Sì ho imparato a tradire, mi rendevo conto di essere con una donna, alla quale non piacesse molto la vita di coppia, o meglio gli stava stretta, infatti lei era una persona che si piaceva molto, e aveva un po’ la mania di onnipotenza, che, quello che faceva lei era giusto, quello che facevano gl’altri lei lo doveva correggere, ma a parte questo si sentiva la donna per così dire con la D. maiuscola,e che tutti gli uomini che la incontravano, cadevano ai suoi piedi, che lei solo con lo sguardo l’ipnotizzava, ma il brutto della vicenda, è che te lo veniva a dire, quando poi scoprivi che effettivamente ti tradiva, trovava mille scuse come se fosse stata circùita. A questo punto dopo essere stato male per questo suo comportamento, ho incominciato a pensare del perché dei suoi tradimenti, ho cercato di considerare un po’ tutto, anche il mio comportamento nei suoi confronti, infatti io non ero mai presente, pensavo molto al lavoro, per cercare di farla star bene, così cominciai a guardarmi in giro, a conoscere altre donne, ad uscire con altre donne e fare all’amore con altre donne, fino ad arrivare al punto di dover troncare il rapporto; si era rotto quel qualcosa. Ero arrivato a capire, (sempre parlando di esperienza personale) che quando si arriva a tradire il o la compagna è perché nella coppia mancava quel qualcosa, che può essere tante cose, come il rispetto, la fiducia, l’abitudine, la monotonia, l’amore, il SESSO. Penso che quando si tradisce la colpa non sia solo di chi tradisce, ma anche del tradito, per aver fatto sì, che si rompesse quel qualcosa.

…L’IPOCRISIA E’ UNA MALATTIA ?…

 …Sinceramente, io penso proprio di sì , una di quelle malattie a dir poco incurabili, e propabilmente a volte, o spesso l’individuo non riconosce neppure i sintomi. La cosa più incredibile, è che se l’IPOCRITA,è un pseudo amico/a, e gli fai notare del suo comportamento, sono lui o lei a offendersi e ancor più assurdo pretendere le scuse. L ’IPOCRITA mente,mente a se stesso sapendo di mentire ed è così convinto della menzogna che sta dicendo o l’azione che sta facendo, che si convince lui o lei stesso/a che il suo comportamento è un giusto comportamento. Avete presente i bambini piccoli che giocano tra di loro con la palla? ….e che mentre stanno giocando, quel bimbo che ha portato la palla, se la prende sotto braccio e allontanandosi dice << Allora! la palla è mia me ne vado così non gioca più nessuno >> beh! Questo è un esempio d’infantilità, ma per quanto riguarda la situazione ci può anche stare. Anche il modo di comportarsi dell’ IPOCRITA può rivelarsi un modo infantile, ma…. Guai a farglielo notare, specialmente se questo/a si ritiene una persona matura, a quel punto scatta l’ogoglio ferito e per poter mantenere la tesi del suo comportamento, lavorerà sulle persone a lui o lei più vicine (parenti, amici comuni) aumentando le dosi menzoniere per circondarsi di alleati ; ma….col cavolo che ti si avvicini per poter chiarire le cose, anzi si offende al punto di farti pensare che: L’IPOCRISIA E’ UNA MALATTIA.

(ogni riferimento a persone o cose è volutamente VOLUTO)

…La Passione…

 …Cosa rende un uomo, uomo? Oltre al lavoro, all’ educazione, io penso sia la “PASSIONE”. L’essere umano, e soprattutto noi uomini scambiamo spesso l’affetto che le donne ci offrono, come amore. Pensiamo, (o meglio senza rendercene conto speriamo) che la donna che in quel momento ci sta’ dando affetto,amicizia, si sia innamorata di noi. Molti di noi (uomini) non sono in grado di riconoscere l’innamoramento dall’ infatuazione. Forse è colpa, di questo modo di vivere, così frenetico, dove si ha sempre fretta, fretta di andare, arrivare, ma…!, arrivare dove? Cosa c’è di così importante da dover sempre correre? La paura di rimanere soli? E poi, come spesso accade, ci buttiamo in una relazione, che, sia che possa essere giusta o sbagliata, sarà anch’essa frenetica, dove poi sì va, a non comprendere le esigenze dell’altro, si perdono dei valori, quei valori che fanno bella la vita di coppia, alzarsi il mattino e, appena scesi dal letto sentire già la mancanza dell’altro, guardare il telefonino, perché si sta’ aspettando la telefonata dell’altro, anche solo per sentire come possa stare; il desiderio, e la voglia di arrivare a casa per poter uscire assieme, condividere le stesse amicizie , per poi tornare a casa, guardarsi negl’occhi come se fosse la prima volta, per poi finire abbracciati come se fossero anni che non ci si fosse visti, per finire a letto ed amarsi appassionatamente, dove le mani accarezzeranno il corpo l’uno dell’altro, dove le labbra baciano tutto il corpo come per assaggiarne il sapore, dove non vale più la pena di correre, dove la passione prende il soppravvento, dove attorno a quei corpi non esiste più nulla, come se fossero sospesi nel vuoto liberi di scoprirsi e amarsi, sempre, come fosse la prima volta.

…Fatti i cazzi tuoi e …

Ci sono detti popolari per ogni cosa e ogni situazione, e se vogliamo uno è anche questo! “ Fatti i cazzi tuoi e camperai cent’anni!” già questa piccola frase ti lascia capire subito il comportamento che dovresti mantenere con la gente, forse qualcheduno ha già imparato a conoscermi, e sa che ho un bar, in provincia di Rimini, e come per tutti, il bar è un luogo dove puoi, nella stragrande maggioranza dei casi essere veramente te stesso. Sin da quando facevo le elementari, ho percepito, la convinzione di arrivare alla venerante età di 114 anni, e se fosse veramente così, si dovranno cambiare anche certi detti popolari come appunto questo. Nel mio bar, come penso anche in tutti i bar del mondo, molti avventori lo usano per sfogarsi, dire al barista i propri segreti, le proprie paure i propri problemi, viene usato quasi come un’ anticamera della sala d’aspetto dello psicologo. Un buon barista ascolta, ascolta e ascolta sempre tutti, diventa amico del cliente, conosce un sacco di cose di tutti, ci sono clienti che ti offrono da bere solo perché tu li possa ascoltare, gente che ti ringrazia per averli ascoltati ma a me chi mi ascolta? Allora scrivo, e metto in rete, così annoierò voi che mi leggete, facendo questo spero di trovare la risposta alle mie domande, la soluzione ai miei problemi, d'altronde devo vivere 114 anni e devo farmi i cazzi miei a qualcuno, per tutto questo tempo, dovrò raccontare i cazzi miei.