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La parola di Dio e la tradizione (Isaia 29)
Post n°81 pubblicato il 14 Luglio 2011 da pinky775
In questo capitolo il profeta annunziadei severi giudizi su Gerusalemme , a motivo della sua insensiblità spirituale e dell'ipocrisia in cui il popolo stava precipitando.1 versetti 9-16 mostrano mirabilmente la situazione che si era venuta a creare :formule cerimonie e offerte venivano presentate a Dio con un cuore al servizio del diavolo. Il popolo da sempre preferisce la tradizione ad una rivelazione scritta, che si presenta a gli occhi di loro come un testo scuro e misterioso. Gesù si trova nella stessa situazione allor quando, Matteo denuncia l'ipocrisia dei Farisei , citando questo passo in Isaia .Sono trascorsi molti anni eppure esiste una singolare anologia tra la descrizione del profeta riferita ai suoi tempi e la condotta dei contemporanei di Gesù.Le forme e i riti esteriori venivano osservati scrupolosamente; ma i cuori erano induriti e indifferenti davanti la voce dello Spirito. Le parole di Isaia si addicono perfettamente alla spiritualità dei uomini dei nostri giorni.Il loro cuore è del tutto estrano al punto che si prendono gioco di Dio,rendendoGli un culto fatto di ritualismi formali e di cerimonie svuotate di ogni contenuto spirituale.Questo tipo di religione ottenebra le conoscenze concedendo un ingannevole senso di appagamento (2) .Anche Paolo si rifarisce a queste pratiche sterili che costituiscono la vivida presenza dello Spirito Santo con dei cerimoniali più o meno coreografi. L'unica regola infallibile della nostra fede , del nostro culto , e della nostra vita deve rimanere la Parola di Dio. Che ogni vero credente si attenga fedelmente ad essa , per non cadere nell'errore in cui inevitabilmente incorrono che non ricercano la volontà del Signore. 1) Matteo 15 2) Marco 7:14-15 Che Dio vi Benedica |
INFO
Egli è morto al nostro posto:
"Ma Dio manifesta il Suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Romani 5, 8)
Egli è resuscitato dalla morte; Egli vive oggi: "Questo Gesù, Dio lo ha resuscitato; e di questo noi tutti siamo testimoni" (Atti 2, 32)
Egli è l'unica via per arrivare a Dio: È per questo che Gesù dice: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14, 6)
A causa del nostro peccato siamo condannati alla morte. Ma Dio ha mandato il suo Figliolo Gesù Cristo a morire sulla corce al nostro posto. Egli ha oltrepassato l'abisso che ci separava da Dio. Egli è stato condannato al posto nostro, ecco perché oggi noi possiamo ricevere il perdono di Dio e vivere una vita abbondante in comunione personale con Lui.
"Voi infatti siete salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere perché nessuno si glori" (Efesini 2, 8-9)