Sera tiepida,
Il primo caldo mi è dolce
Sulla pelle appena profumata.
Lo guardo mentre guida,
Così sicuro e bello
Del suo desiderio giovane e ricambiato.
Ed appare la nostra stradina,
Piccolo e dissestato ingresso
Tra le foglie
Del nostro paradiso privato,
Verso due corpi pronti a confondersi.
Finalmente le sue mani,
Le nostre bocche
E poi ancora le sue mani,
Un fruscio leggero,
Un fruscio più forte
D’improvviso altre mani
E in un lampo dov’è lui?
…
Grida zittite e troppe mani
Che mi tengono chiusa la bocca
Che mi tengono aperte le gambe,
Quanta puzza, troppe TROPPE mani
Dove sono? Chi sono?
CHI SONO?
Sporca e lurida in quest’ospedale,
Come laverò la memoria?
Tocco il simbolo ferito e dolorante
Della mia femminilità,
Lo maledico,
Lo vorrei strappare.
Cosa sono ormai?
Vedo la finestra aperta
Ma manca la forza per seguire il pensiero
E allora lascio che si perdano
Tutti i sensi
In un oblio dove il mondo non esiste!
Così è silenzio fuori.
Inviato da: lella.2007
il 14/07/2010 alle 23:13
Inviato da: graffio_di_tigre.it
il 24/03/2010 alle 21:51
Inviato da: mistermefisto
il 23/03/2010 alle 21:38
Inviato da: SognamimioRE
il 23/03/2010 alle 20:59
Inviato da: mistermefisto
il 21/03/2010 alle 23:08