Miti filosofici

Bronzo etrusco datato al IV sec. a.C., protagonista assoluta della sezione etrusca del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, la Chimera di Arezzo, ritrovata nei pressi della città nel 1553 e restaurata da Benvenuto Cellini, in maniera però non fedele a quello che doveva essere l’originale, è notoriamente uno dei reperti più straordinari che l’antichità ci abbia lasciato: quando la si ammira non si può che rimanere senza fiato per la fattura e il dinamismo della composizione.

Ebbene, è “volata” da poco al Getty Museum di Los Angeles, dove si prevede che attirerà l’entusiasmo degli appassionati statunitensi, e verosimilmente le attenzioni di un pubblico numeroso.

Mostro dalla testa leonina, da cui sputava fiamme, corpo di capra e coda di serpente, fu uccisa da Bellerofonte, che riuscì nell’impresa grazie a Pegaso, domato sull’Acropoli con l’aiuto di una briglia d’oro donata all'eroe da Atena. È questo uno dei miti che esprimono la transizione dal mondo delle creature primordiali, la cui natura multiforme accentua il carattere ferino e ‘irrazionale’, al dominio della ragione umana. Questa però, nel caso di Bellerofonte, ancora non sa riconoscere i propri limiti, e sfocia invece in troppa audacia e tracotanza (hybris): nel folle tentativo di salire all’Olimpo, per volere degli dei venne disarcionato in volo da Pegaso, morendo poi nell’infermità seguita alla caduta e in solitudine.

Già in Omero ed Esiodo, la versione più brillante del mito si legge però in Pindaro, Olimpiche, XIII.

Per immagini a tutto tondo e informazioni su vari aspetti dell'opera, si veda la presentazione ufficiale dell'evento. 

Come spesso accade, l’eccezionale prestito transoceanico offre l’occasione di riscoprire un tassello nell’immensità della mitologia greca.

Se per caso qualcuno si trovasse nei paraggi, non perda l’occasione! Oppure mediti un giro ad Arezzo quando la bella statua tornerà a casa…

Un saluto a tutti e BUONA ESTATE!

Elena