Creato da moby.love il 27/02/2008
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Voi fuggite da me'? Siete spaventati Tremate di fronte a questa parola? Fratelli miei, quando vi chiesi di spezzare i buoni e le tavole dei buoni, allora soltanto io imbarcai uomini sul loro alto mare. E ora soltanto viene per essi il grande spavento, i il grande guardarsi-attorno, la grande malattia, la grande nausea, il grande mal-di-mare. I buoni vi hanno insegnato false spiagge e false sicurezze: siete nati e messi al sicuro dalle menzogne dei buoni. Tutto e menzognero fino in fondo, con- torto fino in fondo dai buoni. Ma chi ha scoperto la terra che si chiama << uo- mo », ha anche scoperto la terra che si chiama futuro umano ». E ora dovete essere navigatori valorosi e pazienti! imparate a camminare diritti per tempo, fratelli miei. Imparate a camminare diritti! il mare infuria: molti vogliono abbrancassi a voi per potersi alzare di nuovo in piedi. Il mare infuria; tutto e nel mare, Ebbene! In alto i cuori, vecchi marinai Macché ¤ terra dei padri »! Il nostro timone vuole andare la, dove la terra dei figli! Laggiù, più tem- pestosa ancora del mare, e diretta la nostra grande nostalgia! A me non basta che la folgore non faccia più danni. . Non voglio deviarla: deve imparare a lavorare per me. La mia sapienza da tempo già si raccoglie come una nuvola, e diventa più silenziosa e più nera. Cosi suol fare ogni sapienza che deve un giorno partorire folgori. Non voglio essere luce, non voglio chiamarmi luce per questi uomini di oggi. Costoro vogliono abbagliarli: folgore della mia sapienza! cava loro gli occhi. 1 3 Non siate virtuosi al di la delle vostre forze! E non esigete da voi stessi nulla che vada contro la verosimiglianza! Mettete il piede nell' orma già calcata dalla virtù dei vostri padri! Come volete salire in alto se la volontà dei vostri padri non sale con voi? Tuttavia chi vuol essere primogenito, badi a non diventare ultimogenito! E la dove sono i vizi dei vo- stri padri, non vogliate apparire come santi! Chi é nato da un padre che se la intendeva con le donne e amava i vini robusti e la carne di cinghiale, come potrebbe pretendere castità da se stesso? Sarebbe una follia! In verità, mi par che per costui sarebbe già molto se diventasse soltanto il marito di una, o due, o tre donne. E se anche egli fondasse monasteri e scrivesse sulla porta: << Questa é la via alla santità », io non di meno » direi a che scopo? é una nuova follia! 14 Timidi, vergognosi, gofii, simili ad una tigre che ha mancato il salto: cosi, o uomini superiori, vi ho visto a volte strisciare in luoghi appartati. Avete get- tato male i dadi. Ma a voi, giocatori di dadi, cosa importa? Voi non avete imparato a giocare e a schernire cosi come si deve schernire e giocare. Non stiamo forse sempre seduti davanti ad un grande tavolo dove si gioca e si schernisce ? E se qualcosa di grande vi e andato a male, siete forse, per questo, riusciti male? E se siete riusciti ma- le, forse se ne trae la conseguenza che sia riuscito male l’uomo Se poi l’uomo e riuscito male, ebbene, coraggio !!!
Così parlò Zarathustra
di Friedrich Nietzsche
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Amicizia è un sentimento profondo
ci si vuol bene l’uno con l’altro
si aiutano gli amici che hanno problemi
si condividono
rancori,
dolori e
opinioni
gli amici sono tesori preziosi
che illuminano il cuore.
Ogni amico Lo splendore dell'amicizia
costituisce un mondo
dentro di noi.
Un mondo mai nato
fino al suo arrivo,
ed è solo tramite
questo incontro,
che nasce un nuovo mondo.
A.N.
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
R.W.Emerson
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SPIRITO DELLA SERA di Irene Facchin Strani sentimenti costei sera agitano il mio cuore. Diversi pensieri rendono irrequieto il mio spirito. La letizia che è nell’aria non entra in me, non mi fa sentire a mio agio in questa atmosfera di festa che avvolge l’imbrunire. Mi adagio sulla riva e guardo il mare, che lieto si indora e beve l’ultimo raggio del sole morente. Anche io così mi sento, come se qualcuno, con lento agire di piacere, consumasse il mio spirito. In sul far della sera imploro che l’indomani possa sorgere per qualunque persona voglia vedere il giorno, per chiunque ami sentirsi avvolto dal calore della nostra stella. Io privilegio all’opposto la serena pace della notte, che concede armistizio alla mia vita.
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IL DIFFICILE È ASCOLTARE di Irene Facchin Anni, secoli, millenni… il tempo passa, ma l’uomo resta quello di sempre. Orrori, sofferenze indicibili, marchi di fuoco sulle pagine della storia. L’uomo pensa, nella sua stupidità, che sia giusto cambiare quello che vede secondo le sue esigenze, i suoi desideri. Perché non capisce che i suoi sforzi di cambiare portano ad abbandonare qualcosa, per non avere niente in cambio? Parole, vuote frasi, desideri, speranze. La storia insegna, basta ascoltarla. Ma è questo il difficile: chiudere la propria bocca, ed ascoltare gli altri.
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