Pensieri in libertà

Maledetto uomo.

A breve distanza temporale l'una dall'altra sono apparse due notizie che, messe assieme, mi hanno inquietato non poco.
Esiste da tempo immemorabile un gioco, non ha capito bene se coreano oppure giapponese, in cui, per vincere, sono necessarie una strategia ma anche inventiva. Sino ad ora esistevano dei tornei tra umani. Hanno copiato dal mondo degli scacchi ed hanno pensato di programmare un computer e fare una sfida uomo macchina. Per la parte software, grande interesse da parte di Google. La notiza, passata quasi inosservata, è che l'algoritmo è riuscito a sconfiggere il campione europeo. Visto che nel gioco è presente anche la creatività, che si pensava essere patrimonio esclusivo dell'uomo, ora ci si deve ricredere. Siamo, sono, riusciti a creare delle macchine che riescono a battere l'uomo nel campo che gli dovrebbe essere più congegnale.
Poco tempo dopo sul quotidiano di riferimento trovo una specie di profezia. Che però non è campata in aria. Tra una decina d'anni tutti i lavori che richiedono una specie di ripetitività saranno svolti da robot. D'altro canto vediamo con i nostri occhi a che velocità procede l'automazione della guida delle autovetture. Autisti e taxisti sono avvertiti, purtroppo.
Facciamo ora 2 + 2. Le macchine stanno soppiantando l'uomo nel campo del lavoro. Se uno questo benedetto lavoro non ce l'ha e non riesce ad averlo perché ci sono delle macchine al posto suo come fa a vivere? Non vorrei che a qualcuno saltasse il ghiribizzo di fare un enorme pogrom dell'intera popolazione mondiale -divenuta inutile- salvando se stesso e pochi altri. Per fare che?