Creato da gualtierosenzaveriJL il 10/12/2008

La barca di Popeye

Qui tutti possono dire la loro, a patto che non siano cavolate.

 

 

« I CRISTIANI E L'ISLAM MODERATOIN FARMACIA A VENEZIA »

A PROPOSITO DELLE PROMESSE DI BERLUSCONI DI RIDURRE LE TASSE

Post n°42 pubblicato il 16 Gennaio 2010 da gualtierosenzaveriJL

Grande delusione hanno suscitato le parole del premier Berlusconi in merito all'impossibilità di ridurre le tasse, per ora.

Cogliendo a pretesto il debito pubblico stratosferico, dopo lunghe e penose discussioni e gravi riflessioni, lui e Tremonti ( meglio sarebbe scrivere Tremonti ha imposto al premier) hanno optato per il mantenimento della pletora di odiose gabelle che abbiamo avuto in dono dai precedenti governi di centro sinistra.

I soliti soloni della sinistra ora arrivano a negare che la montagna di tasse e di balzelli che ci opprime sia un'eredità dei loro eroi: Prodi, Padoa Schioppa, Visco e il poco amato ex presidente del consiglio prof. Amato. Sono arrivati a dire che quei signori non hanno mai alzato le tasse, dandone la responsabilità ai governi del Cavaliere.

Bene. Per confutare tanta malafede ecco un piccolo elenco di alcune delle malefatte dei loro idoli:

1) - Amato: mise le mani in tasca a tutti noi, nottetempo, con un prelievo forzoso dai nostri conti correnti, nel 2002.

2) - Il trio sorriso dei professori sinistrati ripristinò la tassa di successione e l'ici sulla prima casa, non appena tornati al governo, nel 2006. Aumentò le tasse sul risparmio. Introdusse l'Irpef. Aumentò la percentuale dal 41 al 43%.

3) - Visco immise sul web i redditi dei cittadini, esponendoci tutti al rischio di aggressioni da parte della malavita.

4) - Non dimentichiamo che i tre maghi dell'economia hanno lasciato un buco di 10 miliardi. Leggete l'articolo che segue!

22 Febbraio 2008

In questi giorni, gli schierameni politici stanno mettendo a punto i programmi con cui presentarsi agli elettori. I temi economici acquistano nuova centralità in seguito alla pubblicaziobne delle previsioni pubblicate dalla Commisione Europea: sfortunatamente, confermano le stime quantitative de L'Occidentale secondo cui nel 2008 la crescita del pil dell'Italia sarà rasoterra.

Le determinanti sono molteplici. Già alla fine degli Anni Novanta un'analisi della Banca d'Italia ne attribuiva la responsabilità al forte aumento della pressione fiscale (sette punti percentuali del pil) attuato dai Governi di centro-sinistra nella fase del percorso verso l'unione monetaria (invece di giungere all'euro riducende la spesa corrente). Il Governo Prodi-Padoa Schioppa- Visco, con la guida politico-spirituale di Walter Veltroni, ha preseguito sulla strada dell'incremento della pressione e dei vincoli mettendo un'ipoteca sul futuro della crescita italiana.

Altre determinanti (la bassa produttività del lavoro) non dipendo interamente dalla sfera politica. Ce ne è%2C però, una che è fortemente correlata all'azione di Governo ed alle misure lesgislative: il peso del debito pubblico il cui stock è al 105% del pil ed il cui servizio (per ammortamento ed interessi assorbe il 3% del pil, percentuale che potrebbe aumentare se, come non è impossibile, i tassi d'interesse viaggiano, ancorché leggermente, all'insù). E' un fardello sul potenziale di crescita dell'Italia (rispetto alle altre econonomie europee).

Nell'immediato chiunque sarà a Palazzo Chigi e via Venti Settembre dovrà colmare una falla di 8-10 miliardi di euro per raggiungere, a fine anno, gli impegni sottoscritti con gli altri Stati dell'area dell'euro.

E' un'eredità pesante lasciata dalla triade Prodi-TPS-Visco (con la benedizione di Veltroni) al nuovo Governo, il quale dovrà o arrabbattarsi con qualche miscela di ritocchi alle spese ed alle entrate oppure rinegoziare gli accordi con l'Eurogruppo.

Ipotizzando che, per grazia di Dio e per volontà della Nazione, si riesca a saldare il buco annunciato di breve periodo, resta il dilemma di quale strategia seguire per ridurrel'onere del debito, con le sue conseguenze negative sulla crescita dei redditi, della produzione, dei consumi, dell'occupazione e del benessere in generale degli italiani.

Ci sono due percorsi possibili. Uno prevede un ripiano lento e progressivo, mantenendo un avanzo primario (saldo positivo tra entrate e spese) pari al 5% del pil per i prossimi 15-20 anni. Il secondo comporta un'operazione shock per tagliare una fetta del debito nell'ambito di pochi anni. Sono ambedue fattibili. Il primo, però, vuole dire un lungo periodo di crescita lenta in quanto il 10% circa delle entrate dovrà essere indirizzato non alla produzione di beni pubblici (giustizia, difesa) o di beni sociali (istruzione, sanità, previdenza) o di servizi a cittadini ed imprese ma al graduale smaltimento del debito.

Il secondo non è facile in un contesto finanziario internazionale in cui, a ragione delle tensioni in corso sin dall'estate, si stanno esaurendo titolarizzazioni e cartolarizzazioni, nonostante al mondo la liquidità non sia mai stata così ampia.

Tuttavia, una strategia diretta a privatizzare Eni, Enel, Rai, Finmeccanica, Fincantieri, Fintecna, Sviluppo Italia, municipalizzate e quant'altro, potrebbe ridurre lo stock di debito dal 105% all'80-85% del pil nell'arco di cinque anni, sempre che sia coniugata con una strategia parallela di liberalizzazione dei mercati dei servizi, dei prodotti e dei fattori di produzione.

Potrebbe essere la chiave per far rialzare l'Italia e metterla al passo con il resto d'Europa.

<!-- Hide from old browsers // Modify to reflect site specifics adserver = "http://arcus.adbureau.net"; target ="/SITE=LOCCIDENTALE/AREA=ROS/AAMSZ=300X250"; // Cache-busting and pageid values random = Math.round(Math.random() * 100000000); if (!pageNum) var pageNum = Math.round(Math.random() * 100000000); document.write('<SCR'); document.write('IPT SRC="' + adserver + '/jserver/acc_random=' + random + target + "/pageid=" + pageNum + '">'); document.write('</SCR'); document.write('IPT>'); // End Hide --> &lt;SCRIPT language='JavaScript1.1' SRC="http://ad.it.doubleclick.net/adj/N3991.arcus.network/B4166542;abr=!ie;sz=300x250;;click=http://arcus.adbureau.net/accipiter/adclick/CID=00000a4a0000000000000000/acc_random=61166221/SITE=LOCCIDENTALE/AREA=ROS/AAMSZ=300X250/pageid=5855372/relocate=;ord=61166221?"&gt;&lt;/SCRIPT&gt;&lt;NOSCRIPT&gt;&lt;A HREF="http://arcus.adbureau.net/accipiter/adclick/CID=00000a4a0000000000000000/acc_random=61166221/SITE=LOCCIDENTALE/AREA=ROS/AAMSZ=300X250/pageid=5855372"&gt;&lt;IMG SRC="http://arcus-images.adbureau.net/arcus/accipiter/images/AE2.gif" BORDER=0 WIDTH=300 HEIGHT=250 ALT="Click Here"&gt;&lt;/A&gt;&lt;/NOSCRIPT&gt;Q

La pubbliicità che vedete qua sopra non c'entra. Risale a due anni fa e faceva parte dell'articolo pubblicato sul blog.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ZITTI_EXEpacoalbertomarymarinamillo48_bmgalderania120150framazza56gualtierosenzaveriJLsoniatravaglialukivanagiovasintoniL.BaldassarramarcoaliaslosciccosoPINNAPIA0walsabba
 

ULTIMI COMMENTI

 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963